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«ImmaginAzione». Quante storie ci racconta la montagna

Articolo. Entra nel vivo la rassegna culturale organizzata dal CAI di Albino dedicata al viaggio (soprattutto quello in alta quota). Il prossimo appuntamento è domani alle 21, con Giordano Santini e «Mustang: L’antico regno di Lo»

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La Presolana (Foto MC MEDIASTUDIO)

Vado in montagna da quando ero bambina, incollata come un’ombra al nonno che saliva per sentieri a zig zag perché «così si fa meno fatica». Poco importa che i miei genitori preferissero il mare. Ho sempre creduto che la montagna fosse fatta non solo da boschi da attraversare, bei paesaggi, cime da sudare e piste da sci, ma soprattutto di persone innamorate del territorio su cui si muovono, lavorano, del territorio che a volte devono plasmare, adattare un poco, per poterci vivere.

In un anno particolare come il 2023, anno di Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura, credo che non si possa fare a meno di raccontare il mondo culturale delle nostre montagne. Di pensare alla montagna, insomma, come a un contenitore di storie.

È con questo spirito che il CAI di Albino organizza «ImmaginAzione», una rassegna culturale dedicata ai viaggi sulle montagne di tutto il mondo – e non solo. Una serie di appuntamenti ad ingresso libero e gratuito, in programma il venerdì sera alle 21 nella sede della sottosezione albinese del CAI, in via S. Maria 10. «La rassegna “ImmaginAzione” è un po’ storica per il CAI di Albino – mi spiega il presidente Marco Biffi Tutti gli anni, proponiamo filmati di viaggi e qualche filmato che riguarda l’ambiente montano, tutti accompagnati da testimonianze. Cerchiamo di raccogliere le esperienze di qualcuno che fa dei viaggi interessanti ed è disponibile a proporli».

Gli appuntamenti di «ImmaginAzione»

Di cose da raccontare, anche Biffi ne avrebbe molte. «In montagna sono andato fin da ragazzo, si andava con la corriera da Bergamo, si partiva con il pullman – ride al telefono – Ho sempre amato arrampicare o fare scialpinismo di inverno, andare alla ricerca di posti nuovi… La montagna nel periodo invernale, quando e dove è intatta, ci dà delle emozioni indescrivibili». Ogni venerdì sera di rassegna, però, preferisce mettersi in ascolto.

«Abbiamo cominciato con una parte di viaggi sull’Iran. Poi, il 3 febbraio, abbiamo ospitato un incontro con Denis Urubko». Alpinista di origine russa, residente a Bergamo da parecchi anni, Urubko è noto per aver compiuto l’ascensione di tutti gli ottomila senza ossigeno e per aver realizzato la prima salita invernale di due ottomila, il Makalu e il Gasherbrum II, in entrambi i casi in compagnia dell’alpinista italiano Simone Moro. Ha anche aperto tre nuove vie su tre diversi ottomila. Oltre ad aver raccontato le proprie imprese, ad Albino Urubko ha anche presentato il suo ultimo libro in anteprima, «L’estetica dell’efficienza», lasciando alcune copie al pubblico.

Dopo un incontro dedicato all’arcipelago delle Faroe, isole vulcaniche rocciose situate nell’oceano Atlantico del Nord, la rassegna entra nel vivo domani, venerdì 17 febbraio. Ospite, Giordano Santini, scialpinista e appassionato di fotografia, che mostrerà i suoi scatti realizzati nella zona del Mustang, l’antico regno di Lo alle pendici dell’Himalaya. «Parliamo di un angolo di Nepal difficilmente raggiungibile, rimasto isolato dal mondo per tantissimo tempo – anticipa Marco Biffi – Al confine con il Tibet, è uno dei luoghi dove si può respirare appieno la cultura tibetana».

Si tornerà poi in terra orobica con Marco Roncoroni, cittadino di Albino appassionato di mountain bike. Il 24 febbraio, Roncoroni proporrà una serata dal titolo «Perdersi in mountain bike». A lui, il compito di promuovere un uso responsabile e attento della bicicletta e di far nascere la voglia di esplorare le zone di montagna «su due ruote» nel rispetto dell’ambiente e degli escursionisti.

Venerdì 3 marzo, si andrà in Ecuador con Lino Schena. Tecnico edile in pensione, dalla metà degli anni ’70 Schena ha viaggiato dall’India all’America Latina, dall’Africa alla Cina. Ad Albino, parlerà del sito ecuadoriano «Mitad del mundo». Un luogo, tagliato a metà dall’Equatore, dove è possibile toccare con un piede l’emisfero nord… e con l’altro l’emisfero sud.

Protagonista dell’incontro del 17 marzo sarà invece Dario Eynard, alpinista bergamasco di 22 anni, studente al Politecnico, appassionato soprattutto di arrampicate. A 21 anni, Eynard è stato il primo alpinista ad aver compiuto una solitaria invernale su tutta la parete nord della Presolana.

Dalle Orobie alla Turchia: la rassegna si concluderà il 31 marzo con Valentino Poli e «4 passi sul monte Ararat». Occhi aperti sulla cima sacra ai curdi: leggenda vuole che l’arca di Noè si sia arenata lì, al termine del diluvio universale.

Gli altri eventi

Quest’anno, il CAI di Bergamo festeggia non solo la nomina della nostra città a Capitale Italiana della Cultura 2023, ma anche i suoi centocinquant’anni. Fondata il 4 maggio del 1873 su idea di Antonio Curò, la sezione bergamasca del Club Alpino Italiano vanta oggi oltre 10mila soci e 18 sottosezioni. Proprio in occasione di quest’anniversario, dal 23 giugno al 2 luglio, Bergamo ospiterà la 24° Settimana nazionale dell’escursionismo.

La sottosezione albinese, oltre che con le proposte di «ImmaginAzione», si unisce alle celebrazioni con una serie di eventi in programma nei prossimi mesi. Biffi ne anticipa qualcuno: «Venerdì 24 marzo alle 21, nell’Auditorium Mario e Benvenuto Cuminetti organizzeremo una serata un po’ particolare: Natalia Ratti, pianista e alpinista, racconterà la storia dell’alpinista Reinhold Messner, primo uomo in assoluto a scalare tutte le vette della Terra che superano gli ottomila metri senza ossigeno». Dalle prime esperienze sulle Dolomiti al Nanga Parbat: ogni racconto verrà accompagnato dalla musica dal vivo al pianoforte.

Verrà allestita a maggio, invece, presso la Biblioteca Comunale di Via Mazzini, una mostra dedicata alla storia del Soccorso Alpino. Il titolo è «Samaritani in Montagna. Esposizione litografie del Soccorso Alpino nell’800».

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