Trentatré anni di storia, di bellezza e di assolute novità. È una ricetta vincente quella che il «Festival Organistico Internazionale Città di Bergamo» propone anche quest’autunno, a partire da venerdì 19 settembre, tra l’amore e la valorizzazione dei gioielli strumentali conservati nelle nostre chiese grazie ai grandi protagonisti internazionali del mondo organistico.
La città accoglie di anno in anno le proposte sempre nuove e stimolanti della manifestazione, un aspetto che rende orgoglioso il direttore artistico Fabio Galessi che, da sempre, crede e valorizza le bellezze sonore del patrimonio bergamasco attraverso musicisti di grandissimo spessore: «Avvolti dal consenso convinto e diffuso delle principali Istituzioni cittadine, lusingati dagli apprezzamenti di un pubblico sempre più vasto sia a livello locale che internazionale, motivati da un’inguaribile passione per il bello, anche quest’anno abbiamo allestito un’edizione del festival che, nelle nostre intenzioni, vuol far dimenticare velocemente il successo delle precedenti, proseguendo quel percorso d’eccellenza che ci siamo posti fin dalla nostra fondazione».
La bellezza, dunque, è davvero la parola chiave per poter leggere trentatré anni di storia dedita alla musica, attraverso sinergie che continuano nel tempo con numerose realtà della città ma non solo: «La collaborazione con l’associazione Amici della Chiesa del Carmine di Brescia prosegue dal 2023, l’anno di Bergamo-Brescia – Capitale Italiana della Cultura: questa sinergia è stata molto apprezzata a tutti i livelli ed ha incrementato ulteriormente l’interesse generale sulle nostre proposte, figlie di una visione artistica nata controcorrente e oggi spesso presa a modello di riferimento», afferma Galessi.
Con l’associazione bresciana la collaborazione è fitta e profonda: oltre al «Festival Organistico Città di Brescia» (giunto quest’anno alla sua terza edizione) anche la rassegna biennale «Pedàliter», da poco terminata, ha riscosso un ottimo successo: nata per valorizzare il talento di giovanissimi interpreti, utilizzando strumenti storici di pregio custoditi in chiese collocate lungo la nuova ciclovia che unisce i due capoluoghi, ha suggellato ulteriormente lo stretto legame tra Bergamo e Brescia.
La trentatreesima edizione del «Festival Organistico Internazionale» della nostra città si apre al suo pubblico con un programma ricco, aperto ai giovani talenti vincitori di concorsi, alle novità e alle nuove opere, di pari passo all’arte dell’improvvisazione, una delle vie più importanti per l’estemporanea creatività dell’artista: «Le nuove composizioni che verranno proposte – sottolinea Galessi – costituiscono un aspetto di fondamentale importanza per comprendere come un’opera musicale sia viva testimonianza del tempo in cui viene concepita. Il pubblico potrà infatti godere di una poderosa ventata di fresche ed attraenti novità attraverso una significativa panoramica di musicisti di prima grandezza che fanno della gioia nel comporre, o dell’attitudine nell’interpretare nuove opere, uno dei loro cardini artistici».
Il programma
Il concerto d’inaugurazione, venerdì 19 settembre alle 21 in Cattedrale (all’organo Corna del 2010), accoglierà tutti i presupposti e le finalità di questa edizione del festival: innanzitutto il musicista, Gunnar Idenstam, protagonista internazionale che ha saputo affrontare nella sua attività esperienze nel mondo rock e folk, affinando un linguaggio personalissimo ed accattivante confluito nelle sue composizioni e improvvisazioni. Il programma presentato da Idenstam offrirà la possibilità di riflettere sulla nostra contemporaneità, devastata da conflitti ed eteree – quasi “volatili” – idee di pace. Il concerto, dall’ideale titolo «Tenebre e luce», si aprirà con l’intensa «Sonata sul Salmo 94» di Julius Reubke (tra gli allievi prediletti di Franz Liszt), per proseguire con la sua personale e drammatica Suite «Pictures from the Future», ritornando alla luce in una improvvisazione dall’ideale titolo «Peaceful» e concludendo con la trascinante trascrizione di una selezione dai «Carmina Burana» di Carl Orff (del quale quest’anno cadono i 130 anni dalla nascita).
L’improvvisazione sarà protagonista – quasi assoluta – del secondo appuntamento in calendario, venerdì 26 settembre alle 21 in Bergamo Bassa: alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie ci sarà Enno Gröhn, vincitore assoluto del 55esimo «Concorso di Haarlem». Con all’attivo esperienze jazz e pop, il musicista ventinovenne «mostra già idee molto chiare sulla necessità di “servire” la grande musica, ma... con lo spirito dell’oggi», afferma Galessi. La proposta musicale intreccerà improvvisazioni (tra cui anche un’ampia «Sinfonia in quattro tempi» su temi proposti dal pubblico) e omaggi, tra cui figurano Max Reger e Marco Enrico Bossi, del quale quest’anno cade il centesimo anniversario della morte e alla cui figura il festival ha dedicato un concerto monografico il 20 giugno scorso in Santa Maria Maggiore con protagonista Emanuele Carlo Vianelli.
Il terzo appuntamento – una sorta di tradizione nel festival – permetterà di valorizzare il più antico organo sopravvissuto nella città di Bergamo, ovvero l’interessante strumento ad intonazione mesotonica della chiesetta della Madonna del Giglio, al termine di via Sant’Alessandro e poco al di sotto della monumentale Porta San Giacomo. L’appuntamento di venerdì 3 ottobre (previsto in due sessioni identiche, una pomeridiana alle 18.30 e una serale alle 21 data la limitata capienza del luogo) avrà come protagonista il portoghese João Vaz, organista e musicologo esperto di interpretazione «storicamente informata» di musica rinascimentale e prebarocca. Il musicista proporrà sull’organo di autore ignoto del XVII secolo un programma dedicato al rapporto fra la musica portoghese – una novità per il festival – e la sua controparte coeva italiana.
Due giorni dopo, inoltre – in ottica della valorizzazione del rapporto tra la realtà bergamasca e quella bresciana – il maestro Vaz inaugurerà la terza «Rassegna Organistica Internazionale Città di Brescia» sul prezioso organo Meiarini-Antegnati della Chiesa del Carmine in Brescia. Benjamin Righetti, pianista, cembalista, organista – «un fenomeno poliedrico, dotato di raffinatissima musicalità e tecnica trascendentale», confida Galessi – sarà protagonista alla consolle dello splendido organo Serassi op.659 della Chiesa di Sant’Alessandro della Croce, in Borgo Pignolo, venerdì 10 ottobre alle 21. Il fuoriclasse svizzero, organista titolare dei sontuosi organi della Chiesa di Saint-François a Losanna, proporrà sul gioiello ottocentesco una sua composizione dal titolo «Meantone Suite», una pagina dal fascino arcaico caratterizzata da colori e timbri raffinati, oltre ad alcuni estratti dalla trascrizione della «Carmen Suite», basati su celebri sezioni dell’omonimo grand-opera di Georges Bizet in occasione del 150esimo della sua morte.
In questa edizione, inoltre, tornerà in programma uno tra gli strumenti più interessanti presenti a Bergamo, ovvero l’organo Giacomo Locatelli 1884 della Chiesa dei Frati Domenicani di San Bartolomeo, utilizzato dal festival ogni tre anni, ma sempre apprezzato e valorizzato di recente anche da iniziative collaterali: «Lo strumento, che avrebbe bisogno quanto meno di una pulitura con smontaggio e riallineamento delle trasmissioni, dal 2023 è protagonista della rassegna “Audizioni d’Organo”, iniziativa voluta dal Priore fra Angelo Preda e affidata ad Alessandro Chiantoni con il patrocinio del nostro festival, la quale prevede il coinvolgimento di giovani e promettenti strumentisti da tutta Europa», afferma Galessi. All’organo Locatelli, venerdì 17 ottobre alle 21, ci sarà l’organista francese Paul Goussot, già ospite nel 2012 come vincitore di concorso e oggi affermatissimo titolare del prestigioso organo Dom Bedos presso l’antica abbazia di St-Croix a Bordeaux, nonché docente presso il Conservatorio di Rueil-Malmaison. Goussot proporrà un programma diviso tra repertorio (con pagine di Händel, Elgar e Tournemire) e improvvisazione in vari stili («Suite in stile francese del XVIII secolo», «Partita in stile tedesco su un tema di Corale» proposto dal festival) attraverso anche importanti omaggi, come l’improvvisazione sullo «Studio Sinfonico op.78» di Marco Enrico Bossi o quella proposta su temi di Maurice Ravel scelti dal pubblico.
Il finale dell’edizione 2025 ritornerà in Città Alta, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, con la canadese Isabelle Demers – definita dalla critica internazionale «la piccola dinamo» per la sua inesauribile energia nonostante la corporatura minuta – con un programma dal titolo «Look up», dedicato al cielo e alle sue creature. Il 24 ottobre, alle ore 21, l’organo Vegezzi Bossi renderà vivo un affastellarsi di proposte musicali nuove, come pagine di autori contemporanei mai ascoltate a Bergamo (Rachel Laurin, Cecilia McDowall, George Baker) e la mirabolante trascrizione della stessa Demers de «L’uccello di fuoco» di Igor Stravinskij. A suggellare lo sguardo “cosmico”, anche l’esecuzione della colonna sonora di «Star Wars» del mitico John Williams contribuirà ad arricchire un campionario sonoro raffinato e ricercato. Ogni appuntamento godrà, inoltre, di una diretta streaming trasmessa sul canale YouTube del festival, così da permettere ad un più vasto pubblico possibile di poter fruire della bellezza della musica organistica.
Le iniziative correlate
Oltre agli appuntamenti della programmazione ufficiale, il festival proporrà molte iniziative che renderanno vivo il territorio bergamasco: «Abbiamo iniziato – sottolinea Fabio Galessi – con il già citato concerto d’anteprima dedicato alla figura di Marco Enrico Bossi. Proseguiremo con la quarta edizione di “Aspettando il festival” curata da Alessandro Chiantoni, senza dimenticare la collaborazione con la classe d’organo di Simone Vebber del Politecnico delle Arti di Bergamo («Le sei Sonate di Mendelssohn») e la terza edizione delle “Audizioni d’Organo” in San Bartolomeo che inaugureranno la stagione condividendo il concerto di Paul Goussot».
Infine, durante la conferenza stampa di presentazione del festival, che si è svolta venerdì 12 settembre a Palazzo Frizzoni, è stato annunciato che anche quest’anno si terrà il concerto straordinario per archi ed organo in San Pancrazio, venerdì 7 novembre. Protagonisti saranno Alberto Gaspardo, giovanissimo vincitore nel 2023 del prestigioso «Concorso di musica antica Paul Hofhaimer» di Innsbruck e l’Ensemble Locatelli guidato da Thomas Chigioni, un gruppo ormai ben noto in città per la sua assidua e competente attività in campo barocco. La piena sinergia col territorio è completata dalla collaborazione con la rassegna «Settimane Barocche di Brescia» con un concerto che verrà riproposto sabato 8 novembre a Rodengo Saiano. In programma musiche di Sammartini, Haendel, Vivaldi, Porpora, Geminiani, Scarlatti (nel 300esimo anniversario della morte).
Un amore profondo per la propria storia e la propria tradizione: ciò che caratterizza il «Festival Organistico Internazionale Città di Bergamo» è uno sguardo ampio, aperto verso il nuovo senza mai però perdere la strada di casa.