«Non è una gara di velocità e nemmeno una passerella per auto e moto storiche. È molto di più, è il film di un Gran Premio». La definizione è di Simone Tacconi, antiquario e gentlemen driver, ideatore e organizzatore del «Bergamo Historic Gran Prix» – che quest’anno si terrà questa domenica, il 25 maggio – fin dalla prima edizione del 2004. Lo abbiamo incontrato nel suo studio alla Galleria Kefri a Bergamo, un luogo dove si sente battere forte la passione per l’arte e per i motori. «Siamo una famiglia di tradizione corsaiola», ci spiega: «mio prozio Giulio Foresti è stato pilota ufficiale Bugatti negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso».
DS: Come è nata l’idea di far rinascere la «Coppa Città di Bergamo», che si corse una sola volta nel 1935 e vide trionfare Tazio Nuvolari?
ST: Sono stato ispirato da un capitolo letto sul libro «Cent’anni di sport a Bergamo», dove si racconta che Renzo Castagneto, inventore della «Mille Miglia», e il cavalier Maurizio Reich, presidente del RACI, avevano bitumato la strada della Boccola per ricavare un anello di quasi tre chilometri. Il Circuito delle Mura venne utilizzato una sola volta per le automobili e 10 anni per i campionati nazionali di motociclismo. Il tracciato misurava 2.920 metri, contro i tremila richiesti dai regolamenti internazionali. Per 80 metri ci siamo giocati la storia: avrebbe potuto essere uno dei più famosi circuiti cittadini, al livello di Montecarlo o Macao. E l’unico circuito cittadino e medievale. Nel 1935 scesero in pista quattro Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, due Maserati e alcune Bugatti. Al volante piloti del calibro di Pintacuda, Farina, Brivio e Tazio Nuvolari, che tagliò per primo il traguardo con la sua Alfa Romeo P3 Scuderia Ferrari. Nel 2004, dopo aver ottenuto dal Comune di Bergamo i permessi per utilizzare il tracciato delle Mura, e grazie a un enorme sforzo organizzativo, ho realizzato il sogno di riportare in vita la «Coppa Città di Bergamo», poi rinominata in «Bergamo Historic Gran Prix».
DS: Tazio Nuvolari disse: «Avete un circuito stradale sublime superiore a quello tanto rinomato di Montecarlo». Suggestivo per la sequenza di monumenti che si incontrano, ma anche insidioso per le difficoltà tecniche che presenta.
ST: È un circuito emozionante perché il pubblico è molto vicino e senti il suo abbraccio. Si passa attraverso la stretta porta del Pantano e si affronta la ripida discesa della Boccola con alcuni tombini da evitare, poi abbiamo una curva a sinistra che ricorda quella del Loews di Montecarlo. I piloti con le auto più lunghe, come le Bentley degli anni 20 e 30, devono prenderla alla larga. Si arriva alla curva della Montagnetta e si scende verso il campo della Fara – il passaggio davanti alla chiesa di Sant’Agostino è davvero fantastico – poi si arriva alla curva con cambio di pendenza al semaforo di Porta Sant’Agostino. Un rettilineo in salita porta alla doppia curva della Porta San Giacomo, poi un raccordo e un ultimo rettilineo sempre in salita. Una chicane rallenta la velocità prima della curva del Seminario, infine il saliscendi che porta al traguardo. I motociclisti devono fare attenzione all’avvallamento dove c’è il passaggio della Funicolare, un passaggio che richiama il tracciato dell’Isola di Man. All’interno del Circuito delle Mura si ritrovano caratteristiche di diversi circuiti internazionali.
DS: Sono passati 21 anni dalla prima rievocazione del 2004. Oggi il «Bergamo Historic Gran Prix» è diventato un appuntamento di rilevanza internazionale.
ST: Oggi il «Bergamo Historic Gran Prix» attira circa 30 mila appassionati ed è tra i cinque eventi più importanti in Italia, insieme alla «Mille Miglia» e alla «Vernasca Silver Flag». Al suo successo concorrono la selezione di auto e moto di grande interesse storico e sportivo, la bellezza del circuito, la contrapposizione tra monumenti medioevali e auto d’epoca, due mondi d’arte che si fondono. Una combinazione che attira partecipanti da ogni parte del mondo. Abbiamo sempre avuto l’appoggio delle giunte comunali e con i nostri stand presso i principali eventi motoristici internazionali portiamo il nome di Bergamo nel mondo. Non va infine dimenticato lo scopo benefico della manifestazione, che raccoglie fondi a favore della Onlus Spazio Autismo Bergamo.
DS: Nel corso degli anni abbiamo visto scendere in pista piloti straordinari. Hai qualche aneddoto da raccontare?
ST: Sono fiero di aver fatto partecipare come pilota Carlo Ubbiali, in una delle sue ultime uscite in moto. Si può dire che abbia concluso la sua carriera motociclistica a 86 anni, percorrendo alcuni giri in sella a una MV Agusta 500. A 17 anni, senza patente e falsificando i documenti, aveva vinto la prima edizione delle moto del Circuito delle Mura per poi essere squalificato. Ed è curioso anche che un grande motociclista come Giacomo Agostini, l’unica volta che ha partecipato al «Bergamo Historic Gran Prix» lo abbia fatto guidando un’automobile: l’Alfa Romeo 1750 con cui Nuvolari aveva vinto la «Mille Miglia». Nel 2012 Arturo Merzario si era posto l’obiettivo di battere il record di Nuvolari, con la stessa vettura e sullo stesso tracciato. Nonostante l’asfalto fosse migliore, il record di due minuti rimase imbattuto per soli 2 secondi.
DS: Per domenica sono attesi 130 partecipanti provenienti da diversi Paesi: 80 sfileranno lungo il circuito delle Mura al volante delle loro automobili, 50 in sella alle loro motociclette.
ST: Special Guest sarà Andrea Locatelli, iridato Supersport nel 2020 e protagonista nella Superbike, in sella a una Yamaha XSR900 GP. Sempre per le motociclette saranno presenti il Team Laverda con il patron Piero e quattro moto storiche, Oldrati con i piloti del Moto Guzzi Fast Endurance e numerosi motociclisti del gruppo PDF. Quest’anno celebreremo il 65esimo anniversario della Ferrari 250 GTE con un esemplare appartenuto a Ludovico Scarfiotti e i 60 anni della Alfa Romeo GTA 1600. Si potranno ammirare anche una Ferrari 250 California, la Mercedes 300 SL «Cubana», diverse Porsche e Alfa Romeo. Tra le anteguerra avremo due Bugatti, una Diatto GP del 1922, una Aston Martin e una Lagonda Le Mans. Assegneremo poi diversi premi, intitolati al pilota bergamasco Giulio Foresti, al campione motociclistico Carlo Ubbiali e alla memoria di Simone d’Auria, un amico e artista bergamasco che amava i motori.
Info utili
L’evento prenderà il via nelle prime ore del mattino di domenica 25 maggio, con l’arrivo dei partecipanti e lo schieramento di auto e moto d’epoca in Colle Aperto. Sei le manche, di circa mezzora l’una, tutte concentrate nel pomeriggio, a partire dalle 14 (clicca qui per scoprire la mappa del percorso). Da non perdere la partenza in modalità Le Mans old style delle manche GTS, che vedrà i piloti schierati dal lato opposto del nastro d’asfalto correre verso le macchine schierate a lisca di pesce. Tutti gli aggiornamenti e le informazioni sull’evento sono disponibili sul sito ufficiale.