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Cocktail «made in Bergamo»: quattro buone notizie dal mondo della mixology

Articolo. Innovazione, premi speciali, valorizzazione del territorio e collezioni da record: sono le emozioni che ci ha regalato, in questi ultimi tempi, il panorama della miscelazione bergamasca. Mettetevi comodi: oggi vi raccontiamo qualche bella news

Lettura 4 min.

Si parla spesso dei nuovi progetti di vitivinicoltura bergamasca e della nuova scena brassicola artigianale locale. Vino e birra sono sotto i riflettori quando si parla di bevande, ma oggi vogliamo raccontarvi una storia diversa. Anzi, quattro storie diverse legate al magico mondo della mixology . Quattro buone notizie, tutte rigorosamente «made in Bergamo».

I cocktail alla bergamasca di Unplug

Iniziamo con la storia di Francesco Vavassori e Michele Marcelli. Scuola Edonè, giovani ma con già diverse esperienze alle spalle, negli ultimi anni hanno deciso di mettersi in gioco non più solo dietro al bancone, ma anche sperimentando e giocando con le tecniche di distillazione. Senza dimenticare il nostro territorio. Secondo i due, un drink proposto nella nostra città deve partire da ingredienti locali coltivati con il supporto di piccoli produttori, dal frutteto Sass de Luna a Naturalbenza per i lamponi, dalle aziende agricole Biava e Toscana per i vini fino ai prodotti biologici di Berghem Bio e alla frutta tropicale dei Colli di Bergamo.

La prima messa a terra di questo pensiero è stata nel 2023, quando dall’estro di Francesco e Michele è nato il « MozzoMule », ispirato al classico «Moscow Mule» e realizzato con vodka alle erbe dell’orto, situato proprio nel Comune di Mozzo, limone e ginger beer. È dalla stessa filosofia poi che nasce il progetto Unplug, il cocktail bar di via Broseta che da un paio d’anni incanta con una lista sempre nuova, che segue il ritmo della natura in modo continuativo. «I nostri drink cambiano ogni 3 – 4 mesi perché all’interno hanno prodotti stagionali», conferma Francesco, «e per entrare nella lista, un cocktail deve avere almeno il 50% di ingredienti a km 0 ». Valorizzazione del territorio, rispetto della cultura locale e della storia della mixology, con una interpretazione dei grandi classici… «alla bergamasca».

Dai primi esperimenti nell’arte della distillazione, oggi Francesco e Michele stanno lavorando ad un nuovo entusiasmante progetto: una distilleria cittadina che tra pochi mesi sarà operativa e che servirà per la produzione di diversi liquori e spirits 100% «made in Bergamo».

«Maresana Mai Tai»

Rum Jamaicano, liquore ai fichi del frutteto km 0, limone siciliano e feijoa e asimina, dei frutti tropicali coltivati nel Parco dei Colli. Sono gli ingredienti di questo cocktail firmato Unplug ispirato al classico drink esotico degli anni ‘40, con un twist innovativo e a km 0. Gli sciroppi tropicali sono realizzati con frutti esotici che normalmente crescono in altitudine in Centro America, e che trovano un clima favorevole anche nel nostro Parco dei Colli. Il liquore ai fichi è preparato con foglie di fico e scarti del frutto, utilizzato per lavorare la soda per un altro cocktail in carta. Tutto è prodotto nel laboratorio-distilleria, al bar viene assemblato e shakerato come un «Mai Tai classico».

La Distilleria Orobica Autonoma - DOA

Una pioggia di premi per la DOA Distilleria Orobica Autonoma che, da quando ha iniziato il suo progetto, non si è mai fermata. Fondata nel maggio 2022, con sede a Bracca, è la prima vera distilleria bergamasca. La prima a lavorare con botaniche principalmente dalla Val Brembana, con alambicco discontinuo alla produzione di due tipologie di gin – «London Dry» e «Orobic Dry» – e di altri distillati e amari. Spirits con cui il distillatore Stefano Arsuffi ha già messo in piedi un palmares mica da ridere.

Tra i premi più recenti due medaglie d’oro al «Women’s International Trophy 2025» – concorso internazionale la cui giuria è composta da sole donne – per l’«Orobic Dry Gin» e il «London Dry Gin». Ma non sono gli unici. A rendere orgoglioso Stefano del proprio lavoro ci sono anche il premio della «Gin Guide», l’unico concorso al mondo dedicato solo al distillato di bacche di ginepro; l’ingresso della vodka DOA nella top 100 della classifica USA Spirits, che include tutte le tipologie di distillati, con un punteggio di 96/100; e infine entrambi i prodotti – gin e vodka – che sono stati eletti migliori prodotti italiani al concorso internazionale «World Drink Awards nel 2024».

Il successo del Barrier, tra i primi 500 bar al mondo

«Solidi» è una parola dalle diverse sfaccettature. Ma in questo caso significa uniti, insieme, squadra. È il motto del team del Barrier (letto alla francese, ndr), uno tra i più noti cocktail bar di Bergamo che spegne quest’anno le sue prime dieci candeline. Per celebrare il decennale, il Barrier ha scelto di creare una speciale «Walk of Fame»: una drink list che ripropone i grandi best seller del passato, ovvero i più amati e richiesti dai clienti. Dallo storico bancone di via Broseta, fino alla nuova e attuale location nel cuore pulsante di Bergamo, in piazza Matteotti, in questi anni i ragazzi del Barrier ne hanno fatta di strada.

Il decimo anniversario è infatti solo uno dei buoni motivi per festeggiare: è di poche settimane fa la notizia che il Barrier è entrato - primo in assoluto tra le insegne bergamasche - nella prestigiosa classifica dei «Top 500 Bars», i 500 migliori bar al mondo. Un riconoscimento che arriva dopo anni di lavoro ad un progetto che ha come pilastri la sperimentazione, la ricerca e l’accoglienza. Il tutto con una spinta internazionale sia nella proposta che nel livello. Tanto internazionale e tanto efficace da valere oggi la posizione 482 a livello mondiale. Un ranking che tiene conto del parere di tutti. «Every opinion counts» è la filosofia di questa classifica, generata ogni anno da un potente algoritmo che incrocia i database di tutto il mondo per trovare le insegne più meritevoli.

«Abbiamo realizzato un sogno e vogliamo condividerlo con tutti i clienti che con affetto, supporto ed energia ci motivano per andare ogni giorno più lontano», commentano i soci Mauro Colombo, Nicolò Rossi ed Edoardo Briccoli Pontiggia, insieme ai ragazzi del team.

«No Side»: la ricetta di Nicolò Rossi

Gli ingredienti (e i segreti) sono:

  • 45 ml Mezcal Espadín
  • 5 ml liquore Pueblano
  • 3 drops bitter al cardamomo
  • 22.5 ml succo di lime
  • 15 ml sciroppo al cardamomo
  • Ice : cubo
  • Garnish : «No Side»
  • Tecnica: shake & double strain

Un best seller per eccellenza, apprezzato per la sua intensità e profondità aromatica. Esalta le note terrose e affumicate del Mezcal, accompagnate da sfumature di cardamomo e liquore pueblano, offrendo un’esperienza gustativa unica.

Tutti i gin del VICE… se riuscite a contarli

Siamo quasi a 800 ma presto saranno molte di più. Di che parliamo? Delle etichette di gin collezionate all’interno dell’enoteca del VICE di Curno. Prodotti da tutto il mondo, botaniche di ogni genere, profumi e aromi per accontentare tutti i gusti, dai clienti più appassionati e fino a chi si approccia per la prima volta al mondo del gin. Un paradiso del distillato più in voga del momento nato dalla passione di Mario Carrara che, dallo storico ViceVersa, negli ultimi anni si è espanso sempre di più fino ad essere oggi uno dei più grandi intenditori di gin non solo a Bergamo, ma in tutta Italia.

Espanso non solo in termini di selezione di prodotti, ma anche di spazio. Dopo l’estate, infatti, l’enoteca del VICE si staccherà dal bar (oggi si trova al piano superiore) per trovare uno spazio più ampio in zona Crocette, poco lontano dall’attuale sede. Un’enoteca più grande e spaziosa che potrà ospitare fino a mille etichette, incentrato per buona parte sul gin ma senza dimenticare altri distillati, liquori e vini premium. Obiettivo? Chissà, forse battere qualche record…

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