Conferenza autunnale
Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria ad Almenno San Bartolomeo: un itinerario nella fortuna critica e collezionistica di Giovanni Battista Moroni nel XIX secolo.
Partendo da una analisi stilistica e iconografica della pala di Moroni ad Almenno (nella parrocchiale di San Bartolomeo), che costituisce una rielaborazione della Pala Rovelli di Moretto e un apice nella carriera del pittore, soprattutto per la resa espressiva dei sentimenti che animano le figure, si seguirà un percorso per mettere in luce la rilevanza di Moroni all’interno del “naturalismo lombardo” e l’inizio della sua fortuna critica e collezionista nell’Ottocento.
Saranno esaminati alcuni momenti salienti: l’età napoleonica, caratterizzata dal prelievo ‘forzato’ dal territorio di Bergamo di alcuni capolavori del pittore che vengono decontestualizzati dalle chiese di provenienza e, per la prima volta, musealizzati; i taccuini di viaggio del conoscitore d’arte Giovanni Battista Cavalcaselle (1857-1869 ca.) che costituiscono una prima apertura critica, di respiro non più soltanto locale, sull’attività del pittore e, infine, i viaggi di ricognizione del primo direttore della National Gallery di Londra, Charles Lock Eastlake, che esamina (1850-1860 ca.) le opere di Moroni nelle chiese e nelle collezioni private per valutarne l’acquisizione per il museo inglese, aprendo la strada all’interesse collezionistico internazionale verso l’artista, ancora oggi particolarmente sentito. La pala di Almenno viene attraversata da tali avvenimenti, rimanendo sempre nel suo luogo di origine.