Dieci anni di storia e di passione all’insegna della solidarietà, festeggiati con la grande musica: l’associazione La Passione di Yara ODV celebra il suo decimo anniversario di fondazione in una serata ricca di emozioni al Teatro Gavazzeni di Seriate sabato 22 novembre alle 21, con il concerto «Il Battito della Passione»: un appuntamento denso di ricordi e riflessione, organizzato con il patrocinio del Comune di Seriate in collaborazione con l’associazione culturale Cinema e Arte, Associazione ProMusica e Politecnico delle Arti di Bergamo e con il sostegno di SERIM Srl, casArrigoni, APA Group Spa e BCC Brescia.
Protagonisti del concerto saranno alcuni musicisti di fama internazionale: Carlo Romano, già primo oboe solista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI per oltre quarant’anni e collaboratore, dagli anni ’70, del grande compositore Ennio Morricone; il chitarrista Giulio Tampalini, tra i più apprezzati interpreti italiani, vincitore di importanti concorsi internazionali nonché docente del Politecnico delle Arti di Bergamo; il violinista Constantin Beschieru, solista e concertista di caratura internazionale, accompagnati l’ensemble Cameristi Cromatici, formazione che riunisce diversi musicisti dall’orchestra sinfonica della RAI nata nel 2017 dall’amicizia tra Romano e Roberto Bacchini, organista, pianista e compositore.
A intrecciare la musica con la parola sarà Monsignor Giulio Dellavite, sacerdote e scrittore, che proporrà alcune riflessioni inedite sul tema della passione come motore di vita, arte e fede, scritte appositamente per l’associazione. «Sono felice e onorato – afferma Giulio Tampalini, direttore artistico dell’appuntamento – di poter dare il mio contributo a questo concerto, che non è soltanto un evento musicale, ma una celebrazione di un cammino, di un impegno, di un’idea che in dieci anni è diventata realtà viva e pulsante. Significativo è il fatto che tale importante anniversario venga festeggiato con la musica, il linguaggio universale delle emozioni: la musica sa unire, commuovere, dare voce a ciò che le parole spesso non riescono a dire. Contiene linguaggi e pensieri profondi, che acquistano maggior senso quando assumono significati importanti. Per me, fare un concerto per l’associazione La Passione di Yara significa dare un senso profondo alla mia azione di artista, in quanto la musica non rappresenta più un momento di svago ma diviene momento di riflessione verso l’associazione e verso i giovani».
Il viaggio musicale proposto dai musicisti abbraccerà storie, epoche, emozioni tra loro diverse, come se fossero anime variegate che concorrono a realizzare un ideale di bellezza. «Il concerto – continua il direttore artistico – sarà diviso in due parti per una motivazione di ascolto e di consapevolezza: la grande musica poggia sempre le basi sui protagonisti del passato, con un percorso che avrà inizio dai classici della musica barocca fino al Novecento di Rodrigo e che celebrerà così la storia della musica. Si giungerà poi a Morricone, Piazzolla, Bacchini, Verdi e Rota, una modernità che però fa già parte della nostra tradizione musicale». Si partirà infatti dal lontano Seicento veneziano, con una splendida pagina di Tomaso Albinoni (il «Concerto in re minore per oboe e archi op.9 no.2»), per proseguire con l’«Adagio» dal «Concierto de Aranjuez» di Joaquin Rodrigo (per chitarra e archi, nella trascrizione di Marco Nodari), con solista proprio Tampalini: «è una pagina intrisa di malinconia, di dolcezza, di poesia. Una musica che, in qualche modo, sembra raccontare la vita stessa, con le sue ombre e le sue luci, con il dolore che si trasforma in bellezza»; ed infine con il genio di Bach, con il «Concerto per oboe, violino e archi BWV 1060».
La seconda parte del programma musicale darà spazio al repertorio contemporaneo, prevalentemente dedicato alla musica per film: da una composizione di Roberto Bacchini – una «Romanza» sullo stile delle melodie di Ennio Morricone – fino ad Astor Piazzolla e il suo «Oblivion», al celebre valzer di Giuseppe Verdi / Nino Rota dal film di Luchino Visconti «Il Gattopardo» e al lungo e sentito omaggio al genio di Ennio Morricone, del quale verrà proposta una suite dalle sue più celebri pagine («C’era una volta in America», «C’era una volta il West», «La Califfa», «Il Mosè», «Nuovo Cinema Paradiso», «Romanza Quartiere», «Sacco e Vanzetti» da «Here’s to you» e «Gabriel’s oboe» da «Mission»).
Ennio Morricone
L’ensemble I Cameristi Cromatici dedicheranno durante la serata un omaggio al genio di Ennio Morricone, un grande autore di colonne sonore e uno tra i più importanti protagonisti della scena musicale internazionale degli ultimi decenni. Storico collaboratore del compositore, per oltre quarant’anni, è stato Carlo Romano, dal 1978 al 2018 primo oboe solista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, prima a Roma e poi a Torino: fu proprio lui, nel 1990, a eseguire per la prima volta in assoluto «Gabriel’s Oboe» dal film «The Mission», sotto la direzione del compositore: «Suonare con Morricone è stata, per me, una grande lezione: si imparava sempre quando si trovava sul podio. Bisognava ascoltare attentamente, facendo tesoro di ogni sua parola. Quando dirigeva, esigeva un’assoluta serietà, ma nonostante la severità era un uomo buono, al quale piaceva sempre scherzare», confida Romano.
Il primo incontro tra Carlo Romano e Morricone avvenne nei lontani anni Settanta: «Ero ancora studente al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, quando venni contattato per sostituire il primo oboe durante la sessione di registrazione delle musiche per il film “Mosé”. All’inizio era titubante ma poi, dopo avermi ascoltato, si convinse e mi prese a cuore». Da quel giorno, la collaborazione tra Romano e Ennio Morricone fu costante, seguendolo in ogni appuntamento in giro per il mondo, esibendosi con l’orchestra in location di grande prestigio come il Cremlino a Mosca, l’ONU di New York o in Giappone.
Nel corso degli anni, tanti sono stati gli aneddoti raccolti da Carlo Romano nella sua lunga esperienza con il grande compositore: «Nel 1990, terminate le sessioni di registrazione del film “Hamlet”, il regista Franco Zeffirelli chiese a Morricone il perché non avesse affidato all’oboe qualche tema in qualità di solista. Il Maestro replicò che – trattandosi di un film dai toni cupi e drammatici – aveva preferito affidare alla viola solista i temi portanti della colonna sonora. Dopo un acceso scambio tra regista e compositore, Morricone si decise a seguire l’idea di Zeffirelli. Le sessioni in orchestra erano, però, terminate: anche io, assieme ai miei colleghi musicisti, mi apprestavo a lasciare la sala, quando venni rincorso da Morricone, chiedendomi di rientrare. Rimasi nello studio fino a mezzanotte, registrando il tema trascritto da Morricone per oboe. L’intuizione di Zeffirelli fu illuminante: il tema, proposto dall’oboe, fu vincente per il film, conferendo una vera vena struggente ed autentica per i toni drammatici della pellicola».
Ennio Morricone, a sei anni dalla sua scomparsa, è ancora capace di insegnare l’arte della scrittura musicale: «Un giovane compositore – spiega Romano – dovrebbe conoscere profondamente le sue partiture, poterle studiare, poterle analizzare “verticalmente” assimilando l’armonia e il contrappunto. La sua musica merita attenzione, in quanto è stato davvero un genio». Da Albinoni a Morricone, ogni nota racconta e insegna: «La musica può insegnare moltissimo ai giovani – spiega il direttore artistico Giulio Tampalini – soprattutto insegnando ad ascoltare, aspetto alla base della musica. In più, la grande musica come quella che sarà proposta il 22 novembre, risuona nella nostra anima e fa muovere le corde delle nostre emozioni, anche quelle dei giovani: nella musica classica, il giovane ritrova il proprio respiro e il ritmo delle proprie emozioni ».
L’associazione La Passione di Yara
L’appuntamento segna un traguardo importante per l’associazione, nata nel 2015 per volontà dei coniugi Gambirasio e di un gruppo di amici e sostenitori, con l’obiettivo di sostenere la crescita, i sogni e le passioni di giovani e adolescenti di tutta Italia: in questi dieci anni di attività, «La Passione di Yara», nel corso della sua attività, ha finanziato oltre 170 progetti culturali, formativi e sportivi, attraverso un percorso che si è trasformato in una rete di solidarietà concreta, animata dallo stesso entusiasmo e dalla stessa dedizione che Yara Gambirasio nutriva per la ginnastica ritmica e per la vita.
L’evento non sarà dunque solo un concerto, ma un importante appuntamento dedicato alla riflessione e al volontariato, mission fondamentale dell’associazione: «È un onore per la città di Seriate – dichiara il sindaco di Seriate Gabriele Cortesi – ospitare un evento di questa caratura: l’associazione La Passione Di Yar” è una realtà preziosa del territorio bergamasco che ha saputo e voluto trasformare un dolore nella voglia di mettersi a disposizione degli altri, di valorizzare i talenti e soprattutto di credere nei giovani. Penso che questo sia un messaggio bellissimo, una testimonianza preziosa di come ciascuno possa contribuire a costruire comunità e territori sempre più attenti e sempre più efficaci nel leggere i bisogni dei cittadini, specialmente quelli dei nostri giovani». Il concerto sarà inoltre l’occasione per presentare una serie di borse di studio che l’associazione La Passione di Yara metterà a disposizione del Comune di Seriate per giovani con particolari passioni in campo artistico, musicale e culturale.
«Il Battito della Passione» si inserisce nel calendario di iniziative promosse dall’amministrazione di Seriate in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: proprio la mattina del concerto, il 22 novembre, il consigliere dell’associazione La Passione di Yara Fulvio Gambirasio sarà ospite degli studenti dell’Istituto Ettore Majorana per spiegare il concetto di «passione» e il lavoro dell’associazione.
