Antiche cantine immerse nei filari dove crescono vitigni preziosi tra la Val Calepio e Scanzorosciate, apicolture e aziende agricole di famiglia che tramandano l’amore per le cose fatte bene, frantoi storici dove produzioni limitate tutelano la cura del territorio, microbirrifici dove, dal luppolo, nascono birre artigianali e piccoli caseifici in cui i formaggi seguono i ritmi lenti della stagionatura.
Questi i custodi delle eccellenze enogastronomiche bergamasche di altissima qualità delle Terre del Vescovado, sedici Comuni nella bergamasca orientale tra pianura e collina, e dei «Sapori del Vescovado», un unico marchio che ne garantisce la qualità. Sapori non solo da gustare, ma anche da vivere, grazie a «Slow Tour», i laboratori del gusto di Slow Food. Un progetto realizzato dalle amministrazioni comunali di Carobbio degli Angeli, Scanzorosciate, Seriate e Torre de’ Roveri, in collaborazione con Slow Food Bergamo, Valli Orobiche e Bassa Bergamasca e le Terre del Vescovado, inserito nel palinsesto eventi «Local Bites, Cultural Sites - Degustando Cultura», all’interno del bando regionale «Lombardia Style 2025».
«Slow Tour» è un viaggio sensoriale tra vini, formaggi e salumi, olio, pane e confetture, avviato a maggio e che ora prosegue nella sua edizione autunnale, con tre appuntamenti tra settembre e novembre in cui i partecipanti potranno conoscere i produttori e partecipare a degustazioni consapevoli, guidate da Enrico Radicchi di Slow Food. Ogni incontro si concluderà con la degustazione di alcuni prodotti delle Terre del Vescovado.
Primo appuntamento il 18 settembre presso l’Azienda Agricola De Toma di Scanzorosciate con «Moscato di Scanzo e formaggio», seguito da «Mieli e bollicine», in programma il 16 ottobre, sempre a Scanzo, ospitato da Apicoltura Martellini, e da «Salumi e Valcalepio», in calendario il 20 novembre presso la Società Agricola Sant’Alessandro di Seriate. Prenotazione obbligatoria per tutti i laboratori scrivendo a [email protected] o via WhatsApp al 393. 4349102. Quota di partecipazione 20 euro a persona.
Cibo e vino come esperienza sensoriale
«Per realizzare questa iniziativa abbiamo lavorato insieme a Slow Food per proporre a chi parteciperà a questi incontri un’esperienza in cui offriremo più di una semplice degustazione, ma una esperienza, a cui si unirà anche l’incontro con i produttori – spiega Salvatore Linguanti, coordinatore di Terre del Vescovado – Anche nella scelta delle proposte, da un lato abbiamo consolidato alcuni abbinamenti, come quello del formaggio con un gioiello nascosto come il Moscato di Scanzo, mentre altri saranno studiati per l’occasione, come la proposta miele e bollicine, un connubio che esalta entrambi i prodotti, o il laboratorio in cui il Valcalepio sarà accostato a salumi conosciuti ma meno utilizzati, come la testina. Non mancherà la nostra caratteristica atmosfera conviviale con una degustazione finale, che chi partecipa alle attività di Terre del Vescovado già conosce e apprezza».
I laboratori non sono basati su un semplice assaggio dei prodotti e sul loro racconto, ma avvicinano il pubblico al vino, al formaggio o al salume con un approccio sensoriale: «Si può provare un assaggio alla cieca, in cui utilizziamo tatto, olfatto, vista o gusto per individuare le differenze tra le proposte, distinguerne i bouquet aromatici e coglierne le qualità organolettiche» spiega Linguanti, che aggiunge anche come questa modalità abbia integrato la proposta di degustazione tradizionale, con l’approccio di Slow Food, di cui Terre del Vescovado condivide anche l’idea di tutelare le eccellenze enogastronomiche e di promuovere un cibo buono, pulito e giusto, in contrasto a un’alimentazione sempre più scollata da territorio, radici e autenticità. «Le nostre proposte non si trovano nella grande distribuzione, coccoliamo i nostri prodotti e i produttori sono attentissimi alle materie prime, ai processi e alla tutela del territorio. Durante le due ore dei laboratori tutto questo emerge e chi partecipa impara ad apprezzare sia il prodotto, sia tutto il prodotto che c’è dietro, maturando una nuova consapevolezza».
Un autunno dal gusto… slow
Tra i protagonisti dei laboratori promossi da Terre del Vescovado c’è il Moscato di Scanzo, un’eccellenza disponibile in piccolissime quantità, poche bottiglie che, come rari tesori nascosti, aspettano di essere scoperte tra i filari del territorio. «Questi laboratori sono occasioni per far capire la natura versatile di questo vino, che può essere utilizzato a tutto pasto – spiega la presidente del Consorzio Moscato di Scanzo, Francesca Pagnoncelli Folcieri – Nonostante il Moscato sia comunemente identificato come vino da dolce, in realtà le sue caratteristiche lo rendono più un vino da salato, ecco perché nel laboratorio chi parteciperà potrà stupirsi con gli abbinamenti proposti».
Nell’appuntamento del 18 settembre, ad esempio, insieme al formaggio dell’Azienda Agricola Palamini ci saranno tre Moscati diversi, proposti dalle cantine Martinì, Pagnoncelli Folcieri e De Toma. «Ci teniamo moltissimo che i partecipanti sperimentino l’unicità dei tre vini, che nascono da territori con caratteristiche differenti e che quindi hanno qualità organolettiche molto diverse – continua la presidente – In un’unica serata ospiteremo tre aziende, che collaborano insieme con un obiettivo comune e più alto, come tutte quelle del Consorzio. La nostra visione è lavorare sul territorio tutto, non solo sul mio orticello: cresco io e, allo stesso tempo, faccio crescere quello che mi sta intorno. La condivisione della conoscenza ha sempre avuto ottimi risultati».
Accanto al formaggio non mancherà il pane del progetto ASPAN «Qui vicino», prodotto dal forno di Rosciate e parte del progetto «Pane di filiera nelle mense scolastiche» dell’Istituto Comprensivo di Scanzorosciate. Chiuderà il laboratorio una degustazione dei prodotti delle Terre del Vescovado, accompagnata da un calice di vino del territorio.