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I parchi “estremi” di Bergamo: una guida agli spazi verdi più sorprendenti

Articolo. Le aree verde sono palcoscenici naturali dove la città prende forma. Hanno svariate caratteristiche e tutte hanno una storia da raccontare... e da non perdere

Lettura 7 min.
Il laghetto di Parco Marenzi (Yuri Colleoni)

Cosa succede se iniziamo a guardare i parchi urbani non solo come “pezzi di verde” tra palazzi e strade, ma come luoghi con una propria personalità? Accade che la città prende una forma nuova, piena di voci, storie e colori. Benvenuti nel mondo dei parchi “estremi” di Bergamo, una guida semiseria, ma documentata, ai parchi che svettano per svariate caratteristiche come grandezza, biodiversità, giochi, alberi, acqua o semplice magia quotidiana.

Spazi vissuti, spazi che cambiano

«Vivere è passare da uno spazio all’altro cercando il più possibile di non sbattere contro qualcosa».
Georges Perec, «Specie di spazi» (1974)

Ogni spazio che attraversiamo, casa, piazza, corridoio, marciapiede, si trasforma in spazio vissuto, e cambia nel tempo. E i parchi? I parchi sono palcoscenici naturali dove i bambini giocano, gli anziani leggono, i ragazzi corrono, i cigni si specchiano nei laghetti e gli alberi crescono in silenzio. È da questa consapevolezza che nasce il nostro viaggio nei parchi «estremi»: perché ogni parco racconta qualcosa di sé e di noi.

Il bilancio arboreo 2024

Prima di partire zaino in spalla, fermiamoci a leggere qualche dato. Perché dietro ogni parco ben curato, c’è un Comune che lavora, misura, pianta, censisce.

«Il verde pubblico non è solo un ornamento, ma un’infrastruttura fondamentale per la qualità della vita. I parchi di Bergamo sono aree di pregio, in città troviamo parchi con infrastrutture sportive, come il Goisis, il Parco Ardens con i suoi campi da pallacanestro, o il Parco Baden Powell. Molti sono particolarmente frequentati perché ricchi di giochi per i bimbi, altri, semplicemente, rappresentano luoghi verdi dove rilassarsi e ossigenarsi. È compito dell’amministrazione manutenerli al meglio. In questo momento abbiamo due cantieri importanti in atto: a Sant’Agostino, per una riqualificazione del parco storico, e al Parco Marenzi, dove stiamo lavorando al ripristino dello specchio d’acqua», sottolinea Oriana Ruzzini, assessora alla Transizione ecologica, Ambiente e Verde del Comune di Bergamo.

Il «Bilancio Arboreo 2024» del Comune di Bergamo racconta una storia di cura e crescita. Bergamo ha censito ben 36.131 alberi in città. Se consideriamo anche quelli non mappati nelle aree boscate comunali, si arriva a oltre 43mila. La superficie totale di verde fruibile è di 2.681.228 metri quadrati, con una media di 22.25 metri quadrati di verde a testa. Sono stati riconosciuti sette alberi monumentali, veri «patriarchi verdi» della città. Insomma, non è solo una questione di prati e panchine. Il verde urbano è un’infrastruttura viva e complessa

Il “gigante verde”: il Parco della Trucca

Con i suoi imponenti 193mila metri quadrati, il Parco della Trucca è il vero cuore verde di Bergamo, un’oasi di natura e relax nel cuore della città. Al suo interno si trovano tre laghetti artificiali, ricchi di vita acquatica, che creano un’atmosfera tranquilla e suggestiva. Il parco ospita oltre 1.400 alberi ad alto fusto, che donano frescura e ombra durante tutto l’anno. Un percorso circolare di quasi due chilometri si snoda tra gli spazi verdi, ideale per runner, ciclisti e famiglie in cerca di una passeggiata rigenerante all’aria aperta.

Il parco è attrezzato con aree dedicate agli amici a quattro zampe, zone picnic perfette per momenti conviviali, spazi giochi per bambini e una vivace programmazione di eventi estivi che animano la stagione.

Il “veterano”: il Parco Suardi

Inaugurato nel 1950 come primo parco pubblico comunale di Bergamo, il Parco Suardi è ancora oggi uno spazio amatissimo da famiglie e bambini, un luogo che conserva un fascino nostalgico ma che continua a rinnovarsi per rispondere alle esigenze della città contemporanea. Al centro si apre un laghetto, intorno al quale si snodano viali e aree poliedriche, tra cui una pista per macchinine con gettoni e giochi vintage , che raccontano la storia delle generazioni passate, e un’area con animali da cortile, che affascina sempre i più piccoli. Numerose zone d’ombra invitano a piacevoli merende all’aperto, mentre nuovi interventi e iniziative mantengono vivo il parco, rendendolo uno spazio dinamico e accogliente.

Non a caso, il Parco Suardi è conosciuto come «il parco dell’infanzia bergamasca» : un luogo che intreccia tradizione e innovazione, capace di accompagnare i bergamaschi di ieri, oggi e domani.

Il “neo-rinato”: gli Orti di San Tomaso

Gli Orti di San Tomaso segnano un nuovo modo di vivere il verde urbano. Inaugurati nel luglio scorso, hanno aperto al pubblico un’area di oltre 12mila metri quadrati grazie a una passerella ciclopedonale che collega Parco Suardi alla GAMeC, attraversando la Roggia Nuova.

L’area, un tempo chiusa e coltivata dalle Canossiane, è oggi uno spazio condiviso dove si intrecciano agricoltura urbana, biodiversità, socialità e cultura. Non è un parco classico, ma un luogo in cui la città si coltiva, in tutti i sensi.

Il “romantico segreto”: i Parchi Marenzi e Caprotti

Il Parco Marenzi è un piccolo gioiello ricavato da un giardino ottocentesco privato. Dentro, oltre a vialetti curati, panchine nascoste e fiori profumati, si trovano anche due alberi monumentali, due cipressi calvi. Atmosfera da romanzo inglese, con un tocco di magia. Con circa 9mila metri quadrati, anche il Parco Caprotti è tra i più contenuti, ma è un luogo magico per chi cerca silenzio e ombra. Qui cresce anche un cedro dell’Atlante monumentale, maestoso e silenzioso. Altri tre alberi monumentali di Bergamo sono i tre gelsi al parco Paul Harris di via Diaz, nel quartiere di Santa Lucia.

La biodiversità in città: l’Orto Botanico

Qui siamo sul podio della diversità botanica. L’Orto Botanico «Lorenzo Rota», fondato nel 1972 e gestito dal Comune di Bergamo, è un presidio scientifico e culturale dedicato allo studio, alla conservazione e alla divulgazione della biodiversità vegetale. Città Alta ospita una sezione chiamata «Finestra sul Paesaggio»: “solo” 3mila metri quadrati, ma oltre mille specie vegetali, in gran parte autoctone e adattate ai microclimi locali.

Nella «Valle della Biodiversità» di Astino, sede decentrata dell’Orto, si coltivano invece più di 1.200 varietà alimentari da tutto il mondo, con un’attenzione particolare alle specie antiche, rare o dimenticate. Un piccolo eden agricolo-scientifico, sistemico e sinergico, dove le verdure sono più varie dei Pokémon e ognuna ha una storia da raccontare.

Il “regno dei bambini”: il Parco Turani

Il Parco Turani, nel quartiere di Redona, è un’area pensata soprattutto per i più piccoli, con ben 27 giochi diversi che stimolano il movimento e la creatività dei bambini. All’interno si trova anche una ludoteca, uno spazio dedicato al gioco educativo e a laboratori per i bambini. Il parco ospita un laghetto abitato da anatre e tartarughe, offrendo un ambiente naturale dove i bambini possono osservare e imparare a conoscere gli animali. La vicinanza allo spazio culturale Edoné arricchisce l’offerta del parco, rendendolo un luogo ideale per eventi culturali e sociali. Il Parco Turani è perfetto per giovani esploratori, studenti e famiglie, ed è particolarmente apprezzato per le feste di compleanno, sempre molto partecipate e capaci di coinvolgere generazioni di bambini bergamaschi.

Gli spazi giovani: Malpensata, Goisis, Edoné

Questi tre spazi rappresentano il polmone verde dove pulsa l’energia giovanile di Bergamo, spazi vivi e dinamici che riflettono la vitalità e la multiculturalità della città contemporanea.

Edoné, situato nel cuore del quartiere di Redona, è molto più di un semplice parco: è un centro culturale open-air, un luogo di incontro e scambio dove si svolgono concerti, workshop, laboratori creativi e progetti sociali. Qui l’arte, la musica e la cultura si fondono con la natura, offrendo un ambiente stimolante e inclusivo per giovani di tutte le età.

Il Parco Goisis è invece dedicato a chi cerca movimento e svago all’aria aperta. Con le sue aree attrezzate per lo sport, i campi da gioco e gli spazi per il relax, è il punto di riferimento per runner, squadre amatoriali e famiglie che vogliono godersi una pausa attiva nel verde. Il parco è progettato per favorire il benessere fisico ma anche la socialità, con zone dove è facile incontrare amici e fare nuove conoscenze.

Infine, il Parco Malpensata è un mosaico di culture e storie, un parco multiculturale che riflette la composizione eterogenea del quartiere in cui si trova. Qui convivono famiglie provenienti da ogni parte del mondo, e si sperimentano attività inclusive che mirano a creare un senso di comunità e appartenenza. Tra eventi interculturali, laboratori per bambini e momenti di festa collettiva, il Parco Malpensata è uno spazio che unisce diversità e solidarietà, offrendo a tutti un luogo dove sentirsi accolti e parte di qualcosa di più grande.

La passeggiata panoramica: Mura e Colli

Non si tratta di un parco vero e proprio, ma di un sistema verde diffuso e unico nel suo genere, che abbraccia i Colli di Bergamo e le celebri Mura Venete, riconosciute come patrimonio UNESCO. Questo straordinario spazio naturale e storico offre la possibilità di immergersi in un trekking urbano capace di coniugare natura, storia e panorami di rara bellezza. Camminare lungo le Mura significa attraversare secoli di storia, godendo di viste mozzafiato sulla città e sulle valli circostanti, respirare aria pura lontano dal traffico cittadino e ammirare tramonti da cartolina che trasformano il paesaggio in un quadro vivente.

I Colli, con i loro boschi, vigneti e sentieri ben curati, rappresentano uno spazio verde che invita a passeggiate rilassanti ma anche a momenti di riflessione, circondati da un ambiente naturalistico di pregio. Questo «parco a cielo aperto» si conferma una delle mete più amate dai bergamaschi e dai turisti, un luogo dove natura e storia si incontrano in perfetta armonia.

Il verde commemorativo: il Parco delle Rimembranze

Il Parco delle Rimembranze si distingue per la sua atmosfera raccolta e meditativa, un’oasi di silenzio e memoria nel cuore di Città Alta. Tra le alte chiome di cipressi che disegnano ombre delicate sui sentieri, questo parco racconta storie di passato, sacrificio e identità collettiva. Le sue lapidi commemorano eventi e persone care, trasformando il verde in un luogo di raccoglimento e rispetto. Al centro di questo spazio si erge un corbezzolo monumentale, pianta simbolo di forza e resilienza, solitaria eppure elegante nella sua naturale maestosità.

Il giardino all’Italiana di Palazzo Moroni

Un raro esempio in cui convivono due anime: da una parte il giardino formale all’italiana, con terrazzamenti, scalinate, aiuole geometriche e fioriture nei colori di Bergamo, autentica espressione di arte paesaggistica e gusto nobiliare; dall’altra, una grande ortaglia agricola storica di oltre due ettari e mezzo, nata per il sostentamento del palazzo e rimasta intatta fino a oggi.

Questo doppio impianto racconta sia la cultura del giardino come forma d’arte, sia la memoria della vita produttiva e agricola della città. Dal 2020 è un «Bene» del FAI, che lo cura e valorizza con iniziative culturali, conservando un equilibrio unico tra natura, storia locale e patrimonio artistico.

I parchi che raccontano la città

Attraverso i suoi parchi, Bergamo racconta una città verde e viva. C’è il parco dell’infanzia, quello della biodiversità, quello della corsa, quello della meditazione, quello del futuro. I parchi sono specchi della società: accolgono, trasformano, educano, proteggono. Questa guida ai parchi “estremi” di Bergamo non vuole essere una classifica scolpita nel granito, ma un invito aperto e giocoso. Un suggerimento per guardare la città con occhi diversi, per riscoprire luoghi che magari attraversiamo ogni giorno senza davvero vederli, e per lasciarsi sorprendere da uno scoiattolo, un albero enorme, un angolo d’erba inaspettato.

Georges Perec diceva che gli spazi che viviamo diventano parte di noi. E che ogni cittadino è, in fondo, un cartografo emozionale: disegna mappe invisibili fatte di ricordi, abitudini, preferenze, piccole avventure quotidiane. Allora, perché non farlo davvero? Disegna la tua mappa dei parchi di Bergamo. Scrivi la tua lista personale dei tuoi parchi “estremi”: quello più amato, quello che ti rilassa, quello in cui hai pianto, corso, baciato, letto. Che sia su un quaderno, un foglio, o nel blocco note del telefono, racconta i tuoi “spazi di specie”, quelli che parlano solo a te.

Perché ogni città è fatta di strade, piazze e spazi che ci somigliano. E in fondo, ogni cittadino è anche un poeta del verde.

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