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«Honduras o Alto Sebino?»: Omar Fantini sceglie Costa Volpino!

Intervista. Il comico bergamasco, finalista de «L’Isola dei Famosi», sarà protagonista il 24 agosto alla «Baia delle Rose» con il suo spettacolo «Karma Letale»

Lettura 5 min.
Omar Fantini

Un nuovo luogo da vivere, scoprire e raccontare: è questo lo spirito che anima la «Baia delle Rose», il nuovo spazio affacciato sulle sponde dell’Alto Sebino, nel territorio di Costa Volpino. Dopo la grande inaugurazione a fine giugno e i primi eventi che hanno già riscosso un notevole successo – tra cui lo spettacolo «Il sogno della Baia» e numerosi concerti e incontri con la presenza, tra gli altri, di Ermal Meta e Morgan – la «Baia» è pronta ad accogliere cittadini, famiglie e turisti con una proposta estiva ricca e diversificata.

Tra musica e parole, ci sarà spazio anche per i sorrisi e la grande comicità. Tra le date da non perdere, il 24 agosto alle 21, ci sarà infatti lo spettacolo «Karma Letale» di Omar Fantini, che arriverà a Costa Volpino dopo l’esperienza dell’«Isola dei Famosi». Lo abbiamo intervistato per capire come è andata in Honduras e cosa regalerà al pubblico de la «Baia delle Rose».

L.A: Sei da poco rientrato dall’Honduras dove sei stato protagonista fino alla finale de «L’Isola dei Famosi». Come stai reagendo al ritorno a Bergamo?

O.F: Sto riprendendo chili innanzitutto: questo era la cosa che avevo più a cuore e sono già nella fase di preoccuparmi che ne sto riprendendo troppi (scherza, ndr). È già finita la festa del posso mangiare quanto e quel che voglio perché, davvero, per 23 ore al giorno in Honduras il pensiero era rivolto al cibo. Le nostre fantasie erano tutte rivolte lì: alla pizza, ai casoncelli naturalmente e alla carne. In generale, «L’Isola» è stata un’esperienza che mi ha fatto riflettere molto perché le privazioni ti fanno crollare una serie di muri che pensavi imbattibili e che invece si sono sgretolati come cartongesso. Questo reality mi ha dato degli stimoli e delle sicurezze che avevo bisogno di ritrovare e quindi il bilancio al rientro è sicuramente positivo.

L.A: Davanti alle telecamere è uscito il vero Omar? Quanto ti ha messo a nudo questa esperienza?

O.F: In questo reality ci sono operatori che ti inseguono e che fanno sentire la loro presenza. È vero però che per due mesi, 24 ore su 24, con tutte quelle privazioni, il carattere dei concorrenti esce per forza, tant’è che il mio è emerso al 300% come nel caso del «bisticcio» con Dino Giarrusso. È emersa infatti una parte di me che tengo sotto controllo da un’eternità, da una vita, perché da bambino avevo problemi di controllo della rabbia e ho lavorato tanto per imparare a controllarla. Questo aprirsi vale per tutti: anche le persone più controllate alla fine cedevano.

L.A: C’è qualcuno che ti ha stupito in positivo e qualcuno in negativo?

O.F: In positivo sicuramente Mario (lo scrittore, giornalista e politico Mario Adinolfi, ndr) che siamo rimasti praticamente come fratelli, tant’è che sono appena tornato da Roma e sono andato a trovarlo a casa. Mario è stato una scoperta assoluta perché sono partito, come molti altri, con molti preconcetti – non condivido ovviamente le sue idee e non sposavo nemmeno il suo modo di sostenerle nei talk e nelle tribune politiche che ho seguito in passato – e invece si è rivelata una persona di un’intelligenza incredibile, di una cultura sterminata, ma soprattutto con un carattere meraviglioso, attento sempre agli altri. Nonostante le posizioni estreme che ha, lui è aperto al dialogo e al confronto democratico. Credo che le sfuriate che ha avuto su «L’Isola» verso alcuni concorrenti più giovani siano state studiate perché anche lui sapeva di far parte di uno show che aveva bisogno di essere nutrito. Ho poi legato molto con Jey Lillo perché ho visto in lui una proiezione dei miei figli che mi mancavano molto. Di negativo non direi, nemmeno con Teresanna (Teresanna Pugliese, ndr) con cui ho bisticciato un sacco.

L.A: Da bergamasco, come hai reagito alla vittoria di Cristina Plevani?

O.F: Questa è stata una cosa difficile da digerire (lo dice ridendo, ndr). Scherzi a parte, con Cristina sono sempre andato d’accordo e mi è sembrata fin da subito una persona difficile da leggere. Ho avuto la sensazione, come molti altri, che lei non abbia sfruttato al meglio la vittoria molti anni fa al «Grande Fratello» e che abbia trovato nella vittoria dell’«Isola» una seconda chance e sono molto contento per lei che possa respirare questa nuova possibilità in questo momento. E per quanto riguarda la vittoria, io non ci speravo affatto. Mi interessava, giunto a un certo punto del gioco, arrivare fino in fondo. E sono orgoglioso di avercela fatta.

L.A: Anche perché tu non hai mai partecipato a un reality prima dell’«Isola».

O.F: Sono sempre stato molto dubbioso sui reality, ma questa esperienza mi ha travolto. Da un ruolo più marginale, mi sono ritrovato improvvisamente un leader, grazie anche alle capacità manuali che mi hanno aiutato molto: è uscita anche quella parte da impresario edile che è dentro in noi bergamaschi (scherza. ndr). Ho ritrovato, per chiudere, una sicurezza che pensavo di non avere: è stata una grande presa di consapevolezza delle mie forze.

L.A: Dall’Honduras, ad agosto, passerai nel piccolo «angolo di Paradiso» dell’Alto Sebino, con uno spettacolo che andrà in scena alla «Baia delle Rose». Cosa porterai in scena?

O.F: Credetemi, è molto più Paradiso l’Alto Sebino che l’Honduras! Non avrei dubbi se scegliere Cayo Paloma o Costa Volpino: ovviamente preferirei il nostro lago. Lì porterò «Karma letale», uno spettacolo con cui gioco sul concetto di karma, a cui non credo molto, anche se mi è capitato di vivere situazioni che possono essere associate al karma. Mi piace l’idea che ci si possa vendicare di quelle cose che ci vengono fatte e che non ci piacciono, come le sofferenze patite dall’estetista, dal dentista o come i sacrifici che dobbiamo fare per mantenere una certa forma fisica imposta da chissà chi. È uno spettacolo di rivincita per divertirsi, prenderci in giro a partire dalla quotidianità e scappare dal trambusto di tutti i giorni.

L.A: Hai nuovi progetti all’orizzonte?

O.F: Oltre al tour che porterò in giro per tutta l’estate, da settembre affiancherò Valentina Persia nel suo programma «Semplicemente Persia» sul canale Nove. Sarà una bella avventura che mostrerà tutti i pregi e i difetti della nostra società. E poi tornerò, a gennaio, con una presenza più stabile, ad «Only Fun» con i PanPers e con Belen Rodriguez.

Il «Baia Summer Festival»

Oltre allo spettacolo di Omar Fantini, il calendario del festival sarà ricco di appuntamenti in grado di soddisfare ogni gusto e fascia d’età. Il 2 agosto continuerà «#arawordbridge» con protagonisti Enzo Bianchi e Gene Gnocchi, in un inedito dialogo tra spiritualità e comicità. L’8 agosto ci sarò spazio per la musica italiana con lo show «Time Out», dedicato ai grandi successi di Max Pezzali e degli 883.

Il 14 agosto sarà la volta degli ABBA Hit, con una nuova data pronta a travolgere i presenti con un tributo europeo alla storica band svedese, mentre il 17 agosto i fan di Vasco Rossi potranno cantare a squarciagola insieme alla storica DiapasonBand, da oltre quarant’anni punto di riferimento per gli appassionati del rocker emiliano. Il 31 agosto la rassegna si sposterà letteralmente sull’acqua con l’evento suggestivo «Songs on the Water». A settembre, il 6 e 7, la Baia vibrerà al ritmo di «125 BPM», due giornate evento firmate UpTown Eventi, tra dj set, danza e spettacolo dal vivo. Il gran finale vedrà protagonista lo sport, con la «Festa dello Sport» il 13 e 14 settembre, e un elegante appuntamento musicale con Le Due Rive del Jazz, in programma domenica 14 settembre al tramonto.

Un progetto di rigenerazione urbana e turistica

La «Baia delle Rose» nasce da un importante intervento di riqualificazione cofinanziato da Regione Lombardia, dal Comune di Costa Volpino e dal privato Costa Planet, nell’ambito dell’intesa AREST. L’obiettivo? Restituire vita e funzioni a un’area in precedenza inutilizzata, trasformandola in un polo attrattivo che unisce paesaggio, servizi e cultura. Oggi il visitatore può godere di una spiaggia attrezzata con lettini e ombrelloni, un chiosco bar, una zona food per aperitivi e serate a tema, attività sportive (canoa, sup, vela), noleggio biciclette e un calendario fitto di iniziative. Ma il progetto è destinato a crescere: entro il 2027 sono previste nuove strutture come campi da padel, beach volley, basket e calcio, un’area camper ampliata, un ristorante con piscina e persino cinque casette galleggianti per un’ospitalità innovativa e sostenibile. Di grande valore sarà anche il recupero dell’ex Poligono di Tiro «Bersaglio», che ospiterà un Infopoint e un parco ludico-didattico ed espositivo pensato per diventare un riferimento culturale per l’intera area.

«La «Baia delle Rose» - sottolinea il gestore Danilo Zendra - non è solo un luogo di svago, ma un vero e proprio esperimento di rigenerazione inclusiva, che valorizza l’ambiente e le comunità. Un progetto che unisce pubblico e privato, turismo e cultura, per dare forma a una nuova visione di territorio: aperta, creativa e sostenibile. Un invito a vivere l’Alto Sebino non solo come meta di passaggio, ma come spazio da abitare, condividere e raccontare».

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