Palestina: oltre i limiti della narrazione
Per la rassegna culturale delle Acli di Bergamo «Molte fedi sotto lo stesso cielo» ospite Adania Shibli, tra le più note scrittrici palestinesi, che racconta, nei suoi libri, gli effetti delle guerre sulla storia delle persone.

Dettagli apparentemente minori di persone senza nome, in un villaggio senza nome e un popolo di cui si vorrebbe persino negare l’esistenza: la Palestina. Attraverso sguardi, silenzi e drammi non raccontati, la scrittura di Adania Shibli mostra il potere dei confini e gli effetti delle guerre sulla storia delle persone, in particolare il lascito delle ferite antiche e delle cicatrici che restano sotto la superficie. I suoi lavori cercano di andare oltre i limiti della narrazione, facendo emergere la prospettiva delle vittime, solitamente considerate marginali, che soltanto nella letteratura sembrano trovare spazio e voce.
Adania Shibli è tra le più note scrittrici palestinesi. Lavora nel campo delle arti visive e collabora con l'al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah. Autrice pluripremiata, in Italia ha pubblicato Sensi (Argo 2007), Pallidi segni di quiete (Argo 2014), che raccoglie alcuni suoi racconti, e il romanzo Un dettaglio minore (La nave di Teseo 2021), titolo selezionato per l'International Booker Prize 2021.
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