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Con «Le Valli del Legno» si scolpiscono storie di arte e cultura del nostro territorio

Articolo. Prosegue il viaggio del progetto che porterà in ValSeriana e Val di Scalve cinquantadue eventi per scoprire uno dei materiali più nobili della nostra provincia

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Impronte Naturali

Chi parla solo di artigianato, forse non sa che con il legno si possono creare capolavori apprezzati in tutto il mondo. Semplicemente forse non hanno mai avuto modo di vedere le opere d’arte realizzate in quattrocento anni di storia dalla bottega della famiglia Fantoni oppure non hanno mai ammirato i polittici di artisti più o meno noti conservati nelle chiese della ValSeriana. In vostro aiuto Promoserio ha dato il via a «Serio Art ti racconta… Le Valli del Legno», un progetto che racchiude ben cinquantadue eventi fra ValSeriana e Val di Scalve per scoprire uno dei materiali più nobili della nostra provincia e non solo, un elemento fondamentale per creare arte, ma al tempo stesso offrire comodità nella vita di tutti i giorni.

L’iniziativa, promossa nell’ambito del tavolo «Serio Art» e in collaborazione con le Comunità montane, con il patrocinio oneroso di Regione Lombardia e grazie all’organizzazione delle amministrazioni, le biblioteche, i musei e le associazioni de «Le Magnifiche Valli», spazia dai laboratori alle mostre dei mastri falegnami, passando per tour guidati che toccano trentadue Comuni e quattordici musei, in una sorta di viaggio nel passato e nel presente per un’estate all’insegna del legno.

Fra i mesi più ricchi dell’intero palinsesto spicca senza dubbio luglio, periodo nel quale sono in programma una serie di manifestazioni in grado di attraversare le generazioni, accogliendo l’interesse di grandi e piccini. Il tutto a partire dagli appuntamenti proposti all’interno della cornice «Intrecci Condivisi: un viaggio tra le autenticità della Val Seriana», una rassegna che fino al prossimo dicembre rievocherà le grandi tradizioni della valle creata dal fiume Serio e che permetterà di analizzare a fondo quelle radici che spesso vengono dimenticate. Promosso da otto Comuni della ValSeriana, (Albino, Ardesio, Cerete, Clusone, Parre, Piario, Rovetta e Villa d’Ogna) e sostenuto con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito del bando «Lombardia Style», il progetto prevede un’unione degli enti che, sotto il coordinamento di Promoserio, hanno scelto di lavorare insieme per raccontare le peculiarità del territorio attraverso uno sguardo condiviso, ma attento alle singole specificità.

Sotto questa cornice spiccano «Controvento | Il Legno: la forma della musica», in programma sabato 5 luglio al Parco dei Mulini di Cerete, dove sarà possibile percorrere un percorso articolato attorno al Mulino Sorgente Moia, centro di una suggestiva giornata accompagnata dalla musica dei Come Back, dallo spettacolo di Paolo Mazzucchelli, da una serie di conferenze, da visite guidate ma soprattutto dall’arte degli espositori locali all’opera, con possibilità di degustare prodotti locali.

Sempre all’interno di «Intrecci Condivisi» emerge anche «Impronte Naturali», una tre giorni dedicata al legno al Parco Servalli di Albino in programma dal 18 al 20 luglio. Durante queste giornate, gli scultori realizzeranno quattro panchine artistiche e professionisti di diversi ambiti mostreranno alcuni degli attrezzi che hanno caratterizzato la cultura contadina, unendo l’arte del legno con altre discipline come il teatro, con i burattini, oppure la musica con l’intrattenimento affidato ai baghèter – i suonatori di baghèt, l’antica cornamusa bergamasca –, la dolce melodia dell’arpa e il concerto del gruppo Brass & Breakfast.

Un percorso sensoriale in grado di trasformare la percezione comune dell’utilizzo del legno, come spiegato da Federico Bianchi, presidente di «Arte sul Serio»: «In stretta collaborazione con la Fondazione Lester, abbiamo accettato con entusiasmo questo nuovo impegno ad Albino perché siamo convinti che l’arte non sia solo generare opere attraverso le diverse forme espressive: arte è principalmente cultura, modo di vivere, e il contesto del legno si presta molto a questa visione. Il legno nelle sue diverse forme è un elemento che ha accompagnato l’uomo fin dai primi tempi della sua apparizione, l’ha seguito docile e sempre si è prestato alle sue esigenze. Il legno infatti non è solo tronchi da scolpire, o tavole da assemblare, è un mondo che attraversa, con le sue molteplici forme, aspetti pratici, emotivi, sentimentali e spirituali della vita dell’uomo. Forse oggi si è persa questa interazione reciproca, si sono perse le conoscenze e le regole di una preziosa condivisione, si sono perse le diverse sensazioni che traspirano da questo nostro importante compagno di vita. I boschi spesso non sono più accessibili, regole di “rispetto” li hanno trasformati in luoghi invalicabili, diventati misteriosi e non sicuri ai nostri occhi».

Fra coloro che saranno presenti al simposio in programma ad Albino ci sarà anche Gian Paolo Pasini, scultore, educatore, musicoterapista, ma soprattutto ideatore della mostra «Dal legno… Emozioni!», in programma a Clusone fino al 6 luglio nella Sala Portec, in Piazza dell’Orologio, e dedicata a riscoprire quelle emozioni che il legno sa regalarci se si decide di dedicargli un po’ di tempo per ascoltarlo. «Il legno, per me, è la materia che dà forma ai miei pensieri. Mi piace perché è malleabile; ha profumi e colori diversi; ogni pezzo ha una propria forma e consistenza che “spesso suggerisce” o annuncia cosa ne uscirà. Sono attratto da questo materiale, perché oltre a essere duttile, ha in sè una propria anima che si ribella alla nostra volontà, muovendosi e creando aperture imprevedibili: spesso stupisce e supporta il mio creare – racconta Pasini – Quando si crea, nasce una sorta d’ energia che “spinge ad agire”, a dar forma. Per me è difficile, ma appagante, stupendo perché il tempo ed i pensieri si fermano: rimane solo il presente, l’attimo. È senz’altro emozionante vedere crescere l’idea che hai in testa».

Il 6 luglio e fino al 31 agosto ci si trasferirà con i progetti espositivi in Val di Scalve, dove sarà possibile ammirare la mostra «Il laboratorio del Mago… il Legno Racconta», un’iniziativa per omaggiare Manfredo Bendotti, noto come «Il Mago», scomparso lo scorso aprile all’età di novantatré anni. Da autodidatta, Bendotti ha raccolto un’esperienza e una profonda conoscenza in molti settori che riguardano la natura e che coinvolgono la vita di montagna. Storico, botanico, fotografo, esperto di geologia, storia e geografia, artista e scultore, è stato capace di raccontarsi attraverso le sue sculture, dando forma a pezzi di vita, sogni, polemiche e provocazioni. Tutto ciò sarà visibile a Colere, nella sua casa-laboratorio in via Cesuli 9, tutte le domeniche e lunedì dalle 14 alle 18.

Ad accompagnare tutto ciò sono in calendario anche una serie di esperienze nel mezzo della natura, dedicate a chi ama passeggiare nei boschi o più semplicemente vuole scoprire cosa si nasconde in mezzo al verde. Si parte con « Tra acqua e radici – Forest Bathing e disegno all’aperto », in programma il 19 luglio a Predusolo (frazione di Castione della Presolana) durante la quale sarà possibile far spaziare la propria creatività. Silvana Zambelli e Angela Ongaro, protagoniste dell’esperienza, condurranno un’attività anche il 26 luglio a Onore, dove è prevista una passeggiata nei boschi circostanti al fine di conoscere gli abitanti verdi dell’ambiente e imparare le tecniche di disegno naturalistico. In chiusura il 27 luglio andrà in scena una camminata a Colere lungo il nuovo «Sentiero delle Piante Parlanti» per ammirare le sculture in legno realizzate recentemente, ma soprattutto ascoltare la viva voce di artisti, musicisti, attori e oratori che racconteranno le curiosità del luogo.

Per coloro che amano invece maggiormente l’arte, ci saranno una serie di appuntamenti imperdibili a partire dal 4 luglio, quando al Palazzo Pretorio di Vilminore di Scalve si svolgerà la presentazione del calendario di eventi organizzati per celebrare i trecento anni della scomparsa dello scultore Giovanni Giuseppe Piccini. Un artista attivo a cavallo fra il XVII e XVIII secolo nelle valli orobiche, così come in Val Camonica e nei centri di Bergamo, Milano e Brescia, che ha lasciato il segno con le sue sculture in legno, come compiuto dal suo coevo Andrea Fantoni. Il 13 luglio, il secondo appuntamento del tour dei polittici farà tappa a Ponte Nossa per scoprire il dipinto presente nel Santuario della Madonna delle Lacrime, prima di proseguire verso il Santuario della Madonna del Frassino di Oneta e infine alla Santissima Trinità di Casnigo.

Per gli appassionati di cultura locale, musica, teatro, un momento da segnare sul calendario sarà quello del 20 luglio, quando in Val Gandino arriverà la rassegna «A levar l’ombra da terra» con l’evento «Echi del Baghèt», una camminata teatrale organizzata da Matilde Facheris in collaborazione e con la partecipazione di Luciano Carminati, presidente dell’associazione «Il baghèt», nel quale si riscoprirà il sapore della musica di quella che è definita da molti la cornamusa bergamasca e che risuonerà nelle vie che uniscono la Santissima Trinità di Casnigo a Cazzano Sant’Andrea. Alla fine del mese, il 26 luglio, sarà possibile scoprire i segreti della Segheria Fornoni che, in collaborazione con il Comune di Villa d’Ogna, aprirà le proprie porte per far conoscere tutti i passaggi della lavorazione del legno.

La rassegna proseguirà con il suo viaggio tra bellezza e saperi antichi, fino a dicembre. Per restare aggiornati è possibile consultare il sito internet ufficiale del progetto.

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