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Tutti pazzi per la Festa delle Luccicanze, questa sera alle 21 su Bergamo TV, L’Eco ed Eppen

Articolo. Il gran finale del progetto “Sei la Benvenuta” dedicato all’accoglienza al femminile. Donne, pace e sicurezza fra storie vissute e narrate, musica e danza. Potete interagire con Teo Mangione su Radio Alta mandando un sms al 3291184864

Lettura 3 min.

Come la donna creò il mondo

Ripartiamo dal solstizio d’estate, nel giorno in cui il sole si ferma più a lungo sulle nostre vite, per riaffermare la scommessa delle donne: il bene può superare il male. Prendetevi un paio d’ore, stasera dalle 21 su Bergamo tv e sui canali Facebook di L’Eco di Bergamo ed Eppen, seguite il racconto che si snoda nella Festa delle Luccicanze.

Siamo andate a cercare la luce negli occhi delle donne che, da latitudini e da epoche distanti, racconta il punto di vista femminile sul mondo. Si comincia dal nome. Perché mi chiamo così? “Il mio nome parla del miele che si mescola alla bellezza. Mi chiamo Melania come una vicina di casa tanto gentile”. Qualcuna cerca di ricordare la prima percezione di essere donna: “Quando ho avuto le prime mestruazioni, quando non ho più potuto giocare nuda nell’acqua con gli altri bambini. Sono diventata grande quando ho dato il primo bacio, quando ho partorito, quando ho pagato la prima rata della macchina, quando ho capito che i denti non li rubano gli animaletti”.

Chiudete gli occhi e ascoltate le corde del cuore vibrare. Molte di noi si riconosceranno in questi racconti fatti di conquiste e di disfatte, di incoraggiamenti a rifare tutto e di semplici passi di danza: “Resta sul piedistallo donna, accendi calore e compra il bene con gli occhi e con una carezza”. Questa serata è l’esito di una ricerca che in questi sei mesi ci ha visti raccogliere centinaia di sguardi al femminile sul mondo. Le donne che vedete leggere non raccontano la propria storia (quasi mai), ma una storia pescata a caso tra tutte quelle selezionate. Lo abbiamo fatto come esercizio teatrale per imparare a mettersi dall’altra parte: spesso dal lato della donna diversa della quale non comprendiamo e condividiamo lo stile di vita.

Ascolteremo la storia della signora Belotti che ha trasformato l’atrio del suo condominio di via Quarenghi in uno spazio di sapori e profumi dal mondo, quella della musulmana che, durante il Ramadan, cucina nel silenzio della notte e organizza i turni per mangiare e lavarsi, per non disturbare gli altri condomini o quella della prostituta che manda i soldi a casa. Le storie della vita che si spezza per le botte le abbiamo fatte raccontare agli uomini, dato che per nessuna era facile indossare i panni della femmina umiliata e percossa. Quando si aprirà il sipario fatevi trovare belle, truccate e con il vestito migliore. La bellezza può salvare il mondo, a cominciare dal vostro.

A teatro, anche dal divano

Il saluto di Simona Befani al pubblico, rivolto ad una platea vuota, è parso dapprima surreale per noi che da anni misuriamo gli eventi, anche, sulla quantità di persone presenti, poi abbiamo lavorato di fantasia. La stessa sensazione l’hanno provata le artiste che si sono misurante davanti alle telecamere e le lettrici dei racconti che parlavano agli alberi del parco di Agathà, il cui nome che significa “Cose buone”.

Anche in questa situazione forzata, tutti i colleghi del Gruppo Sesaab hanno saputo reinventarsi: è stato più facile per gli operatori di Bergamo tv che hanno fatto palestra nel lockdown effettuando le riprese in solitudine, per portare nelle nostre case le immagini da ogni angolo della provincia. Con una faccia un po’ meno spaesata si sono contati i colleghi che hanno seguito la produzione del quotidiano, la grande avventura degli alberghi post Covid e il Memoriale dei nostri defunti. Decisamente straniti sono stati invece i volti di chi ha perso familiari e amici o ha vissuto la quarantena.

Eppure ci siamo intesi tutti al volo. Non appena il Ministero degli Esteri ha autorizzato il nuovo format, siamo partiti a ridisegnare l’evento. Doveva essere una festa in teatro, pensata l’8 marzo per onorare storie autobiografiche scritte al femminile, e ora è diventata il videoracconto di storie incredibili che raccontano la ricchezza delle differenze presenti a Bergamo. Delle 80 donne – dai 10 agli 80 anni, che a gennaio erano venute al “casting” a partecipare a quel gioco condiviso di una comunità che desiderava dare il proprio contributo al tema dell’accoglienza, declinato in tre parole: donne, pace e sicurezza – ora mancano alcune africane che hanno lavorato in strutture sanitarie e non se la sentono. Tre donne non si presentano: aspettano referti dal tampone. Se ne aggiungono di nuove, contagiate dalle amiche e dal desiderio di riprendere a giocare. Sono le benvenute.

Il collegamento in diretta sarà con Teo Mangione di Radio Alta: proveremo a trasmettere al pubblico quella sensazione di diretta che sentiamo, nonostante tutto, necessaria. Alla fine della serata la sfida è quella di arricchire il vestito bello che indossiamo con la luccicanza del tessuto termico e dei nostri occhi.

Mini-sito Sei la Benvenuta

(foto di Marta Belotti)

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