Ricco, avaro oltre ogni limite e maldisposto verso chiunque voglia distrarlo dal lavoro o, peggio, venir pagato nei giorni di festa. Negli ultimi duecento anni, solo un personaggio è stato in grado di diventare famoso per queste caratteristiche: Ebenezer Scrooge. Nato nel 1843 dalla penna dello scrittore britannico Charles Dickens che lo ha immaginato come protagonista del racconto «Canto di Natale», Scrooge è un ricco banchiere senza scrupoli che odia sperperare il proprio denaro e, in generale, tutto ciò che non siano gli affari. Cambierà però idea durante la notte di Natale, dopo aver ricevuto la visita di tre spiriti che gli mostreranno il suo passato con i traumi e gli errori di gioventù, il presente del suo dipendente Bob Cratchit intento a festeggiare il Natale in povertà con la famiglia ed il figlio malato Tim e, infine, il futuro in cui Cratchit soffrirà per la scomparsa prematura del figlio ma in cui nessuno rimpiangerà nemmeno per un momento la dipartita dello stesso Scrooge.
Un racconto diventato ormai parte del bagaglio culturale collettivo e fonte d’ispirazione per molteplici trasposizioni che sabato 22 e domenica 23 novembre prenderà nuovamente vita sul palcoscenico del TNT - Teatro Nuovo Treviglio grazie alla Compagnia PerpetuoMobileTeatro e al suo « Scrooge. Non è mai troppo tardi ».
La compagnia PerpetuoMobile Teatro nasce nel 2010 in Svizzera dall’incontro dell’attore e regista Marco Cupellari, attuale direttore artistico della compagnia, l’attrice, regista e mascheraia Brita Kleindienst e il compositore Dario Miranda. Nel corso degli anni, la compagnia si è specializzata sempre più nella proposizione di spettacoli a cavallo tra il teatro in maschera e quello fisico, ovvero quello in cui la narrazione nasce da elementi come le tecniche del mimo, circensi e della danza. Il tutto sfocia in uno stile sintetico ed essenziale in cui anche i concetti complessi riescono ad essere portati al pubblico con immediatezza.
Compagnia PerpetuoMobile Teatro ha rappresentato il suo spettacolo «Scrooge. Non è mai troppo tardi» in tutta Europa, presentandolo nel 2021 al Festival d’Avignon in Francia e portandolo nel 2023 in tour sull’isola de La Réunion. Nel 2025 raggiungerà 150 repliche tra Svizzera, Germania, Francia e Italia.
L’intervista a Marco Cupellari
Rendere un’opera immortale come «Canto di Natale» in un contesto diverso da quello letterario, per di più utilizzando maschere e comunicazione non verbale, è un lavoro che richiede attenzione e ricerca sotto molti aspetti. Per capire meglio le dinamiche dietro la realizzazione di «Scrooge. Non è mai troppo tardi», ne abbiamo discusso con direttore artistico della compagnia PerpetuoMobile Teatro Marco Cupellari.
GT: Quando e come nasce «Scrooge. Non è mai troppo tardi»?
MC: Lo spettacolo è stato prodotto nel 2017 e abbiamo cominciato a portarlo nei teatri nello stesso anno. Sta avendo un ottimo successo: quest’anno raggiungeremo le 150 repliche. È un lavoro con undici maschere intere, alcuni inserti di narrazione e viene presentato in quattro lingue, a seconda del Paese in cui ci troviamo. L’idea di partenza è il testo di Dickens che abbiamo “tradotto” in un linguaggio prettamente visuale, come spesso facciamo: si parte da un testo letterario e si arriva a una forma scenica visiva. È una creazione collettiva: i tre attori in scena sono anche co-creatori.
GT: Quando parla di undici maschere intende undici personaggi?
MC: Intendo proprio maschere espressive. PerpetuoMobile Teatro lavora con maschere in cartapesta e polvere di legno, che realizziamo internamente. Ogni personaggio ha la sua maschera e gli attori non parlano, il linguaggio è totalmente non verbale.
GT: Cosa vedrà il pubblico in scena? Come si costruisce lo spazio scenico?
MC: La storia segue fedelmente la linea narrativa di Dickens, anche se con un numero ridotto di personaggi: ci sono Scrooge, Bob Cratchit, i tre spiriti e altre funzioni narrative che ci permettono di mantenere la trama senza utilizzare tutto il vasto parterre del libro. La scenografia è stilizzata: non ricreiamo ambienti realistici, ma usiamo pannelli mobili che cambiano posizione e direzione evocando luoghi, atmosfere ed emozioni. L’ambiente diventa quindi anche uno spazio emotivo, non solo narrativo.
GT: Scrooge e gli altri personaggi di «Canto di Natale» sono stati interpretati parecchie volte nel corso dei decenni. Qual è la particolarità di «Scrooge. Non è mai troppo tardi»?
MC: La particolarità sta nel linguaggio visuale, che ci obbliga a un’operazione di traduzione simbolica. La storia si presta molto bene ed è ricca di simboli. Noi abbiamo scelto di svincolarla dal Natale e di legarla soprattutto al tema del tempo. Chiamiamo gli spiriti «spiriti del tempo», perché Scrooge si confronta con tre dimensioni: il rimpianto (passato), l’incapacità di vivere (presente) e la paura che può diventare motore di cambiamento (futuro). Per noi Scrooge è la vittima principale di se stesso: è il più infelice tra gli infelici e scopre a sue spese che il tempo non è denaro, come gli è stato insegnato. Le sue ricchezze lo hanno condannato a una sorta di inesistenza.
GT: Un messaggio che a distanza di molti anni dalla realizzazione di «Canto di Natale» riesce ad essere molto attuale.
MC: Assolutamente. Il problema di Scrooge, esattamente come il nostro, non è tanto il rapporto col denaro, ma quello con il tempo. Viviamo in una società che vuole ottimizzare ogni secondo, ma non ci chiediamo più cosa farne del tempo che risparmiamo. Così il presente scompare, e rimangono solo passato e futuro. Nel viaggio con gli spiriti del tempo, Scrooge compie un percorso fiabesco: non muore letteralmente, ma qualcosa in lui muore per rinascere. Le fiabe servono a questo, anche per gli adulti: attraversi il bosco scuro, ti immedesimi nel protagonista e ne esci cambiato.
GT: Che tipo di riscontro avete da parte del pubblico?
MC: Ottimo. Il linguaggio non verbale, unito all’universalità della storia, permette una grande accessibilità. Le repliche per le scuole hanno un effetto fortissimo sui bambini, che vivono il viaggio in maniera diretta e affettiva. Gli adulti ci confidano spesso di essersi commossi e di essersi rivisti nella lotta interiore di Scrooge. Il non verbale aiuta a non sentirsi giudicati: ognuno proietta la propria esperienza. Una cosa che ci rende felici è la capacità dello spettacolo di parlare a tutte le età.
GT: Non avete paura che la comunicazione non verbale possa in qualche modo “svuotare” di significato lo spettacolo?
MC: Eliminare le parole non significa semplificare, ma densificare: mantenere la complessità in una forma accessibile. Chaplin, ad esempio, ne è stato la prova vivente nel cinema muto. Ogni sua espressione o movimento era semplice da capire, ma mai banale. Noi lavoriamo da quindici anni sulla ricerca del non verbale cercando di raccontare complessità con un linguaggio comprensibile a tutti. Poi ci sono le musiche: lavoriamo da vent’anni con il compositore Dario Miranda, che scrive per tutti i nostri spettacoli. Le sue musiche hanno una funzione drammaturgica vera e propria. Avere un compositore interno alla ricerca della compagnia è un regalo enorme.
La stagione del Teatro Nuovo Treviglio
«Scrooge. Non è mai troppo tardi» verrà ospitato dal Teatro Nuovo Treviglio il 22 e 23 novembre, ma altri appuntamenti accompagneranno il pubblico nella stagione 2025/26 Il 5 dicembre Agnese Fallongo e Tiziano Caputo porteranno « I Mezzalira. Panni sporchi fritti in casa », che vedrà la partecipazione di Adriano Evangelisti nei panni del protagonista. Domenica 11 gennaio, « Briciole di felicità » metterà in scena una riflessione dedicata ai più piccoli sul significato di felicità con muppets a grandezza umana e proiezioni animate tratte dalle illustrazioni di Rossana Maggi.
Venerdì 16, « Edith Piaf. L’usignolo non canta più » tratterà dei giorni che precedettero la storica esibizione di Édith Piaf sul palco dell’Olympia. Martedì 27, Laura Curino racconterà in « La lista. Salvare l’arte: il capolavoro di Pasquale Rotondi » la storia di Pasquale Rotondi e del modo in cui è riuscito a salvare oltre 10.000 opere d’arte dalle razzie naziste. Febbraio si aprirà con lo spettacolo « Seconda classe », nuova opera della compagnia romana Controcanto Collettivo in scena sabato 7 e dedicato all’esclusività della ricchezza. A seguire domenica 15 « Soqquadro » di e con Danila Barone, Dario Garofalo e Paolo Piano e inserito nel programma «Teatro per famiglie». A chiudere il mese, sabato 21, il percorso musicale « Il mare nel cassetto. In viaggio con Franco Battiato », accompagnato dalla voce di Silvia Boschero.
Il 4 marzo il content creator e divulgatore Edoardo Prati presenterà il suo primo spettacolo « Cantami d’amore », mentre il 13 sarà Ippolita Baldini a calcare il palcoscenico con « Una ballata per Chiara ». Domenica 15 un nuovo appuntamento per famiglie con l’opera « Il più furbo ». Venerdì 10 aprile Valentina Cardinali e Francesco Aricò porteranno in scena « Eccoci qui », spettacolo scritto e diretto da Gioele Dix. Venerdì 24 aprile 2026 Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Margherita Smedile si esibiranno in « Fantasmi », spettacolo ispirato alle opere di Pirandello. Infine, giovedì 7 maggio la chiusura di stagione verrà affidata a « Le nostre donne », opera di Eric Assous, diretta da Alberto Giusta e interpretata da Luca Bizzarri, Enzo Paci e Antonio Zavatteri.
Info
Lo spettacolo «Scrooge. Non è mai troppo tardi» di PerpetuoMobile Teatro andrà in scena sabato 22 novembre alle 21 e domenica 23 novembre alle 16 presso il Teatro Nuovo Treviglio, in Piazza Garibaldi a Treviglio. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito di Teatro Nuovo Treviglio e della Compagnia PerpetuoMobile Teatro. I biglietti ha un costo di 15 euro – ridotto a 7 euro per gli spettatori sotto i quattordici anni di età – e sono acquistabili fisicamente presso la biglietteria del teatro un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo o online sulla piattaforma Vivaticket.
