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La cultura in quarantena – Dimitri Sonzogni (Ink Club): “fare rete, muoversi, pensare, reinventarsi”

Articolo. Insieme a Giulia Spallino – compagna nella vita e nel lavoro – si occupa del locale di via Carducci e ha inventato Clamore, l’Esposizione Universale del Musicista Orobico. In queste settimane partecipa a Superbergamo: “cerco di tenermi impegnato dando una mano a chi ne ha più bisogno di me”

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Sono un lavoratore dello spettacolo, ho una società di service audio-luci in liquidazione, che naturalmente è ferma, e mi occupo di programmazione artistica presso l’Ink Club, circolo ARCI di Bergamo città, che ugualmente è fermo. Al momento non ho perciò introiti e sto aspettando che vengano sbloccati i famosi contributi statali. Convivo con mia moglie (Giulia Spallino, ndr) che è nella mia stessa situazione e al momento l’unica cosa che ci salva è non avere un affitto da pagare.

Nel frattempo cerco di tenermi impegnato dando una mano a chi ha più bisogno di me e di guardare al futuro con la convinzione che prima o poi torneremo a fare quello che amiamo.
Di contro non smetto di pensare a soluzioni ed idee per ricominciare a fare musica, cultura e socialità anche a fronte del lockdown.

Di fatto, sin dall’inizio di questa situazione, con Edoné abbiamo avviato “Bergamo Diffonde”, una piattaforma online (Clamore - Esposizione Universale del Musicista Orobico) a disposizione di musicisti, attori, artisti e lavoratori della cultura, per condividere idee, relazioni, arte.
Lo streaming è una delle poche cose che possiamo fare, per cui cerchiamo di valorizzarlo dandogli una cornice “unica” che possa ovviare alla dispersione in atto sui social.

Di contro abbiamo sin da subito dato seguito alla vocazione solidale del nostro essere circolo ARCI, diventando partner (insieme a tante altre realtà) e sostenendo in ogni modo possibile il progetto Bergamo S.U.P.E.R. (Supporto Unitario Proletario E Resiliente), nato grazie al circolo Maite e diventato ormai una rete di solidarietà attiva che fornisce spese e farmaci a chi ne ha bisogno. Ink Club è diventato così un vero e proprio magazzino solidale, da cui partono ogni giorno kit spesa a sostegno delle persone indigenti di tutta Bergamo e provincia.
Ora stiamo provando ad immaginare Super come un vettore di socialità alternativa, oltre che di cibo e farmaci. Le idee non mancano, capiremo come renderle effettive col tempo.

D’altra parte la cultura, e in particolare la musica, in Italia è mediamente considerata poco più di uno svago, quando invece si tratta di una vera e propria rete di lavoratori che vivono con infinita passione e grande sacrificio il loro impiego, come qualsiasi altro.
E questa considerazione appare quantomai lampante alla luce dell’emergenza in atto: pochi o nessun ammortizzatore sociale e nessuna idea per il futuro è quello che per il momento ci è stato dato.

In questa situazione perciò dobbiamo necessariamente fare rete e, contestualmente, ognuno di noi deve continuare a muoversi, a pensare, a reinventarsi. Perché le istituzioni sono poco presenti e le soluzioni come sempre arrivano prima dal basso.

Dimitri Sonzogni è direttore artistico, agitatore culturale, dj e fonico. Oggi si occupa di Ink Club, Ink Club Radio e Clamore, collaborando spesso con Edoné e altre realtà del territorio bergamasco.

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