Settembre è il mese delle ripartenze, delle campanelle che tornano a suonare e delle famiglie che si rimettono in moto dopo la pausa estiva. Ma a Bergamo quest’anno il ritorno a scuola si accompagna a un’altra immagine: strade più affollate, cantieri in piena attività, traffico che sembra non finire mai. Una sensazione di caos che ha colto molti cittadini, spesso preoccupati per i tempi di percorrenza e per la vivibilità quotidiana.
Eppure, dietro a quelle transenne e a quei cartelli di deviazione si nasconde un disegno preciso. Lo conferma Stefano Lonati del Comune di Bergamo (Servizio Mobilità e Trasporti), che spiega: «L’amministrazione comunale sta lavorando su più fronti per conciliare le esigenze di oggi con una visione di lungo periodo. Dietro ai cantieri, agli interventi sulle strade e alle nuove regole di mobilità c’è un piano urbanistico preciso, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che definisce una Bergamo più accessibile, sicura e sostenibile».
«Dare spazio alla mobilità sostenibile – spiega l’assessora all’Ambiente, al Verde e alla Transizione ecologica del Comune di Bergamo Oriana Ruzzini – vuol dire migliorare la qualità della vita delle persone che abitano la città. Occorre investire sempre più nel trasporto pubblico e nella ciclabilità, in modo che studenti e lavoratori abbiano possibilità concrete di muoversi in modo sostenibile e in sicurezza. Anche il periodo che stiamo vivendo, fortemente critico a causa dei molti cantieri aperti, può rappresentare un momento di sperimentazione per recarci al lavoro o a scuola con mezzi diversi dall’auto. Una città sempre più verde e a misura di pedoni e ciclisti è una città che si prende cura della salute delle persone, riducendo il numero di incidenti e migliorando la qualità dell’aria».
Cantieri e informazione
Il progetto «Bergamo2030» è il filo conduttore che accompagna cittadini, studenti e city user in questa delicata fase di trasformazione urbana. Non si tratta soltanto di un portale istituzionale: è un vero e proprio punto di riferimento digitale che funziona come bussola quotidiana. Con aggiornamenti costanti sui cantieri in corso, sulle modifiche alla viabilità e sulle opere in programma, consente a chi vive o attraversa la città di orientarsi meglio e di ridurre i disagi inevitabili legati ai lavori. L’obiettivo non è nascondere le difficoltà del presente, ma renderle comprensibili, dando ai cittadini la consapevolezza che il rallentamento di oggi è la premessa per una città più scorrevole e vivibile domani.
In questa visione si collocano i nuovi parcheggi di interscambio, pensati per cambiare il modo stesso di muoversi in città. Lasciare l’auto in zone strategiche e proseguire con il trasporto pubblico significa ridurre il traffico in centro, diminuire l’inquinamento e facilitare la vita di chi ogni giorno si sposta per lavoro, studio o svago. I nuovi parcheggi non sono semplici spazi per la sosta: sono vere infrastrutture di mobilità integrata, collegate con autobus e servizi digitali per rendere il passaggio da un mezzo all’altro rapido ed efficiente.
L’elenco dei progetti già attivati è importante. Il parcheggio all’Ex Bonini rappresenta un primo tassello importante, seguito da quello della Fiera, destinato ad accogliere centinaia di veicoli e già connesso con le linee principali che portano verso il centro e Città Alta. Anche lo Stadio si è dotato di un nuovo parcheggio capace di rispondere non solo alle esigenze dei tifosi nei giorni di partita, ma anche a quelle quotidiane dei residenti. Infine, l’area di Chorus Life diventa un nodo di sosta e servizi che guarda al futuro, con tariffe aggiornate e nuovi investimenti sulla mobilità urbana.
Tutti questi interventi, messi insieme, non sono pensati solo per «creare posti auto», ma per ridisegnare la logica degli spostamenti. Il messaggio è chiaro: più che concentrare le auto nel cuore della città, si tratta di distribuire i flussi in modo più equilibrato, rendendo la mobilità più ordinata e meno stressante. In questo senso, Bergamo2030 non è un semplice progetto tecnico, ma un vero patto di fiducia tra amministrazione e cittadini: sopportare qualche disagio oggi per ottenere, nel giro di pochi anni, una città più accessibile, sicura e moderna.
Bergamo punta sulle due ruote
Un capitolo centrale della trasformazione urbana riguarda le biciclette. Non è un caso che proprio durante la «Settimana Europea della Mobilità 2025» verrà inaugurata la nuova Ciclofficina di via Bianzana, ospitata nell’ex casello ferroviario riqualificato: un luogo simbolico, che racconta la capacità della città di dare nuova vita a spazi abbandonati trasformandoli in presìdi di sostenibilità. La ciclofficina, gestita da FIAB Pedalopolis, non sarà semplicemente un’officina dove aggiustare le due ruote, ma un vero e proprio centro culturale dedicato al mondo della bici.
Al suo interno si terranno corsi gratuiti di ciclo-meccanica, che insegneranno ai cittadini a prendersi cura della propria bicicletta, ma anche consulenze sul cicloturismo, un settore in grande crescita che sta trasformando Bergamo e la sua provincia in una meta sempre più attrattiva. Non mancheranno gli incontri con le scuole, fondamentali per educare fin da piccoli a un uso sicuro e consapevole della bici, e uno sportello dedicato a raccogliere segnalazioni sulla ciclabilità, così da mantenere un filo diretto con i cittadini e intervenire rapidamente dove necessario. In questo senso, la ciclofficina diventerà non solo un luogo di servizi, ma anche uno spazio di ascolto e partecipazione.
Accanto a questo presidio si inserisce il progetto nazionale «Bici in Comune» che a Bergamo assume una veste particolare con l’iniziativa «Una spinta gentile nella Bergamasca – Il rilancio della mobilità sostenibile a colpi di pedale». Qui l’amministrazione – con interventi pianificati ma non ancora realizzati – ha deciso di puntare su strumenti innovativi per cambiare le abitudini di spostamento: la gamification, ad esempio, che premierà chi sceglierà di recarsi a scuola o al lavoro in bici con punti, riconoscimenti e piccole gratificazioni. Un modo semplice ma efficace per rendere più attraente e divertente ciò che è già utile per la salute e per l’ambiente.
Il progetto vedrà anche il potenziamento del bike sharing cittadino, con una rete di stazioni sempre più diffusa e interconnessa. Simbolica, in questo senso, sarà l’apertura della nuova stazione di piazza Sant’Agostino, pensata appositamente per agevolare l’accesso a Città Alta: un nodo cruciale, perché consente a studenti, turisti e cittadini di combinare l’uso della bici con altri mezzi pubblici, riducendo il traffico privato in una delle aree più delicate e frequentate della città.
Ma non ci si ferma qui: sono in programma eventi ciclistici e campagne di sensibilizzazione, per portare sempre più persone a scoprire la comodità della bici negli spostamenti quotidiani. L’idea non è soltanto fornire infrastrutture, ma costruire una cultura condivisa della mobilità sostenibile, in cui la bicicletta non sia più percepita come un mezzo “alternativo” o marginale, ma come una scelta naturale, moderna e intelligente.
In questo quadro, Bergamo punta a diventare un laboratorio urbano dove pedalare significa partecipare al cambiamento: un piccolo gesto quotidiano, moltiplicato per migliaia di cittadini, capace di alleggerire il traffico, ridurre l’inquinamento e restituire alla città strade più vivibili e sicure.
La sfida della «Città 30»
Un altro tassello fondamentale nella trasformazione della mobilità a Bergamo riguarda la sicurezza stradale. L’amministrazione comunale ha scelto di puntare su una strategia ambiziosa, quella della «Città 30», che vedrà la riduzione della velocità su ben l’87% delle strade urbane. L’obiettivo è chiaro: garantire a pedoni, ciclisti e automobilisti spostamenti più sicuri, riducendo al contempo il rumore e l’inquinamento, due problemi quotidiani che incidono sulla qualità della vita.
«I dati sull’incidentalità stradale a Bergamo – sottolinea l’assessore alle Politiche della Mobilità del Comune di Bergamo Marco Berlanda – indicano negli anni un trend complessivo decrescente, e questo è molto positivo; ma persistono, anzi si accentuano, i casi di incidentalità di alcune categorie, come quella dei ciclisti, magari in forma non grave, ma in numerosità delle persone coinvolte. Ciò è collegato, oltre che all’indisciplina dei conducenti di auto, anche al maggior utilizzo di questo mezzo di trasporto, alla presenza di rotatorie che non tutelano adeguatamente questi conducenti. Da qui si alimenta l’impegno del Comune ad aumentare la sicurezza generale delle strade e dei quartieri, per tutte le categorie di cittadini e in particolare dei più indifesi, per esempio con l’istituzione di nuove “Zone 30” e con l’adozione delle connesse forme di dissuasione degli eccessi di velocità».
La «Città 30» non si limiterà quindi a installare cartelli: gli interventi saranno concreti e tangibili. Tra le soluzioni adottate troveremo i cuscini berlinesi, piccoli rialzi sull’asfalto che costringeranno i veicoli a rallentare senza ostacolare bus, mezzi di soccorso o biciclette; le fioriere mobili, utilizzate in punti strategici della città per delimitare spazi e proteggere pedoni e ciclisti; e i pannelli speed-check , display luminosi che indicheranno in tempo reale quando un veicolo supererà il limite di velocità, sensibilizzando i conducenti e promuovendo comportamenti più responsabili.
A questi si aggiungeranno i display noise-check , strumenti innovativi che misureranno il livello di decibel prodotto dai mezzi in transito e lo comunicheranno ai cittadini, creando consapevolezza sull’inquinamento acustico urbano. Non meno importanti saranno i nuovi pannelli a messaggio variabile, che aggiorneranno in tempo reale viaggiatori e automobilisti su eventi di viabilità, cantieri, deviazioni, chiusure temporanee e tempi di percorrenza, contribuendo a rendere più fluida e ordinata la circolazione in città.
Come sottolinea Stefano Lonati del Comune di Bergamo (Servizio Mobilità e Trasporti), «lo sviluppo di iniziative finalizzate alla modifica delle abitudini di mobilità ed all’incentivo degli spostamenti a piedi e in bicicletta, inserite nell’ambito delle politiche di programmazione cittadina volte alla promozione della mobilità attiva, risultano di fondamentale importanza in quanto contribuiscono al miglioramento della salute, della sostenibilità ambientale e della qualità della vita urbana, riducendo congestione e inquinamento». In altre parole, la riduzione della velocità non è una limitazione arbitraria, ma un modo per garantire che ogni cittadino possa muoversi in sicurezza, sia a piedi, in bici o con mezzi pubblici.
Questi interventi, combinati tra loro, mostrano come Bergamo stia lavorando per creare strade più sicure , vivibili e intelligenti, dove il rispetto dei limiti, la consapevolezza dei rischi e l’integrazione tra diversi mezzi di trasporto diventano parte di un disegno più ampio di mobilità sostenibile. Non si tratta solo di rallentare le auto: si tratta di rendere la città un luogo in cui la vita quotidiana scorre più armoniosa, in cui le famiglie possono accompagnare i figli a scuola senza stress, e in cui gli spostamenti urbani diventano un’esperienza più sicura e serena per tutti.
Uno sguardo al futuro
Per i bergamaschi che ogni mattina affrontano code e deviazioni, tutto questo può sembrare distante. Ma l’obiettivo è chiaro: una città più vivibile, con strade sicure, mezzi pubblici più efficienti, bici protagoniste e parcheggi intelligenti. Non si tratta di un maquillage temporaneo, ma di una vera trasformazione urbana che guarda ai prossimi decenni.
Il rumore dei cantieri e il traffico di settembre, allora, non sono solo il simbolo del disagio: sono anche il segno di una città che cresce, che si prepara al futuro e che vuole restituire ai suoi cittadini spazi più accoglienti, sani e sostenibili.
Per approfondire:
Sito «Bergamo2030»
Pagina dedicata al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Bergamo
Pagina dedicata al Piano Comunale Strategico per la Mobilità Ciclistica (Biciplan) del Comune di Bergamo
Pagina dedicata al progetto «Bici in Comune»