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Marco Bianchi, «mangiare bene significa invecchiare bene»

Articolo. La scienza ha dimostrato che c’è uno stretto legame tra le abitudini alimentari e il benessere del nostro corpo. Soprattutto se iniziamo presto perché come sostiene il divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi «un’alimentazione consapevole è in grado di contrastare l’invecchiamento». Questo sarà il tema della conferenza spettacolo in programma mercoledì 10 maggio alle ore 17 all’interno di «Bergamo Next Level»

Lettura 3 min.
(Gaia Menchicchi)

Molti lo conoscono per i suoi interventi televisivi, per i libri di cucina e alimentazione (che ad oggi sono più di 20), per i convegni scientifici, per le attività sui social, e da pochi giorni anche per la sua prima opera teatrale. Marco Bianchi, nei suoi interventi, si racconta unendo le due materie che hanno caratterizzato la sua formazione e il suo percorso professionale: scienza e cucina. Temi che saranno oggetto anche dell’appuntamento di mercoledì 10 maggio (dalle ore 17 presso l’Aula Magna della sede dell’Università degli Studi di Bergamo di Sant’Agostino), dove il food mentor sarà tra gli speakers – insieme a Marcella Messina, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, e Francesca Morganti, docente di Psicologia generale dell’Università degli Studi di Bergamo – di «Oltre le frontiere dell’ageismo: il diritto (e il dovere) di invecchiare in salute».

Invecchiare in salute

Un titolo, quello della conferenza, che racchiude diversi concetti. Si parla di ageismo, di diritti, di doveri, di invecchiamento e di salute. Cosa hanno in comune tutti questi? L’ho chiesto direttamente a Marco Bianchi ed ecco cosa mi ha raccontato.

L’ageismo indica una forma di pregiudizio e svalorizzazione verso gli anziani, un vero e proprio egoismo nei confronti delle generazioni più adulte, che sono spesso considerate l’anello debole della società. «C’è di mezzo l’emarginazione, il fatto di sentire le persone più vecchie come deboli e a volte anche un peso» – spiega Bianchi. Ma più che sul “problema”, la conferenza è focalizzata sulle possibili soluzioni: «bisogna lavorare a sensibilizzare maggiormente al fatto che un anziano è in realtà una persona con una certa esperienza e va rispettato al 100 per cento».

Un rispetto che è fondamentale insegnare ai più giovani, che saranno i “vecchi” del futuro. Così come è importante insegnare loro, fin da piccoli, le buone pratiche di un’alimentazione consapevole, strettamente correlata al fenomeno dell’invecchiamento, come hanno dimostrato già diverse ricerche scientifiche. «Grazie alla scienza abbiamo imparato che, per invecchiare bene, è necessario partire da una buona alimentazione. Basta ad esempio guardare l’effetto che i radicali liberi, le sostanze che “inquinano” il nostro corpo, hanno a fronte di un’alimentazione troppo ricca di grassi saturi».
Ci sono alcuni atteggiamenti che sono portatori di invecchiamento, fisico e cerebrale. «Consumare troppo sale comporta un deterioramento delle arterie e dell’apparato cardiovascolare, mentre il troppo zucchero aumenta il rischio di infiammazioni» svela il food mentor.

Ci sono quindi delle azioni quotidiane che ci aiutano a vivere, e invecchiare, meglio.
«Le buone regole dell’alimentazione ci suggeriscono di consumare frutta e verdura ogni giorno. Questi alimenti, grazie agli antiossidanti presenti al loro interno, sono in grado di contrastare i radicali liberi: è scientificamente provato».

Queste pratiche non devono però essere vissute con angoscia, anzi, come mi conferma Bianchi «è importante saper condire tutto con il sorriso», e – soprattutto – non bisogna aspettare i primi segni dell’invecchiamento per iniziare a metterle in pratica. Al contrario. «Dobbiamo sensibilizzare i nostri figli ad una spesa intelligente, ad un’alimentazione consapevole e all’importanza del consumo di frutta e verdura, alimenti in grado di proteggerci anche da diverse malattie». Inoltre, sempre secondo Bianchi, sono proprio gli adulti a dover insegnare la “retta via” ai bambini, spiegando loro come mangiare bene, «introducendo ad esempio il piatto unico, costituito da 4 parti: un carboidrato, due fonti vegetali (che sono frutta e verdura) e una fonte proteica (che può variare tra fonte vegetale o fonte animale, e in questo caso meglio se pesce azzurro)».

Questi saranno i punti di partenza della conferenza – spettacolo in programma per mercoledì 10 maggio, durante la quale verranno esplorate nuove idee di welfare innovativo e di Age Friendly Community per le persone anziane. Al termine verrà proposto uno show cooking nel chiostro di Sant’Agostino: per l’occasione, Marco Bianchi proporrà alcune sue ricette.

Prima di salutarlo, gli chiedo di fare qualche spoiler, per condividerlo con voi! «Durante lo showcooking prepareremo alcune ricette a favore della nostra salute e per preservare al meglio il benessere del nostro stato cerebrale. Chi meglio dei folati, dei legumi, delle fibre che mantengono e potenziano il sistema immunitario attraverso il nostro intestino. O ancora del cioccolato che contiene teobromina e facilita una protezione cardio-cerebro-vascolare». Insomma, benessere sì, ma con gusto!

Informazioni sull’evento

La partecipazione alla conferenza è gratuita, previa registrazione sul sito. L’appuntamento rientra nella programmazione ufficiale di «Bergamo Next Level»: abbiamo presentato l’intero programma della rassegna qui. Non perdetevi anche altri due approfondimenti che Eppen ha realizzato per «Bergamo Next Level»: un’intervista al professore della South East Technological University di Carlow Peadar Casey sul tema del turismo integrato e una chiacchierata con il professore di geourbanistica dell’Università di Bergamo Fulvio Adobati su «Il mosaico del riuso nelle città».

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