93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Dieci canzoni d’amore italiane che forse non conosci

Articolo. Come si fa una playlist di San Valentino? Non c’è un metodo, basta che le canzoni siano belle e parlino d’amore

Lettura 4 min.

La mia playlist è di canzoni italiane poco conosciute, per restringere il campo, altrimenti è davvero complesso. Ogni artista ha scritto almeno una canzone d’amore nella sua carriera (mica tutte belle: io avrei posto subito fine alla relazione di fronte a certi obbrobri). Sottolineo però il fatto che la playlist è mia, quindi assoluto gusto personale e indice di arbitrarietà massimo. Probabilmente ognuno potrebbe fare la propria, magari ispirandosi a questa che, credo, abbia dei buoni consigli.

Riflettiamo però un momento sul titolo, “Dieci canzoni d’amore italiane che forse non conosci”. C’è della spocchia in quel “che forse non conosci”? Sì, un pochino ma non più di tanto, perché sono pronto a scommettere che davvero non le avete mai sentite, quantomeno se non siete dei patiti come chi scrive. C’è del sovranismo in quel “canzoni d’amore italiane”? Non direi, è solo che ho voluto, come dicevo, restringere il campo, che comunque è grande, tutto lì.

Prima però di procedere con la lista un disclaimer: ho trentasette anni, non amo molto la trap (tranne alcuni artisti) e l’it-pop (idem), quindi se la lista che sto per presentarvi sembra la playlist di un vecchio barbogio avete ragione: sono un vecchio barbogio, dentro. Tranne qualche eccezione, le canzoni (e soprattutto gli artisti) che troverete nella mia playlist risalgono ad un’altra stagione della musica italica, quando credevo nel rock, nella letteratura, nei dischi e mi emozionavo se alla Casa139 arrivava Manuel Agnelli. Oggi, che di anni ne ho trentasette, credo ancora nel rock, nei dischi e nella letteratura. Meno in Manuel Agnelli. Ma tant’è, le canzoni e gli artisti italiani che amo sono più o meno sempre quelli: trovate tutto nella lista qui sotto. Quindi adesso mi faccio serio, spremo le meningi e nessuno si offenda se in questa playlist manca qualcuno secondo voi imprescindibile.

Filippo Gatti – “Fermati, non guardare”

Una playlist d’amore deve cominciare piano, con un bacio che sfiori le labbra senza travolgere. Come fa il cantautore romano, da un disco del 2003 con un titolo quasi profetico (“Tutto sta per cambiare”). scomparso nella cecità della discografia mainstream, oggi per fortuna riapparso grazie alle piattaforme.
“Quando mi lasci andare / Mi sorridi e quasi mi sollevi / Tutto si ricompone / Poi scompare / Questo è l’amore / Che non so spiegare / Che non dovrei spiegare”
.

Cristina Donà – “Un esercito di alberi”

Capita spesso di ravvisare nel paesaggio i segni del proprio amore. Capita un po’ meno spesso di farlo con così tanta ispirazione, ottenendo un risultato quasi miracoloso. Una canzone piena di luce e di aria, nata fra le montagne e le pinete bergamasche in cui Cristina vive. Da “Torno a casa a piedi” del 2011.
“Esplodi nel mio cuore come una preghiera, / Trovo una ragione che non conoscevo / Ad insegnarmi cosa c’è che conta davvero”.

Riccardo Sinigallia – “Niente mi fa come mi fai tu”

Un brano dal testo semplice, che gira intorno a una dichiarazione d’amore, ed evita qualsiasi tentativo poetico. Sorretta da una parte musicale carica di un groove cardiaco di cui il songwriter romano è maestro. Forse la traccia migliore di un disco come “Ciao cuore” (2018) volutamente vintage, funk e battistiano.
“Quando mi interrompi a colpi di realtà / Quando ti addormenti lasciandomi di nuovo da solo / E quando sei contenta e poi non lo sei più”.

Nyv – “Per favore”

In una playlist d’amore ci vuole una canzone triste e strappacuore. Ce la regala Nyv, 23 anni: eliminata a Sanremo 2018, si è riscattata ad Amici e lo scorso marzo ha pubblicato il suo debutto, “Low profile”, una definizione perfetta per la sua musica dove pianoforte e beat sorreggono un’intensità straordinaria.
“Amerò gli sbagli / Che farai nei miei confronti / Asciugherò i tuoi pianti / Proteggerò i tuoi sogni / Mi tufferò a salvarti / E ti stringerò le mani / Poi rideremo negli abbracci / E ci capiremo nei silenzi”.

Marco Parente – “Farfalla pensante”

Il musicista fiorentino è uno di quelli che dal disco “Trasparente” (2002) ad oggi non ha raccolto ciò che avrebbe meritato. E questo brano, di cui si è accorta anche Patty Pravo, racconta di come il nostro sappia essere raffinato e al contempo emozionale: chi altro potrebbe definire la sua donna una farfalla pensante?
“Apri e chiudi / Sogni e bruci / Dentro me / Le tue ali di terra / Riposi posi / L’idea geniale dell’amore / Dentro me / Come un seme nel cuore”.

Nada – “Asciuga le mie lacrime”

Come si fa a riassumere in tre righe l’enorme percorso della livornese? Vi basti sapere che dopo “Ma che freddo fa” è successo molto. Fra cui “Tutto l’amore che mi manca”, lavoro del 2004 prodotto da John Parish pieno di belle canzoni dure e potenti, com’è nel suo stile. Lei in fondo è la nostra Marianne Faithfull.
“Fragili le mie ossa / Non mi tengono più / Troppe scosse troppe scosse / Tienimi su tienimi su / Asciuga le mie lacrime / Asciuga le mie lacrime / Come sai fare tu”.

GianCarlo Onorato – “Mia cattedrale”

Onorato è uno dei segreti meglio custoditi della musica italiana. Nel 1998, per l’album “Io sono l’angelo” musicò una splendida poesia di Anna Lamberti Bocconi. Forse in Italia non c’è maggiore congiunzione fra musica e letteratura nelle canzoni angeliche, diaboliche e vampiresche del musicista e scrittore milanese.
“Parola lunga, benedicente, la radio in fiamme sei / Vado a dormire, io a dormire col sangue al capo, io / Vado a dormire, a galleggiare, mia cattedrale, io”.

La Rappresentante di Lista – “Ti amo (nanana)”

Sono forse la cosa migliore uscita negli ultimi anni da noi. Una visione di pop moderna, contemporanea anche nelle liriche. E una resa live travolgente. Una band che, oltre a delle belle canzoni, vive di una precisa estetica, per una riconoscibilità che oggi è quantomai fondamentale. Sono i Matia Bazar del presente.
“Come la neve / Nei giorni di pioggia / Mi sciolgo in questo abbraccio che / Non riesce a dimostrarti quanto / Ti amo come / Mi ami come”.

Paolo Benvegnù – “Cerchi nell’acqua”

Se cercate qualcuno per cui la coincidenza tra vita e musica genera canzoni di eccezionale densità emotiva, quello è Paolo Benvegnù. Che nel 2004, dopo la fine degli Scisma, esordì con “Piccoli fragilissimi film”. Un disco cult che, senza totalizzare alcun risultato di vendite significativo, ha segnato ciò che è successo poi.
“Il tuo viso, le mie mani / Sono la stessa gioia immensa / È luce invisibile da succhiare / Camminare senza chiedersi perché”.

Carmen Consoli – “San Valentino”

Per concludere poteva mancare una canzone dedicata a San Valentino? L’ha scritta l’autrice catanese, una ballad da manuale con i consueti volteggi lessicali che rendono prezioso ogni verso. Dall’ultimi disco d’inediti di Carmen, “L’abitudine di tornare” (2015), una piccola grande perla per chiudere in bellezza.
“Ma l’universo inventerà per noi melodie cosmiche albe suadenti e nuove orbite / dai abbracciami più forte che l’universo accenderà per noi coreografie celesti / Puoi crederci”.

Bonus Track: Caetano Veloso – “Come prima”

Nel 1997 il cantautore brasiliano omaggiò Federico Fellini e Giulietta Masina con tre concerti speciali al Teatro Nuovo di San Marino, che nel 1999 diventarono un disco “Omaggio a Federico e Giulietta”. Tra i brani in scaletta anche questa lievissima versione del classico di Tony Dallara. Siamo ai livelli stellari.
“Come prima / Più di prima / T’amerò / Per la vita / La mia vita / Ti darò”.

E per concludere, se volete ascoltarle tutte insieme, ecco la playlist di Spotify Eppen – San Valentino 2021:

Approfondimenti