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A tu per tu con TurboPaolo, il creator che aprirà «Lazzaretto Estate 2025»

Intervista. TurboPaolo sarà a Bergamo venerdì 13 giugno con il suo «Solo Show» per l’inaugurazione della nuova edizione della rassegna promossa dal Comune di Bergamo

Lettura 5 min.
TurboPaolo (Foto Prandoni)

Come io sia arrivata sul profilo di TurboPaolo diverso tempo fa non lo so. Forse è stato un video in cui ironizzava sugli appassionati di montagna e su chi «la montagna ce l’ha dentro» ad aver catturato la mia attenzione. Mi ci sono ritrovata un po’ in quella bizzarra interpretazione. Ho riso (praticamente di me stessa, ma tralasciamo) e ho condiviso il reel con chi di dovere: amici, compagni di scalate e a mamma e papà (naturalmente camminatori anche loro).

Mentre l’algoritmo mi proponeva TurboPaolo (che poi all’anagrafe sarebbe Paolo Sermenghi, classe 1990, di Novara), lui probabilmente stava già meditando sul suo tour di spettacoli di stand-up comedy in giro per l’Italia e l’Europa. Tour che tra l’altro arriverà anche in città. Il «TurboPaolo – Solo Show» inaugurerà infatti la nuova edizione di «Lazzaretto Estate Bergamo». L’appuntamento è in programma per venerdì 13 giugno, a partire dalle 21.30. Nell’attesa di vederlo sul palco bergamasco, ci ha svelato qualche retroscena della vita del content creator, raccontandoci cosa porterà sul palco. Senza spoiler, però.

MF: Dai social al palco. Come sta andando il confronto con un pubblico in presenza, diverso dalla platea social?

PS: All’inizio è facile pensare che fare uno spettacolo live sia peggio rispetto al mondo online. Alla fine è un preconcetto della persona che sale sul palco: in realtà il pubblico presente è più generoso di quello social. È però vero che uno spettacolo dal vivo è più difficile da preparare con qualcosa che faccia ridere.

MF: Quali sono le differenze nella preparazione di un contenuto social e uno spettacolo sul palco? Quanto c’è di improvvisazione e quanto di scrittura studiata?

PS: Alcuni meccanismi sono uguali, ma è fondamentalmente diverso. Lo spettacolo è più faticoso, più lungo da creare ed è ovviamente più remunerativo. È comunque più bello di fare sponsorizzate e contenuti adv: se guardiamo la parte economica alla fine sono le due fonti principali di reddito per chi fa questo lavoro. Per quanto riguarda l’improvvisazione invece c’è da dire che nei live pian piano diminuisce e lascia spazio alle cose che nel tempo sono già state collaudate. Forse lo faccio per insicurezza, il ragionamento di base è: «So che questa cosa funziona allora la provo». Poi in termini pratici, nella preparazione vera e propria dello spettacolo, di solito mi scrivo delle cose, degli spunti: parte tutto dalle note del telefono, poi le provo sui palchi in situazioni e locali più improvvisati. Metto insieme ciò che funziona e trovo un filo conduttore… che spesso però non c’è (ride, ndr).

MF: Mentre dietro la content creation quanto lavoro c’è? C’è un team che ti sostiene?

PS: No, c’è solo Paolo. I video brevi da un minuto o poco più non mi portano via troppo tempo, talvolta basta mezz’ora. La parte lunga è farsi venire le idee. A volte ci vogliono giorni. E la parte in cui ragiono su cosa potrebbe funzionare o non funzionare sembra non finire mai.

MF: Molti tuoi contenuti si rifanno a fatti di cronaca e a notizie. Altri invece alla quotidianità. Come li trasformi in contenuti comici?

PS: È sempre una questione di equilibrio. Cerco di essere attivo sulle notizie e su quello che è di moda. A volte leggo dei titoli e delle notizie che non approfondisco. Poi lo ritrovo da un’altra parte e associo, faccio un collegamento e capisco che c’è qualcosa di più. Poi cerco la vena comica. Attivamente cerco di creare qualcosa di divertente intorno a notizie calde o questioni evergreen, che vanno sempre bene. A volte sono intuizioni, che nascono da battute tra amici.

MF: Quanto ti supporta la community?

PS: Il mio pubblico ha un impatto molto positivo. La componente tecnica e burocratica del lavoro è infinita, io vorrei fare solo la parte creativa. Però vedere che agli spettacoli c’è gente contenta, presa bene, che mi fa i complimenti e passa una bella serata, per me, è la svolta.

MF: E gli haters?

PS: I commenti negativi mi fanno un po’ ridere (ci sarà qualcosa a riguardo nello spettacolo), non la prendo troppo sul personale. Anche se a volte dipende anche dal mood della giornata. Poi tendenzialmente non rispondo, li lascio lì.

MF: Entriamo ora nel vivo di «TurboPaolo – Solo Show». Vuoi farci qualche spoiler?

PS: Una parentesi sul nuovo Papa è sicuramente da fare! Per il resto lo spettacolo non si concentrerà molto sull’attualità: è più sul Paolo di qualche anno fa, sulle sue esperienze, l’ex lavoro. La parte che mi piace di più è rivangare un ricordo di inizi anni 2000: resuscito questo personaggio (ma non ve lo spoilero) che è ancora in attività, è divertente ed è una cosa che Millennials e Gen Z avranno sicuramente sperimentato e ricorderanno con piacere.

MF: I tuoi tour hanno toccato molte città d’Italia e anche tante all’estero. Oltre confine erano spettacoli per «italiani all’estero» o ti sei cimentato in uno spettacolo in inglese?

PS: Il 99% erano italiani all’estero, mentre l’1% erano amici, compagni, partner trascinati lì che non hanno capito niente. Perché era tutto in italiano. È stata una bella esperienza e poi l’italiano all’estero se la gode di più, è meno frustrato dei locals (scherza, ndr).

MF: Insomma, un bel pubblico!

PS: Sì, il mio pubblico è super cool, è gente che ci sta! Ho scoperto che esistono anche aree tematiche: a Bruxelles, ad esempio, c’erano molti medici. Mentre a Monaco erano tutti ingegneri, tranne un barbiere.

MF: Ci stai dicendo che durante lo spettacolo si parlerà anche di questo?

PS: In realtà no, dopo il live mi fermo sempre per una sorta di «meet&greet». Almeno lo spettacolo diventa un po’ più personalizzato. Di solito lo show dura un’ora o poco più (oltre mi annoio) e dopo tengo una quarantina di minuti per parlare con chi resta alla fine.

MF: Sicuramente c’è molto Paolo in questo spettacolo. E nella quotidianità ti senti affine al tuo personaggio? O ci sono dei lati nascosti?

PS: Quella che sto per dire è una cosa che accomuna molti comici e artisti: il disfattismo crescente, quando ti senti di non fare abbastanza per il tuo lavoro. E poi iniziano le paranoie: «Oddio, non mi viene più la creatività» e via dicendo. Quindi ogni tanto le persone accanto a me devono subire questa mia malinconia e la sensazione di dover per forza performare: a volte sono un po’ preso male anche io.

La nuova stagione di «Lazzaretto Estate»

Dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno visto la partecipazione di oltre 60.000 spettatori, torna per il quinto anno consecutivo «Lazzaretto Estate», una delle rassegne più attese di tutta bella stagione bergamasca. Anche quest’anno, il Lazzaretto farà da cornice a una programmazione variegata ed entusiasmante, in un mix di comicità e musica che regalerà al pubblico la giusta dose di emozione e divertimento.

Per quanto riguarda la comicità e l’attualità, dopo il debutto con TurboPaolo, la rassegna continuerà il 20 giugno con Barbascura X con «Sono qui per Caos», uno spettacolo che mescolerà scienza e umorismo. Il 12 luglio, Paolo Ruffini sarà nella nostra città con «Il Babysitter», uno show ispirato al suo popolare podcast, esplorando tematiche esistenziali attraverso le parole dei bambini. Il 20 luglio, Roberta Bruzzone e Giuseppe Lavenia discuteranno di dinamiche familiari in “Genitori sull’orlo di una crisi di nervi”, trattando temi di controllo e manipolazione. Il 14 giugno inaugurerà la stagione musicale con una tribute band degli ABBA, seguita il 22 giugno da Stefano Bollani con il suo «Piano Solo Tour 2025». Il 28 giugno Nek regalerà un concerto, seguito il 5 luglio da Francesco Renga. Il 11 luglio, Quintorigo porteranno la loro energia, e il 19 luglio RAF celebra 40 anni di carriera. Il 26 luglio, Fiorella Mannoia si esibirà con l’Orchestra Sinfonica in un tour emozionante.

Aggiungendo prestigio alla rassegna, «Bergamo Jazz» tornerà questa estate con tre eventi internazionali: il 27 giugno con il supertrio Mare Nostrum, con Paolo Fresu e Richard Galliano, il 10 luglio con Kurt Elling e Yellowjackets e il 18 luglio con Herbie Hancock che tornerà a Bergamo dopo 50 anni, portando il suo leggendario jazz al pubblico.

Il finale di stagione sarà in calendario il 27 luglio con un «Closing Party» unico con Jack Jaselli – ospite inedito dell’evento – ad aprire la serata con un live intimo, chitarra e voce sul prato, preceduto da una coinvolgente sessione di mindfulness per preparare corpo e spirito. A seguire ci sarà «GOT SOUND», con le sonorità deep del dj set firmato UTOPIA Crew & Mike Dem che trasporteranno il pubblico in un viaggio sonoro tra vibrazioni profonde e atmosfere elettroniche sotto il cielo stellato.

Un evento conclusivo imperdibile, un’esperienza unica tra musica, mente e connessione. La prenotazione è consigliata a [email protected].

Biglietti e info

I cancelli per ogni evento apriranno alle 19 per offrire al pubblico l’opportunità di godersi la venue con drink e food prima dell’inizio degli spettacoli: un’occasione preziosa per socializzare e prepararsi a una serata di puro intrattenimento. Oltre alla possibilità di acquistare i biglietti online, il giorno dello spettacolo sarà possibile acquistare direttamente al Lazzaretto, dalle 11 fino all’inizio dello show, i ticket d’ingresso.

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