Le piante mellifere (entomogame) a Bergamo
Qual è la condizione della flora entomogama sul territorio di Bergamo? Può essere un indice di naturalità del territorio? In quali aree è più a rischio? È possibile incrementarla? Saranno i fiori (e gli insetti) a spiegarlo.
Da almeno 100.000.000 di anni le piante hanno instaurato legami con gli insetti, per garantire l’efficiente trasporto del polline.
Nell’osservare un bombo librarsi su un fiore, ognuno apprezza l’abilità dell’insetto, spesso dimenticando che il fiore lo seduce irresistibilmente tramite il colore, il profumo e le ricompense che, quasi sempre, dispensa. A ben vedere, nel rapporto con gli insetti impollinatori, pur nella loro apparente immobilità, i fiori sono gli attori principali, ed è sempre fonte di meraviglia comprendere i meccanismi di seduzione, talvolta di vera e propria costrizione, che attuano nei confronti dei pronubi. Ricondurre tanta complessità alla sola produzione del miele è riduttivo, perché rimarca solo il particolare interesse dell’ape domestica e dell’uomo rispetto alla straordinaria importanza dell’impollinazione per la biodiversità del Pianeta.
Pertanto… le piante non sono mellifere, ma entomogame!
Indagati questi aspetti, qual è la condizione della flora entomogama sul territorio di Bergamo?
Può essere un indice di naturalità del territorio? In quali aree è più a rischio? È possibile incrementarla? Saranno i fiori (e gli insetti) a spiegarlo.
A cura dell’Associazione FAB.
