«L a vita è un viaggio con il biglietto di solo ritorno: dobbiamo ritornare tutti a vedere le cose che abbiamo come casa». Le parole sono dello scrittore Alessandro D’Avenia, dottore di ricerca in Lettere classiche e insegnante di Lettere in un liceo milanese, ospite martedì 10 giugno al gres art 671 dell’incontro «Naufraghi o naviganti. Il sapere come rotta del cambiamento» insieme al professor del Politecnico di Milano Mario Calderini, alla presidente del CNR Maria Chiara Carrozza e all’editorialista del Corriere della Sera Massimo Sideri. Le voci hanno raccontato il ruolo della formazione, dell’istruzione e della ricerca nel presente e nel futuro della sostenibilità.
«Per riportare la sostenibilità ad essere un desiderio primario – spiega lo scrittore, autore di numerosi libri tra cui «L’arte di essere fragili», «Bianca come il latte, rossa come il sangue», «Ciò che inferno non è» e «Resisti, cuore. L’Odissea e l’arte di essere mortali» – dobbiamo fare un lavoro educativo che parte nelle scuole e nelle famiglie. Oggi i ragazzi considerano la sostenibilità un termine vuoto, lontano, senza alcun impatto. Dobbiamo quindi lavorare per abbattere questo distacco e considerare la sostenibilità come una necessità della nostra vita». Il faro per un futuro più sostenibilità deve essere la conoscenza, che deve coinvolgere tutti i livelli della nostra società: dalle scuole alle imprese, dai mass medie alle famiglie. Abbiamo approfondito questi aspetti in una videointervista con D’Avenia a margine dell’incontro, promosso all’interno del progetto «Odissea Terra» da Fondazione Pesenti Ets e da Fondazione Corriere della Sera con il sostegno di Italmobiliare.
«Odissea Terra»
Il progetto intende diffondere consapevolezza e stimolare partecipazione e azioni concrete riguardo la sostenibilità del nostro futuro e del nostro pianeta. In uno scenario internazionale dove sembra affermarsi la voce di istituzioni, associazioni di rappresentanza e imprese che mettono in discussione il percorso tracciato di sviluppo sostenibile, ponendo erroneamente in contrapposizione sostenibilità, crescita e competitività, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulle sfide più urgenti in ambito ESG attraverso conoscenza, dialogo e partecipazione. «La sfida, come moderni Ulisse, è mettersi in viaggio per ritrovare la rotta verso un futuro sostenibile»: le prossime tappe del progetto si terranno il 30 settembre e il 25 novembre presso la Sala Buzzati di Milano.
Il richiamo all’Odissea simboleggia un viaggio complesso verso una «Itaca» sostenibile, che richiede consapevolezza dei limiti e un impegno attivo per la salvaguardia nostra Terra. Un impegno che è stato così sposato da Carlo Pesenti, Presidente di Fondazione Pesenti ETS, affermando che «La sostenibilità è uno dei pilastri su cui è nata la nostra Fondazione più di 20 anni fa. Io stesso, nella mia esperienza manageriale e imprenditoriale, ho considerato la sostenibilità come uno degli assi fondanti della strategia e dell’operatività quotidiana. Quindi abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti questo enorme patrimonio che deve diffuso e reso disponibile, soprattutto in questo momento in cui sembra calata una foschia sul tema della sostenibilità. Vogliamo generare in voi delle reazioni, vogliamo generare delle emozioni e vogliamo parlare alla vostra mente ma anche al vostro cuore».