
Roberto Semprini, in dialogo con Giacinto Di Pietrantonio, si racconta al pubblico in un viaggio di contaminazione tra la contemporaneità del design e la storicitaĚ€ di Palazzo Camozzi.
Roberto Semprini
Nato a Rimini nel 1959, Roberto Semprini studia architettura a Firenze. Trasferitosi a
Milano inizia a collaborare come giornalista free-lance per alcune riviste di settore e successivamente comincia a progettare prodotti di design d'autore. I suoi progetti fanno parte della collezione permanente del Montreal Museum of Decorative Arts in Canada e del New Museum of Design di Londra. Nel 2000 si trasferisce a Rimini dove inaugura lo spazio “RM 12 art & design”, Galleria d’arte, studio di Design e Architettura di Interni. Ha collaborato come designer e direttore artistico in numerose aziende di design come Fiam, Moroso, Alivar, Rede Guzzini, Edra, Slide, Contempo, Dilmos, Pedrali, Morelato, Morfeus, Scab, Valdichienti ed attualmente è docente di ruolo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e per Chiara Fama nel corso di Outdoor Design presso il Politecnico di Milano.
Palazzo Camozzi
Edificio di notevole interesse storico, Palazzo Camozzi sorge all’incrocio tra via Camozzi e via Borgo Palazzo, la dimora risorgimentale dove il conte Gabriele Camozzi ospitò Garibaldi e Mazzini nel 1858 e dove, secondo le fonti, fu suonato per la prima volta l’Inno di Mameli.
Il palazzo è composto da ben tre singoli fabbricati: il primo, di più antica costruzione, è databile intorno al XVI secolo, mentre la parte padronale, a cui si accede dal portone al civico 3, presenta un elegante cortile con colonne e loggia di matrice rinascimentale da cui si accede al piano nobile, oggi suddiviso in più appartamenti, i cui ambienti serbano raffinati affreschi del XIX secolo. Il complesso ingloba ai numeri successivi una sezione dedicata agli opifici ed in ultimo, il cortiletto che immette nella chiesetta delle reverende Madri Canossiane a loro cedute verso il 1950 dai conti Camozzi che a loro volta avevano acquistato chiesa e convento dal Demanio nel 1920.
A settembre torna DimoreDesign: la manifestazione che promuove un ricco calendario di incontri dedicati al design. Tante le novità per un’edizione del tutto rinnovata. Per prima cosa il coinvolgimento di due città, oltre a Bergamo: Brescia e Bologna.
Nella cittadina orobica i palazzi storici interessati sono Palazzo Camozzi, Palazzo Moroni, Palazzo Polli Stoppani e Palazzo UBI Banca, a cui si affiancano i Palazzi Bettoni Cazzago e Cigola Fenaroli di Brescia e, in collaborazione con Bologna Design Week, il Foyer Teatro Comunale di Bologna.
In programma 10 designer e architetti, invitati a misurarsi in un viaggio nella creatività progettuale, alla ricerca di quel filo rosso che dal Rinascimento arriva al Made in Italy.
Durante gli incontri serali ciascun designer presenterà un progetto di reinterpretazione della dimora ospitante. Nei saloni d’onore il pubblico avrà la possibilità di dialogare con i designer, ricreando un’atmosfera di salotto letterario.
Prima degli incontri le residenze apriranno le porte al pubblico con visite guidate alla scoperta dei tesori che custodiscono.