Quanto si può capire di una persona dal tipo di musica che ascolta? Tanto. E questo vale ancora di più se a rispondere è qualcuno che la musica non si limita ad ascoltarla, ma la scrive, la suona e la porta sul palco.
Per questo abbiamo deciso di chiedere ad alcuni gruppi e artisti della zona quali fossero i brani che più stanno segnando la loro estate. Anche la scelta degli artisti a cui chiedere è stata, in un certo senso, stagionale: quattro di loro sono stati protagonisti di questa estate bergamasca, salendo sul palco del «Rock sul Serio 2025» in apertura a quattro delle cinque serate principali e conquistando il pubblico. L’ultimo, invece, è un artista che seguo e ammiro da tempo, e che questa estate ha portato la sua musica in giro per tutta la Lombardia.
Ne è nata così una playlist condivisa – che potete ascoltare anche su Spotify – dove convivono psych rock, soul, cantautorato, alternative e sperimentazione. Un piccolo spaccato, fresco e autentico, di quello che risuona quest’estate nella testa (e nelle cuffie) di chi fa musica a Bergamo e dintorni. Ecco chi sono, e perché hanno scelto proprio queste canzoni.
Thomas Greenwood & The Talismans
Nati da lunghe jam selvagge in un vecchio fienile tra le montagne del Lago d’Iseo, Thomas Greenwood & The Talismans sono diventati, col tempo, una delle realtà più affascinanti del panorama psych rock italiano. Il progetto è guidato da Thomas Mascheroni (già chitarrista e voce del trio Humulus) e fonde psichedelia anni ’70, atmosfere da film western e un gusto neo-psichedelico contemporaneo. Nel 2021 hanno pubblicato il debutto «Rituals», interamente autoprodotto, seguito lo scorso anno dall’ultimo album «Ateş». Da allora hanno portato la loro musica tra Nord Italia e Germania, dividendo il palco con nomi cult come Vibravoid, Acid Tongue, Giobia e Pm Warson. Tra questi, non stona affatto l’apertura – nella prima serata del «Rock sul Serio» – ai Neoprimitivi, con quel loro sperimentalismo strumentale e la loro musica ancestrale.
Ascoltare un loro concerto è come fare un viaggio tra passato e presente, insieme a riff acidi, riverberi sognanti e un immaginario cinematografico fatto di deserti, cavalli e vecchie pellicole polverose. Tra le influenze: Neil Young, The Doors, All Them Witches e molti altri, in un mix che attraversa psych, surf rock, heavy-psych, folk, stoner, fino a qualche eco post-punk e wave anni Ottanta. Non sorprende che le loro canzoni dell’estate siano tutte scelte legate a questa estetica, e abbiano anche un valore «di band».
- «The End Of a Gun» – Ghost Woman: «Band eccezionale che sta sfornando dischi stupendi tra psych rock in stile sixties e post-punk».
- «Lonely Land» – Yan Lâle: «Band di Amsterdam psych turkish super coinvolgente dal vivo, ci abbiamo appena suonato insieme al Pigstock Festival».
- «Planet Junior» – Babe Rainbow: «Un’altra band super… Australiani. Stanno influenzando moltissimo il nostro prossimo disco!»
SERP
I SERP sono una band che non prende nulla troppo sul serio, ma nemmeno troppo alla leggera. La loro cifra distintiva, infatti, è la contaminazione e l’ironia: un approccio che si ritrova nei testi, dove spunti comici e giochi di parole convivono con riflessioni più profonde, ma anche nelle musiche, che mescolano generi diversi senza mai perdere un’anima pop. Nati come progetto nel 2018, hanno pubblicato due album – «Shampoo, taglio e filosofia» (2018) e «Benedetta Parodia» (2022) – oltre a un recente EP, «Quattro semplici canzoni d’amore per non pensarci più». In tutti si percepisce quello sguardo un po’ disincantato ma sincero che caratterizza il gruppo.
Ma dal vivo i SERP sono uno spettacolo a parte: concerti che diventano happening, improvvisazioni e coinvolgimento del pubblico, in un continuo gioco tra serietà e leggerezza. Anche per questo la loro musica riesce a parlare a un pubblico trasversale, senza perdere personalità, e, se siete andati al «Rock sul Serio», lo avete visto con i vostri occhi. Hanno infatti aperto il concerto di Giancane, con cui condividono pienamente la filosofia di musica e l’ironia – talvolta surreale – sempre volta alla riflessione.
Le tre canzoni dell’estate sono state selezionate da Cinzio (voce), ma speriamo rappresentino il pensiero dell’intera band, composta da altri quattro elementi: Toni (batteria), Taz (chitarra), Matteo (chitarra elettrica), Manu (bassista).
- «Vecchia Scuola» – Giuse The Lizia: «Se Giuse The Lizia non è sarà uno dei prossimi principi del pop, allora non capisco niente di musica (purtroppo per lui la seconda parte della frase è vera)».
- «Summertime Blue» – Norah Jones, John Legend: «Accoppiata raffinatissima, sentimenti morbidi: canzone da 21.15/21.30 sul balcone una sera in cui non esci».
- «Sole Zingaro» – I Patagarri: «La tv ha fatto anche cose buone».
Shocked by Ice Cream
Nome ironico, suono diretto: gli Shocked by Ice Cream sono una band alternative rock formata nel 2019 da amici che condividevano studi ed esperienze musicali. Il loro è un gruppo molto unito e con una uguale concezione musicale, malgrado i background molto diversi, che spaziano dalla musica classica all’elettronica. Dietro a questo progetto, capace di muoversi tra ironia e malinconia generazione, ci sono: Daniele (voce e tastiere), Alberto (chitarra), Davide (basso), Samuele (batteria). È molto difficile inserirli in un determinato genere musicale, perché la forza degli Shocked by Ice Cream sta proprio nell’imprevedibilità: i loro brani mescolano riff dinamici, arrangiamenti curati, immagini ironiche e citazioni pop. Le influenze sono ben chiare, e annoverano Verdena, Biffy Clyro, Muse, IDLES, Nothing But Thieves.
Il primo disco ufficiale, «SCHIAFFI E CAREZZE» (2023), è stato portato in tour tra Bergamo, Milano e Brescia, con date anche al «Filagosto» e a NXT Station. Quest’anno hanno pubblicato l’EP «SALE Q.B», che è forse un lavoro ancora più maturo, come abbiamo potuto ascoltare nella quarta serata del «Rock sul Serio», dove hanno aperto il gruppo rock umbro degli Elephant Brain. Dal vivo sono un concentrato di energia e ironia, in grado di mischiare synth e attitudine indie, portando sul palco brani colorati, un po’ retrò e pieni di energia. Ecco i loro tre brani estivi:
- «Requiem» – Agar Agar: «Perché adoro i synth e i requiem».
- «Witch Doctor» – De Staat: «Perché è la personalità che conta».
- «But Here We Are» – Foo Fighters: «Perché mi fanno tornare piccolo e arrabbiato».
Circo Stanza
Una delle realtà più curiose e personali della scena bergamasca e contemporanea. Attivi dal 2021, i Circo Stanza hanno saputo distinguersi fin da subito grazie a un’originale sintesi tra mondi musicali apparentemente lontani: soul, funk, pop e una scrittura cantautorale che affonda le radici nella tradizione italiana. Sei membri, sei visioni musicali differenti che dialogano con naturalezza e si contaminano a vicenda, dando vita a un’identità sonora fluida e sempre in evoluzione: Clara Rigoletti (voce e violino), Samuele Togni (voce), Francesco Locatelli (tastiere), Manuele Mariani (basso), Matteo Gambirasio (chitarra elettrica) e Alessandro Valtulina (batteria).
Nel 2023 hanno pubblicato il primo EP, «In cerca d’amore in un paese che è in guerra», seguito nel 2024 da «Romanzi rosa». Nel tendone di questi “circensi” convivono groove accattivanti, testi ironici e riflessivi, e – non meno importante – una forte presenza scenica, come hanno confermato nella serata di chiusura del «Rock sul Serio» in apertura ai Mago del gelato. È proprio grazie a questa attitudine che, in pochi anni, i Circo Stanza si sono conquistati uno spazio importante nella scena musicale bergamasca.
Un gruppo che sembra sempre “in bilico” tra leggerezza e profondità, ma che proprio in quell’equilibrio trova la sua forza e la sua identità. Le canzoni scelte dal gruppo, in particolare, suggeriscano una passione per il cantautorato italiano apparentemente nicchia, ma destinato ad affermarsi e durare.
- «Tuttoscorre» – Emma Nolde
- «La notte» – Andrea Laszlo de Simone
- «Dear Marie» – John Mayer
Spinozo
Spinozo è il nome d’arte dietro cui si cela Francesco Spinelli, cantautore bergamasco classe 1997. Il progetto alternative soul-pop nasce ufficialmente nel 2019, ma affonda le sue radici nell’infanzia, passata tra corsi di musica e le prime esperienze al liceo con i Mountline Drug. La sua voce – duttile, venata di soul e blues, ma con sensibilità pop – è la vera firma di Spinozo, assieme alla capacità di dare vita a brani emotivi, intimi e quasi istintivi. Forse a questo hanno contribuito anche le grandi influenze nel corso della sua istruzione musicale: un vero “minestrone” – come ama dire lui stesso; si parte dal blues più classico di BB King e Muddy Waters al pop contemporaneo, passando per Jeff Buckley e Paolo Nutini.
È un artista a tutto tondo, caratterizzato da una forte vena poetica e cantautorale, supportata dal vivo da un’energia autentica. Lo ha dimostrato in molti locali della provincia, ma anche ad «X Factor», dove ha partecipato nel 2021, conquistando i giudici e in particolar modo Manuel Agnelli, che lo chiamò anche in apertura di un suo concerto. Tra canzoni in inglese e in italiano, Spinozo racconta emozioni profonde con uno stile personale, anche all’interno della collaborazione con i Funky Lemonade, collettivo funk-pop bergamasco. Abile scrittura, voce graffiata e un’anima sospesa tra blues e pop contemporaneo: non stupisce la triade di brani da lui scelta, né tantomeno le motivazioni.
- «You send me» – Aretha Franklin: «La potenza di Aretha Franklin è perfetta per rappresentare il lancio emotivo che vuole esprimere questa canzone. Ogni volta che la metto mi sento sollevare da terra e pieno di amore ed estate.»
- «The sun is in your eyes» – Jacob Collier: «Jacob Collier di solito fa brani molto complessi, qui invece riesce a sedersi in un prato e guardare il sole negli occhi, e noi con lui. Mi fa ritrovare la pace e l’amore per il mondo, anche nello stress della vita frenetica o del caldo torrido.»
- «Beddu» – Marco Castello: «Mi mette immancabilmente di buon umore. Come più o meno tutti i brani di Marco Castello. Ma questo mi carica anche l’autostima!»
Cinque artisti, cinque visioni diverse della musica e dell’estate. Una playlist che racconta la scena bergamasca meglio di qualsiasi etichetta. Il mio consiglio è di ascoltarvela tutta: magari troverete il vostro nuovo disco dell’estate, o vi troverete in sintonia con uno di questi artisti.