Songs of freedom
"Molte Fedi sotto lo Stesso Cielo" ospita una produzione dell’Accademia dei Folli, Songs of freedom è un viaggio in quattro capitoli che parla, sussurra, grida e racconta in costante equilibrio tra individuo e collettività , la ricerca della libertà .

La libertà che si può raggiungere attraverso la musica e la musica come mezzo per ottenere la libertà .
Dalle coltivazioni di cotone dove gli spiritual aiutavano gli schiavi afroamericani a sopportare il duro lavoro e la frusta del padrone, ai canti della Resistenza dei nostri partigiani; dalle musiche composte nei campi di concentramento ai brani politici dei cantautori italiani e francesi; dalla sfera individuale a quella collettiva, la musica e la libertĂ sono strettamente collegate, intimamente connesse. Da sempre.
Songs of freedom è un viaggio in quattro capitoli che parla, sussurra, grida e racconta in costante equilibrio tra individuo e collettività , la ricerca della libertà .
I LibertĂ e schiavitĂą
II LibertĂ e politica
III LibertĂ e prigionia
IV LibertĂ e individuo
Un recital sospeso tra musica e parole che mescola sapientemente la canzone popolare a quella d'autore: il blues e Bob Dylan, i canti partigiani e Fabrizio De André e poi Gaber, Bob Marley, Bruce Springsteen, John Legend, Leonard Cohen e tanti altri. Le parole si fanno corpo, suono, immagini. Un unico grande canto. Vibrante, commosso, ironico e necessario.
arrangiamenti originali Accademia dei Folli
costumi Rossella Cavagliato
elementi scenici Matteo Capobianco
video Andrea Pagliardi
regia Carlo Roncaglia
Prenotazioni qui.
Locandina completa.
Molte Fedi sotto lo Stesso Cielo presente il tema di quest'anno: "Appassionati al presente" si focalizza nel mutevole mondo vitale nel quale siamo inseriti, del quale siamo attori e simultaneamente custodi. Spesso abbiamo la percezione che tutto stia volgendo alla distruzione: il cambiamento climatico, le disuguaglianze crescenti, l’erosione della partecipazione, lo sviluppo economico a corrente alternata nei paesi del mondo, le guerre che imperversano e irrigidiscono i rapporti internazionali.
Ma nonostante ciò, probabilmente occorre semplicemente tornare ad appassionarci al presente, a ciò che abbiamo fragilmente tra le mani, e investire su ciò che ancora nemmeno immaginiamo. Se è vero che non tutto è sotto il nostro controllo, è anche vero che possiamo renderci docili alle metamorfosi, ma dobbiamo anche avere il coraggio di fidarci, e nella fiducia agire. Non una rivalsa, non una conquista, forse una responsabilità leggera sentita come collettiva.