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Nowruz, il Capodanno iraniano che profuma di giacinto

Articolo. Significa «nuovo giorno», è il primo giorno dell’anno iraniano ed è una delle celebrazioni più antiche al mondo. Alcuni credono che Nowruz abbia tremila anni e che la persona che l’abbia fondato sia stato il leggendario re Jamshid Shah. Dalla «tavola delle sette S» alle pulizie di casa, ecco alcune usanze che si rinnovano ancora oggi tra il popolo iraniano

Lettura 6 min.
Il tavolo delle sette S

Sheghi Papavero («Papavero» è la traduzione in italiano del cognome) è una donna iraniana, nata a Teheran, che dal 2011 vive a Bergamo. Da quando è iniziata la protesta in Iran contro il regime degli ayatollah, è una delle principali attiviste che tengono alta l’attenzione nella nostra città, che da anni ha accolto una comunità iraniana molto numerosa.

Tra pochi giorni gli iraniani festeggeranno il Capodanno. Sono a Bergamo ormai da qualche anno e cerco sempre di spiegare ai miei amici questa antica tradizione persiana. Per molte persone che vivono nel mondo occidentale, però, non è semplicissimo comprendere come il nostro calendario inizi con il primo giorno di primavera. A volte qualcuno dei miei conoscenti bergamaschi si ricorda di farmi gli auguri, ma mi rendo conto di quanto sia difficile per loro capire che questa festa è una grande festa, come per loro è il Natale.

Ho nostalgia di casa, in questi giorni. Cerco il profumo di giacinto nell’aria e ricordo gli anni in cui ho vissuto in Iran. Ricordo i giorni prima di Nowruz a Tajrish Square (una grande piazza nella parte nord di Teheran piena di negozi) dove la vita scorre e la gente fa spese per la festa. Si comprano fiori e pesci, ci si augura un anno felice l’un l’altro in strada e ci si precipita nelle proprie case per apparecchiare la «tavola delle sette S». Il profumo della primavera si sente ovunque e se ne vedono i segni. Si può ammirare la neve sciogliersi sulle montagne di Teheran e il verde che la sostituisce. In questi giorni, penso più che mai al mio Paese e immagino che questo sarà un anno difficile per celebrare il Nowruz persiano. Molte famiglie hanno perso un membro durante le proteste degli ultimi sei mesi e molte altre sono nelle carceri del regime. In questi giorni, per noi iraniani, c’è poca distanza tra speranza e disperazione. Ma un giorno la luce vincerà sul buio. Mi auguro che questo nuovo anno porti libertà al nostro popolo e che ogni iraniano possa godere dei propri diritti come ogni essere umano al mondo.

Nowruz è il primo giorno dell’anno iraniano. Questa celebrazione è una delle celebrazioni più antiche dell’Iran, addirittura del mondo. Sebbene si sia tenuta per la prima volta nell’antico Iran, questa bellissima festa ricorre anche nel calendario di alcuni paesi vicini come l’Afghanistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan. La festa di Nowruz cade tra il 19 marzo e il 21 marzo e ogni anno cambia, venendo di fatto a coincidere con l’equinozio di primavera. Nel 2023, il cambio dell’anno avverrà lunedì 20 marzo alle ore 22.24 (ora italiana).

«Nowruz» significa «nuovo giorno». Questa credenza è dovuta al fatto che il Nowruz degli iraniani coincida proprio con l’inizio della primavera. È il momento del rinnovamento, della freschezza e del verde della natura.

La storia della celebrazione

La celebrazione di Nowruz è così antica che è molto difficile trovare documenti verificati per scoprire quando e come il primo giorno del mese di Farvardin (tra marzo e aprile) divenne noto come Nowruz. Alcuni credono che Nowruz abbia tremila anni e che la persona che l’abbia fondato sia stato il leggendario re dell’Iran Jamshid Shah . Si dice che un giorno, precisamente il 21 marzo, questo famoso re stesse galoppando sul suo cavallo nel nord ovest della Persia, godendosi l’aria fresca e bella e la natura. Per questo, ha iniziato a festeggiare: da allora il primo giorno di primavera è diventato il Nowruz, la celebrazione del passaggio di consegne del nuovo anno tra gli iraniani.

Il re in Iran che fondò Nowruz nella sua forma attuale, però, fu Ciro il Grande . Questa celebrazione era così importante per la dinastia degli Achemenidi che in questo giorno si tenevano eventi importanti come la liberazione dei prigionieri o la promozione dei soldati. Anche durante le successive dinastie dei Parti e dei Sassanidi, Nowruz aveva un onore e una rilevanza speciali, e non veniva celebrato in un giorno, ma in sei giorni.

Le usanze

Nowruz ha molte usanze che vengono osservate in quasi tutte le parti dell’Iran. Eccone alcune:

Far crescere il verde

La coltivazione di verdure è popolare da migliaia di anni e le persone piantano grano, ceci, fagioli mung, lenticchie in piccoli recipienti da mettere sul tavolo accanto allo specchio e alle candele.

Pulizie di casa

Rivoltare la casa è una di quelle usanze e riti che nessuno può dimenticare quando li vive da bambino. Proprio come gli iraniani celebrano il rinnovamento, la freschezza e il verde della primavera e della natura, così celebrano anche il rinnovamento della casa. Quindi si svuotano gli armadi degli oggetti superflui, si lavano i tappeti, si ritinteggiano le pareti di casa, si puliscono le finestre da tutta la polvere e lo sporco in modo che il luminoso sole primaverile possa diffondersi di più e meglio nelle case.

Stabilire la pace e la riconciliazione

Gli iraniani non solo puliscono le loro case; anche queste persone hanno l’abitudine di scuotere la casa dei loro cuori da tutto ciò che è malizia, odio e doppiezza, e coltivare invece semi di speranza, pace, amore e amicizia. Per questo motivo, in occasione del Nowruz, amici e conoscenti, e soprattutto coloro che hanno incomprensioni tra loro, comunicano tra loro e cercano di riconciliarsi.

Tavola delle sette S

Quella delle «sette S» è una delle usanze più famose che si osservano all’inizio del nuovo anno solare. Sul tavolo sono disposti oggetti che in lingua persiana iniziano con la lettera S (Sin), come ad esempio aglio, mele, monete. I primi segni di una tavola i cui elementi iniziavano tutti con la lettera Sin risalgono all’VIII e al IX secolo. Va notato che il numero sette era sacro per gli antichi iraniani e aveva una grande importanza.

Ecco tutti i simboli:

Sib (mela): la mela è un simbolo di salute e benessere e la sua presenza tra le 7 S è per augurare la salute dei membri della famiglia nel nuovo anno, per proteggerli da infortuni e malattie.

Sabze (verde): il simbolo più bello della tavola delle 7 S è il verde, simbolo di vita e freschezza. La maggior parte degli iraniani usa questo simbolo per avere un anno felice e rinfrescante.

Samanu (un budino a base di grano germogliato e farina di grano): è un simbolo di bene e benedizione. Gli iraniani preparano questa sostanza cuocendo i germogli di grano pochi giorni prima dell’inizio del nuovo anno e credono che metterla sul tavolo delle 7 S aumenterà le benedizioni nelle loro vite.

Serkeh (aceto): l’aceto è un simbolo di immortalità. In passato, l’aceto veniva usato contro il malocchio. Posizionare questo simbolo sul tavolo delle sette S farà sparire le disgrazie del nuovo anno.

Sir (aglio): l’aglio è un simbolo di Ahura Mazda (Dio dell’antica religione zoroastriana) e simbolo di benessere e salute. La maggior parte degli antichi utilizzava le proprietà medicinali dell’aglio per curare alcune malattie; pertanto, questa sostanza viene messa sul tavolo per avere un anno senza malattie.

Sekeh (moneta): la moneta è uno dei simboli del sostentamento. Le persone mettono le monete al centro della loro tavola per avere buoni guadagni nel nuovo anno.

Sumac (sommaco): è una spezia che simboleggia felicità, pazienza e resistenza. La sua presenza sulla tavola delle 7 S serve per augurare di riuscire ad avere gioia e perseveranza nei momenti di difficoltà.

Sanjad (Olivo di Boemia): Sanjad assume due significati. La maggior parte delle persone considera Sanjad un simbolo di amore e affetto e lo mette sul tavolo per aumentare l’interesse tra i membri della famiglia. Qualcun altro crede invece che Sanjad sia un simbolo di razionalità; pertanto, mettendolo sul tavolo, ci si augura che tutte le decisioni prese dalla persona nel nuovo anno possano essere basate sulla razionalità.

Ci sono poi anche altri oggetti simbolici che, pur non cominciando con la lettera S, vengono comunque disposti sulla tavola di Nowruz:

Mahi (pesce): il pesce è un simbolo di innovazione e impegno. La maggior parte delle persone mette i pesci in acque limpide per avere davanti a sé un anno pieno di energia e vitalità.

Nan (pane): un’altra cosa che viene messa sulla tavola di Nowruz degli iraniani è il pane. Il pane è un simbolo della benedizione e del sostegno di Dio, che si trova anche su altre tavole, come per esempio la tavola nuziale.

Diwan Hafez (Libro del poeta Hafez): Hafez è un poeta persiano del XIV secolo, amatissimo in tutto l’Iran. Il suo libro di poesie trova spesso posto sulle tavole di Nowruz.

Indossare vestiti nuovi

All’inizio della primavera e della celebrazione del Nowruz, è tradizione comprare e indossare abiti nuovi, così come la natura si veste a nuovo in primavera.

Visitare amici e parenti

Un’altra usanza interessante sono le visite di Nowruz a parenti e amici, che iniziano quasi dalle prime ore del primo giorno del nuovo anno. Spesso sono i membri più giovani della famiglia che vanno a trovare i più grandi.

Fare regali

Un’altra bella usanza a Nowruz è quella di scambiarsi i regali. In passato si usava dare e scambiare più soldi, ma oggi i regali hanno sostituito i contanti.

Tutte queste usanze per preparare e celebrare il Nowruz sono una parte importante della tradizione e cultura dell’antica Persia. Ogni iraniano, in qualunque parte del mondo si troverà il 20 marzo, festeggerà Nowruz con tutto il cuore. Nell’anno che sta per finire, centinaia di coraggiosi iraniani hanno sacrificato le loro vite per la liberazione dell’Iran. Siamo obbligati ad essere i custodi del nome di questi immortali, continuare il loro cammino e riprendere l’Iran dalle mani di questo regime. La grande rivoluzione della nazione iraniana è viva e come il fuoco arde nei nostri cuori. Nowruz pirooz! Auguri a tutti i persiani!

(Tutte le foto sono di Sheghi Papavero)

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