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Il nostro viaggio sull’Olimpo comincia da sette luoghi bergamaschi

Articolo. Nelle scorse settimane, trenta donne di età e professione diversa hanno prestato i loro volti a sette divinità dell’antica Grecia. Domani sera saliranno sul palco dell’Auditorium della Casa del Giovane… e ci spiegheranno il perché

Lettura 4 min.
Le donne Artemide di Acerbis Italia durante le riprese

Mentre salgo lo scalone di Palazzo Moroni, mi sento quasi in soggezione. La mia voce rimbomba nelle sale deserte, gli occhi hanno tutto il tempo per posarsi sugli affreschi. Insieme a me, tre donne che per un giorno hanno giocato ad essere regine. Regine degli dei – più precisamente.

Per celebrare la donna, in occasione della festa dell’8 marzo, quest’anno abbiamo deciso di partire dalle divinità dell’Olimpo. Ci siamo chiesti se le dee mitiche del passato potessero in qualche modo aiutarci ad analizzare la nostra realtà, la realtà del 2022, e abbiamo costruito uno spettacolo capace di darci una risposta. «A chi spetta la mela d’oro? Voci di donne e di dee» sarà in programma domani sera alle 21 nell’Auditorium della Casa del Giovane di Bergamo (Via Gavazzeni, 13) e sugli schermi di Bergamo TV alle ore 21 di martedì 8 e di sabato 12 marzo.

Le immagini di questi giorni che mostrano le donne ucraine sul fronte delle città sventrate e le donne piangenti nelle nostre case ci inviterebbero a sospendere ancora una volta la celebrazione del nostro essere sorelle. Abbiamo scelto però di salire sul palco dedicando a loro la nostra fatica e la promessa di celebrare la loro forza... la forza di una dea!

Le dee…

La maggior parte di noi ha conosciuto gli dei greci a scuola, si è soffermato davanti a statue e dipinti, ha letto qualche libro o visto qualche film. Zeus, Poseidone, Era ad Atena, a studiarli bene, possedevano qualità molto umane: si innamoravano, litigavano, combattevano e si riappacificavano, proprio come gli uomini che li veneravano.

Nel 1984, l’analista e psichiatra junghiana Jean Shinoda Bolen provò ad associare a sette divinità femminili altrettanti modelli archetipici presenti in ogni donna. Indagò l’intraprendenza della donna Artemide, l’abitudine costante a pianificare e a «ragionare con la testa» di Atena, il valore attribuito da Afrodite all’intensità dei sentimenti e alla spontaneità, la gelosia sfrenata di Era, la dedizione di Demetra e la malleabilità della ragazza Persefone.

Nelle scorse settimane, la redazione di Eppen ha registrato e montato i contributi di circa trenta donne bergamasche – imprenditrici, studentesse, madri, figlie – che hanno accettato di interpretare le caratteristiche principali di queste sette divinità all’interno di alcuni spazi simbolici del nostro territorio.

Vi anticipiamo qualche nome. A vestire i panni di Artemide, determinata dea cacciatrice, sono state Francesca Radici, Daniela Pezzera, Mara Fiammarelli e Ilaria Perico di Acerbis Italia. Quattro donne di età diverse, unite nel dire, davanti alle telecamere, «datemi un bersaglio e lo centrerò senza esitazioni».

«La ragazza Atena è quella che apre il cofano dell’auto per vedere cosa c’è dentro; è quella che impara ad aggiustare le cose; è la ragazza che nei corsi di informatica intuisce prontamente come funziona il computer e si immerge nella programmazione come un pesce nell’acqua», scrive Jean Bolen. Abbiamo chiesto di raccontarci Atena, la dea stratega, a sei donne che con le auto ci lavorano davvero, ciascuna in modo diverso. La sapienza, la forza di volontà e il pensiero lineare della dea sono state rese da Ilaria Crippa, Arianna Sansone (che abbiamo intervistato in questo articolo), Francesca Guizzetti, Sara Allegrini, Naomi Pedone e Debora Benagli, tutte collaboratrici di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia.

Estia, dea del focolare e della casa, porta il volto di Federica Vismara, e delle titolari di Arredamenti Milesi di Piazza Brembana Anna e Cinzia Milesi e Monica Calegari. A loro, sul palco dell’Auditorium della Casa del Giovane, chiederemo se sono d’accordo con la definizione che Jean Bolen dà di Estia: «la dea che si dedica alle faccende domestiche perché la interessano di per sé e perché le piace».

Dalle case ai palazzi. Stella Carrara, Teresa Ghezzi e Daria Giovenzana hanno trasformato le stanze e i giardini di Palazzo Moroni, che ha aperto loro le porte per la prima volta, nel regno di Era. E poi ancora, Valentina Astori, Federica Birolini, Marina Carbonaro e Alessandra Preve di Arriva Italia Srl hanno fatto loro la cura e la dedizione della dea Demetra, mentre Vera Persico, Paola Zaccanti, Lucia Giupponi e Nicole Scudeletti si sono ritrovate nei campi di Maddi Flowers Farm per prestare il volto a Persefone, la figlia di Demetra che venne rapita da Ade mentre coglieva un narciso.

Infine, Valentina Delsole e Jessica Rusconi hanno accolto nel centro estetico Universo del Corpo di Longuelo le giovanissime Martina Ambrosi e Camilla Todeschini, per raccontare insieme a loro Afrodite, dea della bellezza e dell’amore.

… e le donne

Durante la registrazione delle clip, abbiamo chiesto a tutte le donne coinvolte di vestire i panni di una specifica divinità. Ma il saggio di Jean Bolen non ci insegna a diventare manichini stereotipati, o a limitarci al modello di una o più dee. «Tutte insieme», scrive l’autrice, «queste dee formano il quadro completo delle qualità umane».

Durante lo spettacolo, la proiezione dei filmati già registrati verrà alternata a momenti più informali. Le trenta donne protagoniste verranno invitate a salire sul palco, e a raccontare al pubblico, interpellate dalla giornalista televisiva Simona Befani, la propria esperienza come dea… e come donna. Saranno chiamate, insomma, a riprendere abiti «umani». A dirci, per davvero, se un’Atena-regina del business può essere anche una madre Demetra, se si può essere Demetra anche senza avere figli, oppure Era senza sposarsi.

Alla fine del nostro viaggio, ci chiederemo «a chi spetta la mela d’oro», il pomo che, nel mito originale che dà il titolo allo spettacolo, si contesero Era, Atena e Afrodite. Un piccolo spoiler ve lo diamo già: forse la mela spetterà a tutte. Forse a nessuna. Perché ciascuna di noi, se ci pensiamo bene, può giocare ad essere Afrodite, Estia, Artemide, Atena, Demetra, Persefone o Era. Il bello di essere donna, con le nostre sfumature.

I sostenitori dell’iniziativa

L’evento non sarebbe stato possibile senza il prezioso contributo della scuola di danza Arabesque Danse Pedretti e dell’Istituto Scolastico Sistema, che da anni partecipa con piacere agli eventi organizzati da L’Eco di Bergamo, Eppen e Bergamo TV in occasione della festa dell’8 marzo, coccolando le donne protagoniste con sessioni di trucco e di acconciatura. Si ringrazia per gli allestimenti Tutto Tessile di Marcello Moretti e la Scuola di moda Silv. A fornire il loro aiuto anche I Monelli Srl e ItalianOptic, che omaggeranno il pubblico e le donne partecipanti con un piccolo dono.

«A chi spetta la mela d’oro?» attende il pubblico bergamasco domani sera nell’Auditorium della Casa del Giovane in via Gavazzeni, 13 (prenotazione obbligatoria a questo link). Se non riuscirete ad esserci, nessun problema: l’evento verrà ripreso dalle telecamere e trasmesso su Bergamo TV (canale 15) alle ore 21 l’8 marzo e in replica il 12.

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(Foto Collaboratore Eppen)
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