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Dall’utopia all’abitare. Con «Cinefilosofia» si pensa sugli schermi

Articolo. È cominciata il 6 febbraio e proseguirà per altri tre martedì al cinema Conca Verde di Bergamo la dodicesima edizione della rassegna che mette in dialogo il linguaggio della filosofia con quello del cinema. Il prossimo appuntamento è in programma il 13 febbraio con il film «The Prestige» di Christopher Nolan

Lettura 3 min.
Brooklyn, John Crowley

È un legame complesso quello tra filosofia e cinema. Un legame fatto di immagini e parole che rappresentano (e interrogano) la natura dell’esistenza umana, la realtà e la conoscenza. Spesso, il cinema non si limita a veicolare dei temi e dei concetti, ma funziona come vera e propria forma di indagine filosofica. Qualche esempio? Era il 1982 quando uscì «Blade Runner» di Ridley Scott. Allora, la questione centrale del film – cosa significa essere umani – veniva esplorata attraverso gli occhi di androidi quasi indistinguibili dagli esseri umani. Oggi più che mai, di fronte al dilagare del dibattito sull’intelligenza artificiale, il film continua a sollevare interrogativi sulla natura dell’umanità e sull’etica della tecnologia.

E se «Matrix» (1999) di Lana e Lilly Wachowski ci provoca sul libero arbitrio, sulla differenza tra realtà e sua percezione («Pillola azzurra: fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio»), il più recente «Eternal Sunshine of the Spotless Mind» (2004) di Michel Gondry (in italiano lo trovate infelicemente tradotto come «Se mi lasci ti cancello»), indaga i temi dell’identità personale, la natura dei rapporti tra le persone e il valore del dolore e dei ricordi.

Eccoci allora arrivare a « Cinefilosofia », la rassegna organizzata da S.A.S. Servizio Assistenza Sale al Cinema Conca Verde di Longuelo, in collaborazione con EUROPACINEMAS e l’associazione culturale Diaforà. Da anni, il festival mette in dialogo il linguaggio della filosofia con quello del cinema, le immagini e il pensiero, interrogandoci in maniera originale sui temi più attuali. L’edizione 2024 di «Cinefilosofia» è cominciata lo scorso martedì 6 febbraio. Dopo un primo appuntamento con Raffaele Ariano, ricercatore presso il San Raffaele di Milano, che ha tenuto un incontro ispirato al film «The act of killing» di Joshua Oppenheimer, la rassegna proseguirà tutti i martedì di febbraio.

«The Prestige», 13 febbraio

Il secondo appuntamento, in programma martedì 13 febbraio, sarà dedicato a «The Prestige» di Christopher Nolan, uno dei film più affascinanti del regista di «Memento», «Interstellar», «Oppenheimer», tanto per citarne qualcuno. Ambientato a Londra nell’età Vittoriana, narra la storia di due giovani maghi apprendisti, che si sfidano ogni sera a distanza mettendo in scena spettacoli al limite del possibile. La loro rivalità si tramuterà in ossessione: il film segue da vicino il percorso che li porterà alla scoperta della massima illusione, «The New Transported Man», una sorta di teletrasporto.

Il film, che ci coinvolge a nostra insaputa in un sofisticato gioco di prestigio, verrà commentato da Umberto Curi, in un incontro dal titolo «Quando lo spettatore diventa attore». Filosofo, storico, professore emerito di storia della filosofia nell’Università di Padova, Curi è uno dei massimi esperti italiani del rapporto tra cinema e filosofia. La rassegna «Cinefilosofia» nasce ispirandosi anche al suo lavoro.

«Il sol dell’avvenire», 20 febbraio

Ve ne abbiamo parlato anche noi: «Il sol dell’avvenire» di Nanni Moretti è una sorta di autobiografia meta-cinematografica. Un’opera in cui il regista, nelle vesti del suo “alter ego” chiamato Giovanni, riflette sul suo mestiere, sulla sua arte e la sua poetica confrontandosi con il cinema di oggi.

Ospite della serata del 20 febbraio sarà Roberto Mordacci, filosofo, professore di Filosofia Morale e prorettore alle Scienze umani e sociali dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che proporrà un incontro dal titolo «Contro-canto alla storia». Al centro, il tema dell’utopia, il cui ostinato persistere è «un gioco necessario, un contro-canto che non si impone mai sulla realtà, ma si ripropone in forme nuove ogni volta».

«Brooklyn», 27 febbraio

Ultimo film in programma, martedì 27 febbraio, lo splendido «Brooklyn» di John Crowley. Tre candidature ai Premi Oscar, il lungometraggio racconta la storia di Eilis (Saoirse Ronan), una ragazza irlandese emigrata negli Stati Uniti negli anni Cinquanta, combattuta tra la nostalgia di casa e la volontà di costruire una nuova vita (e una nuova storia d’amore) tra le strade multiformi di Brooklyn.

A chiudere la rassegna sarà Florinda Cambria, filosofa, traduttrice e saggista italiana, docente presso l’Università degli Studi dell’Insubria, nel Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. La professoressa Cambria ha accompagnato «Cinefilosofia» fin dalla sua prima edizione. In un incontro intitolato «Abitare, disabitare, migrare», organizzato in collaborazione con l’associazione Diaforà, si soffermerà sulla funzione centrale dei processi migratori nella vita degli esseri umani sulla Terra.

Info

Tutti i film inizieranno alle ore 20.30 e saranno seguiti dagli incontri con gli ospiti. Il costo del biglietto è di 7,50 euro (ridotto 6,50 per over 65 e under 26). È possibile avere accesso a ulteriori riduzioni acquistando carnet da 3, 6 o 9 proiezioni (gli ingressi sono validi anche per due persone, per un anno).

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