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Cosa ci aspetta nelle prossime serate del «Filagosto» 2023

Articolo. Ieri sera è cominciato ufficialmente il «Filagosto». Sei giorni di musica e un cartellone tanto ricco quanto variegato: scopriamo insieme tutto quello che ci resta da ascoltare, da stasera fino a domenica, nell’edizione di quest’anno del festival bergamasco

Lettura 4 min.
Un’edizione precedente del Filagosto (Giada Arioldi)

Quasi un’intera settimana di musica ininterrotta, da martedì 1 a domenica 6 agosto: anche quest’anno il «Filagosto» ha fatto le cose in grande. I palchi sono due, un main stage e un palco secondario gestito da INK Club dove si svolgono i pre e gli after-show. Ogni serata ha un filo tematico conduttore (dal reggae al metal passando per il folk lombardo e l’hip hop) così che davvero chiunque possa trovare una data che lo appassioni, e tutto questo con un contributo simbolico di 1€ a serata. Insomma, c’è solo da urlare un enorme «grazie» e godersi la musica, a ciascuno secondo il suo gusto!

La prima serata

Il festival ha aperto i battenti ufficialmente ieri, con una serata all’insegna della musica black in alcune precise declinazioni. L’apertura è andata ai Funky Lemonade: una miscela di funk e soul-pop made in BG di fratelli Coluccia e compagni da poco usciti con «Per Ridere», il loro ultimo album che sfoggia pure Spinozo alla voce (ve ne avevamo parlato qui). A seguire i Mellow Mood, ormai un’istituzione in campo reggae: da Pordenone, membri della scuderia La Tempesta (divisione Dub), anche qui parliamo di due gemelli, stavolta però capaci di sfoggiare un patois credibilissimo (sembra di ascoltare veramente due giamaicani). Dagli ormai lontani inizi con anthem come «Dance Inna Babylon» a melodie più pop – e con pochi eguali a livello di bontà qualitativa sia in Italia che all’estero – come «Don’t Leave I Lonely» (prendiamo un pezzo a caso tanto con loro si cade sempre in piedi) – fino agli ultimi e sempre ottimi singoli.

La magia non si è fermata ai soli gemelli: se possiamo consigliarvi due nomi da approfondire, ecco i side-project solisti dell’ex batterista Federico Mazzolo (l’elettronica a nome IOSHI) e del bassista Giulio Frausin (il cantautorato tra Nick Drake e Elliott Smith di The Sleeping Tree). Sul palco INK, invece, sono saliti prima i milanesi De Strangers, anche qui roots-reggae di squisita fattura – voce femminile e un grande assortimento di fiati in formazione tra sax e clarinetti – e poi la chiusura affidata a una leggenda come il godfather Vito War, storico dj reggae (iniziò al Leoncavallo a fine anni Ottanta).

Il programma di stasera

Restiamo in ambito “black” anche oggi, mercoledì 2 agosto. Prima Fede Rich Goat alle 20.50: noi ve l’avevamo anticipato qui, parliamo di uno dei talenti hip hop più interessanti di Bergamo. Il suo è un flow che si ama o si odia (noi cadiamo senza riserve nel primo caso), ma sicuramente è così particolare da non poter lasciare indifferenti. Suonerà in tandem con El Petok, con cui ha pubblicato da poco l’album «A Passi Brevi». A seguire rimaniamo sull’hip hop con tre leggende di grosso calibro in rapida sequenza: alle 21.30 Egreen e Mr Phil, alle 22.30 Rancore. Pesi massimi di flow e scrittura nel panorama nostrano che si collocano facilmente tra i nomi di punta di questa edizione del festival.

Sul palco INK abbonda lo sperimentalismo, prima con l’ambizioso jazz-funk dei MacGuffin (ci sbilanciamo, tra le cose più fighe uscite da Bergamo negli ultimi anni, recuperatevi il loro «Entropia»), poi l’hip hop/nu-soul delle Bag.Ladies con Paquita e il camaleontico Marlon in chiusura (anche qui tutto made in BG).

Da giovedì a domenica

Giovedì 3 agosto sarà invece una serata che farà la gioia di tantissimi e farà prudere le mani a quasi altrettanti: alle 20.45 l’indie-pop-rock de Le Endrigo (li ricorderete all’ultimo X-Factor con il tormentone «Cose più grandi di te»), alle 21.30 l’alt-rock demenziale dei Cornoltis e alle 22.30 le nostalgie emo-trap de La Sad. Insomma, a questo giro forse la musica sta da un’altra parte, ma sicuramente per qualcuno ci sarà di che divertirsi. Dal lato INK inizieranno gli shocked by icecream, alt-rock da Bergamo che suona un po’ come se i Biffy Clyro cantassero in italiano, per poi passare il testimone al set degli auto-proclamati padrini della musica trash orobica dei Pink Violence Squad.

Venerdì 4 presenta probabilmente il menù più variegato del festival: alle 20.30 sarà il turno di MIGLIO, progetto della bresciana Alessia Zappamiglio che mischia pop e new-wave a un cantato dal piglio quasi punk; poi i nostrani Le Capre a Sonagli alle 21.10, che con il loro ultimo EP «Funeral Rave Party» hanno firmato una delle uscite dell’anno per chi scrive a suon di stoned-techno-funk (o come lo si voglia chiamare, tanto l’importante è che suoni divinamente). Alle 22 arrivano poi i Crookers per far ballare chi sarà ancora in piedi. Sul palco INK apre la Polimono Orchestra, ensemble di dieci elementi che scavalla tra arti sonore, visive e performative; trovate la loro «Wisdenfain» su Spotify e YouTube, e fidatevi, ne vale veramente la pena: sei minuti e mezzo di cinematico psych-folk-funk-blues stortissimo e davvero spassoso. Chiusura affidata invece al collettivo di dj e producers Onosecond.

Sabato 5 agosto è invece la serata dedicata alla musica “pesante”, all’interno dell’evento «Metal for Emergency». Si inizia già dalle 17.30 con la band milanese Break Me Down, alternative metal molto melodico e con voce femminile (forse un po’ telefonato il richiamo ai Lacuna Coil, ma lì stiamo). Si pesta con un po’ più di cattiveria dalle 18.30 con il symphonic death metal dei Genus Ordinis Dei, mentre alle 19.40 è il turno dei pisani Deatless Legacy: per capirci, parliamo di un gruppo nato come tributo ai Death SS e poi proseguito su lidi horror metal dalle atmosfere occulte ma con rotondità sempre molto melodiche.

La ricchissima scaletta prosegue con il super-tecnico progressive-death metal dei Sadist alle 21.10 e poi alle 22.30 il piatto forte: gli svedesi Dark Tranquillity, tra le metal-band più amate in Italia – e non solo – che sono tra le superstar di punta del festival e anche negli ultimi anni, dopo una carriera già lunghetta, stanno ancora licenziando dischi più che buoni. Per chi volesse approcciarli da zero consigliamo però di recuperare il capolavoro «The Gallery» del 1995, tra i dischi metal – anche qui, e non solo – più belli degli anni Novanta. Chiude la serata l’aftershow di Mario Psycho che proporrà un dj-set a tema metal.

Serata domenicale di chiusura dedicata alla musica lombarda: prima Emilio e gli Ambrogio alle 21 per un tributo alla musica milanese: Gaber, Jannacci, Cochi e Renato, Giovanni D’Anzi, Nanni Svampa, Walter Valdi e tanti altri ancora. Alle 22 sale sul palco il folk-rock comasco di Davide Van De Sfroos. Sul palco INK apertura all’insegna di Dulco Mazzoleni, prima con il suo progetto di cantautorato a misura di bambino Dulco Granoturco, poi con il trio Moostroo. Si cambia poi abbastanza sapore con i Royal Division, brit-rock tra Kasabian, Strokes, Pixies e primi Tame Impala pre-disco fever, e la chiusura affidata al dj-set di Nikolino Birikino.

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