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Lo «Spirito del Pianeta», il luogo dove la pace fra i popoli è già realtà

Articolo. Quest’anno il festival si sdoppierà e raggiungerà prima Casirate D’Adda, dal 3 al 20 luglio, e poi Piario, dal 25 luglio al 10 agosto. In entrambi i luoghi sarà possibile incontrare culture provenienti da tutto il mondo e ascoltare il concerto di Davide Van De Sfroos

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La convivenza fra popoli appare qualcosa di impossibile da compiere in questo momento storico, soprattutto se pensiamo alle numerose guerre che stanno terrorizzando il mondo intero. Eppure, fortunatamente, la prepotenza di pochi potenti non è la regola e la dimostrazione arriva dal nostro territorio, dove – in un’occasione da non perdere – diverse culture si incrociano e si scambiano conoscenze, confermando come le differenze siano in realtà dei valori aggiunti a cui attingere.

Tutto ciò si può vivere all’interno del contesto dello « Spirito del Pianeta », il festival interculturale giunto alla venticinquesima edizione e pronto a un doppio appuntamento per l’estate 2025. A differenza del passato, l’evento infatti andrà prima in scena a Casirate d’Adda, dal 3 al 20 luglio, per poi spostarsi a Piario dal 25 al 10 agosto. Un mese intenso, pieno di appuntamenti musicali e non solo dedicati alla scoperta di culture provenienti da tutto il mondo, una sorta di viaggio attorno al globo spostandosi soltanto di pochi metri, ma soprattutto percependo quella pace che sembra fuggirci sempre più velocemente dalle man i.

«Siamo partiti molti anni fa cercando di dare la possibilità alle popolazioni indigene di venire qui per raccontarsi perché sarebbe un dramma se, un domani, questi popoli, con le loro conoscenze, non esistessero più – sottolinea Ivano Carcano, fondatore e organizzatore del festival – Nel corso degli anni mi sono accorto che, invece di essere noi a dare una mano a qualcuno, siamo noi ad aver bisogno che qualcuno ce la dia. Sinceramente penso che nel mondo occidentale sia arrivato il momento di comprendere quali possano essere le cose più importanti per noi: se ci guardiamo intorno, spesso troviamo persone arrabbiate e indisponenti e il fatto di trovare un luogo che rappresenti una vera e propria “isola che non c’è” rappresenta in effetti qualcosa ormai di unico».

Questo spirito rappresenta probabilmente quella voglia di condivisione che, in un’epoca dove l’individualismo giganteggia sempre di più, appare una chimera. Un’ «isola che non c’è» che però, grazie allo «Spirito del Pianeta», riesce ad offrire tante opportunità per scoprire quanto di buono l’uomo possa creare. Gli oltre 3.500 metri quadrati del Bosco Grosso di Casirate d’Adda ospiteranno infatti centocinquanta espositori che proporranno le loro creazioni artistiche, i tessuti, gioielli e i loro strumenti musicali, tutti oggetti unici per liberare racconti e tradizioni che si tramandano da secoli, di generazione in generazione. Saranno inoltre presenti undici ristoranti etnici, dove assaporare le delizie più rare sempre più difficili da trovare, e spazi per concerti, danze, riti sacri, conferenze, laboratori, attività per bambini e famiglie, workshop, piccoli spettacoli diffusi. Non mancheranno momenti per incontrare i rappresentanti delle culture native.

«In nessun altro luogo – conferma l’organizzatore del festival – si possono incontrare i Masai a stretto contatto con i Maori che insegnano l’Haka, gli Indios dell’Amazzonia che mostrano i propri dipinti spiegando i loro significati, gli Indiani d’America con le loro danze insieme agli Aztechi che propongono un percorso dove, chiudendo gli occhi, si tornerà a sentire i suoni della natura, imparando ad ascoltare ciò che ci circonda. A quel punto ci si renderà veramente conto di quanto siamo fortunati a non essere fra coloro che devono fare i conti con le bombe che piovono dal cielo e che, forse, dovremmo prendere un attimo del nostro tempo per uscire dalla quotidianità e valorizzare ciò che abbiamo».

Lo «Spirito del Pianeta» non è semplicemente un festival, ma un’esperienza per immergersi in modi di vivere diversi, il tutto rispettando la natura e chi ci circonda. Nell’area olistica sarà infatti possibile ricevere trattamenti, partecipare a meditazioni, apprendere tecniche di riequilibrio energetico, svolgere esercizi di yoga oppure affrontare incontri sulla spiritualità e workshop dedicati al benessere e alla connessione fra mente e corpo. Il fulcro di questo percorso rimarrà il «Villaggio dello Spirito» dove, il Fuoco Sacro sempre acceso, permetterà di creare un ponte fra popoli differenti, dagli Aztechi ai Maya dal Messico, fino alle tepee indiane e passando per i Tuareg del Sahara, i rappresentanti della Mongolia, delle steppe dell’Iran (Qashqai) e del Tibet in un itinerario lungo millenni.

«Quando ci troviamo di fronte a questa esperienza, quasi ci sentiamo in colpa perché qui ritroviamo quella felicità dispersa. Tutto ciò che vogliamo fare con lo “Spirito del Pianeta” è cercare di resettare quella cappa di negatività che ci circonda e che quasi non ci permette di comprendere quello che accade attorno a noi, per poi iniziare a comprendere cosa veramente non vada e iniziare da domani a seminare qualcosa di nuovo – sottolinea Carcano – Nel nostro programma si trova una grande varietà e c’è chi resterà più affascinato dall’Africa, chi dai monaci tibetani o dagli scozzesi, oppure dal concerto di Davide Van De Sfroos che il 5 luglio racconterà chi siamo noi, visto che forse ci siamo dimenticati. Paradossalmente durante lo “Spirito del Pianeta” si possono osservare i Masai che invitano i Maori a mangiare a casa loro come se non ci fossero differenze e tutto ciò accade qui senza che nulla venga costruito perché qui si vede la normalità, senza interessi esterni».

Nonostante il grande interesse che lo «Spirito del Pianeta» sa scatenare anche all’esterno della provincia di Bergamo, Carcano ha sempre deciso di mantenere l’evento sul territorio orobico, al fine di mostrare quanto la nostra area sappia essere accogliente e aperta a nuovi incontri. «La prima cosa che mi chiedono quando usciamo da Bergamo è come sia possibile che nella nostra città si possa svolgere una manifestazione di questo tipo. Gli stereotipi purtroppo viaggiano molto più veloci della realtà – conclude Carcano – Ovviamente mi farebbe molto piacere che, attraverso lo “Spirito del Pianeta”, si possa portare all’esterno una visione diversa di Bergamo, anche se ci tengo che questo appuntamento possa rimanere il più possibile all’interno dei confini della provincia in cui abito e a cui appartengo».

Dopo le settimane a Casirate D’Adda, lo «Spirito del Pianeta» proseguirà a Piario, dove il 2 agosto si partecipare a un altro concerto di Davide Van De Sfross. I biglietti per entrambe le date sono disponibili sul sito ufficiale.

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