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La musica alla prova dello streaming Plugged @PolaMolloy

Articolo. Bianco, Viadellironia, Max Collini, Dunk, Legno, Superdownhome e Gulino nel calendario di concerti trasmessi da Polaresco e Latteria Molloy. Ne abbiamo parlato con Luca Borsetti

Lettura 4 min.
Max Collini

Plugged @PolaMolloy è un calendario di dieci appuntamenti live da fruire totalmente in streaming. Concerti di cantautori e di band, ma anche eventi di stand up comedy. Un biglietto e un codice univoco per poter assistere alla performance, dedicati a chi sente troppa nostalgia delle serate dal vivo.

È un po’ più di un esperimento e non proprio un esordio quello che avrà luogo sabato 19 dicembre sugli schermi di @PolaMolloy, il sodalizio artistico nato fra la Latteria Molloy di Brescia e lo Spazio Polaresco di Bergamo. I due locali, infatti, già da aprile cercano e propongono un’alternativa alle impossibili performance dal vivo e ora questo palinsesto invernale – confermato indipendentemente dal colore che la Lombardia prenderà nei prossimi giorni – può cominciare con una struttura definita e una direzione ben chiara. E poiché il mezzo è uno di quelli che incuriosisce e fa parlare, alla fine l’idea è quasi più importante del calendario proposto.

Una delle domande che saltano alla mente infatti è: il live streaming potrà realmente far nascere una nuova generazione di musicisti particolarmente predisposti ad esibirsi dietro a una videocamera? Forse, perché suonare dal vivo con il pubblico dall’altra parte dello schermo e non sotto il palco richiede un’attitudine propria e una capacità specifica nel “coinvolgere a distanza” che non tutti hanno e, nonostante gli scetticismi, i live streaming stanno diventando una realtà.

Se ne sono accorti anche gli stessi gestori di club e direttori artistici di locali che per sopravvivere non solo economicamente ma anche nel continuare a esistere per il loro pubblico, hanno bisogno di sperimentare e a volte gettare il cuore oltre l’ostacolo, stupendosi per primi della risposta.

C’è anche una certa dose di speranza, quindi, nel calendario invernale di performance streaming annunciato da Polaresco e Molloy. A partire dal 19 dicembre e fino al 2 gennaio il palinsesto, condiviso e costruito congiuntamente dai due locali, ospiterà sette artisti fra cantautori e band della scena indipendente italiana e tre serate di stand up comedy. Ogni appuntamento sarà rigorosamente in streaming sulla piattaforma Rebel e, per assistervi, occorrerà acquistare il proprio biglietto o abbonamento.

Luca Borsetti, direttore artistico del progetto @PolaMolloy spiega come si è arrivati a questa nuova programmazione. In principio fu Alberto Ferrari: “Tutto è partito durante il primo lockdown, con quel primo contenuto creato da Alberto Ferrari (Verdena) che ci ha stupito totalmente per la risposta che ha generato. Quella volta nello specifico sono convinto che sia andata così bene perché lui ha saputo dare dignità artistica al contributo web. Potevi vederlo nella sua intimità e con un connubio di qualità video e audio che giustificava una fruizione artistica su web. Da lì si è accesa la lampadina, abbiamo fatto altre prove con le ‘domeniche d’essai’ per capire come gestire sia il contenuto che l’interazione con il pubblico e abbiamo capito come doveva essere concepita e realizzata la performance”.

Borsetti spiega che sono due i punti cruciali per una buona riuscita del live streaming: uno squisitamente artistico che dipende dalle capacità del musicista coinvolto di creare empatia, l’altro molto tecnico, rispetto alle piattaforme utilizzabili. “Stiamo chiedendo agli artisti di creare una performance in un luogo in cui normalmente non può accedere, di modo che l’unicità dell’ambiente stesso sia una prima caratteristica della peculiarità del contenuto”. Qualche esempio: “Gulino (per intenderci, quello dei Marta sui Tubi, ndr) si esibirà in una vecchia chiesa sconsacrata in cui ha scritto il suo album, Bianco nel suo laboratorio di Moncalieri, Max Collini a Reggio Emilia, davanti a Casa Manfredi, sotto il murales del Partigiano Reggiano. Sono tutti luoghi che fanno parte dell’intimità dell’artista”.

C’è però anche un aspetto economico: “Grazie alle nostre precedenti esperienze, inoltre, abbiamo capito che il prodotto artistico che ne emerge è un contenuto valido che deve essere riconosciuto a livello economico al pari di uno spettacolo live. Per questo abbiamo scommesso su questo processo e abbiamo riconosciuto dei compensi completi agli artisti, non più basati sulle percentuali di vendita di box e biglietti”. Il biglietto online permette di avere una percezione abbastanza precisa del pubblico partecipante: “Il primo riscontro positivo è che la vendita dei biglietti non segue fasce di età specifiche, ma abbraccia un pubblico molto eterogeneo; oltre a ciò si sta creando una rete con altri locali che sono fermi e che sono disposte a fare da cassa di risonanza all’iniziativa. Lo facciamo anche perché siamo pronti. Fino a poco fa non esisteva ancora una piattaforma in grado di elaborare un codice unico e Revel ha lavorato tantissimo su questo, riuscendo alla fine a creare un codice che potesse corrispondere a un solo biglietto e un solo utente”.

Se il live è adrenalina, sudore e canti a squarciagola impossibili da riprodurre, la sua versione streaming ha però un vantaggio, ovvero quella di eliminare le distanze. Sembra un controsenso, ma oltre lo schermo non ci sono prime, seconde e terze file, non ci sono camerini da cui sbucare e in cui nascondersi e potenzialmente il tasto “chat” permette a chiunque di poter interagire con l’artista. In più se ad esempio un evento in streaming viene organizzato da un locale bergamasco, anche chi abita a Catanzaro può usufruirne e partecipare. Insomma lo streaming manda in crisi la territorialità: “L’interazione con il pubblico è un altro degli aspetti a cui stiamo lavorando e per il momento abbiamo previsto che chi acquisterà l’abbonamento potrà accedere a un meet & greet virtuale prima e dopo il live”.

In futuro – aggiunge Borsetti – l’idea è quella di continuare e usare il canale web come strumento per affiancare le date più importanti nei nostri club. Una troupe di operatori potrebbe creare un making off con altri contenuti dietro le quinte che possono far parte del biglietto e che ti permettono di conoscere meglio un artista”.

Questa l’idea che i due locali stanno sviluppando congiuntamente fin dall’inizio del loro sodalizio e che cerca di rispondere a un’esigenza specifica. “Eravamo al lavoro per ripartire a ottobre con delle strutture ad hoc rispettose di ogni decreto uscito. A Brescia l’abbiamo chiusa dopo tre giorni, mentre a Bergamo non c’è stato nemmeno il tempo di inaugurarla. Il 26 ottobre ci siamo ritrovati a guardarci negli occhi e dirci ‘ok, prima di un anno non si riparte, o chiudiamo o cerchiamo una nuova strada’”.

Anche da questa reazione nasce il calendario di Plugged @PolaMolloy. Bianco (19 dicembre), Viadellironia (21 dicembre), Max Collini (25 dicembre), Dunk (reunion il 26 dicembre, unico appuntamento del 2020), Legno (27 dicembre), Superdownhome (29 dicembre), Gulino (1 gennaio) sono i nomi al momento confermati per questa prima edizione. Gli eventi saranno caratterizzati da repertori inediti, ma anche da presentazioni di dischi, reunion e collaborazioni speciali. In programma anche tre stand up: “Egoinstragam” con Pietro Sparacino, il 20 dicembre, e “The Comedy Club Live”, due serate collettive con, tra gli altri, Mauro Fratini, Carmine Velia Lalli, Mary Sarnataro, Carmine Del Grosso, Vincenzo Comunale, Andrea Di Castro, il 30 dicembre e il 2 gennaio.

I live saranno disponibili solo la sera dell’evento dalle 19 alle 24. Il costo del biglietto varia dai 6 agli 8 euro, con la possibilità di abbonarsi e ricevere così un ulteriore sconto per gli acquisti sul delivery della Latteria Molloy e del Polaresco che durante le serate resteranno aperti con il servizio d’asporto. Tutti i dettagli sul sito rebellive.it.

Sito Rebel Live

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