Ci sarà il tutto esaurito per il 96esimo Gran Premio d’Italia di Formula 1. L’attesa per la gara di domenica 7 settembre a Monza è altissima, con oltre 350.000 spettatori che si apprestano a invadere l’autodromo nel weekend. La Scuderia Ferrari Club Caprino Bergamasco è pronta a sostenere le Rosse con l’entusiasmo e il calore dei suoi iscritti. E a rendere accessibile la magia della gara alle persone con disabilità.
Venerdì 5 settembre sono in programma le prove libere, sabato 6 le qualifiche e domenica 7 la 96esima edizione del Gran Premio: ci aspettano tre giorni di passione e adrenalina nel «Tempio della Velocità». Una definizione che non è stata data a caso. L’autodromo di Monza è infatti il più veloce della Formula 1, con il record di 370 km/h raggiunti in gara nel 2005 da Kimi Raikkonen su McLaren-Mercedes. Monza ha ospitato quasi tutte le edizioni del campionato mondiale di Formula 1 fin dalla prima edizione nel 1950, ed è stato teatro di alcuni degli episodi più memorabili nella storia della F1. Pensiamo alla doppietta di Gerhard Berger e Michele Alboreto nel 1988, o la vittoria di Schumacher nel 2000, quando il campione si commosse fino alle lacrime in conferenza stampa per aver eguagliato il record di vittorie di Ayrton Senna. Ma a rendere davvero speciale il circuito è la particolare atmosfera creata dalla marea rossa di tifosi del Cavallino.
Le McLaren restano le favorite, con l’australiano Oscar Piastri in fuga per la vittoria del titolo, mentre la Ferrari è in cerca di un riscatto dopo un inizio stagione deludente e il doppio ritiro al Gran Premio d’Olanda sulla pista di Zandvoort. A Charles Leclerc e Lewis Hamilton l’onere di ribaltare i pronostici. Le premesse non sono favorevoli, ma sul circuito di casa le Ferrari non smettono di farci sognare. Siamo andati a Caprino Bergamasco, nella sede della Scuderia Ferrari Club, per raccogliere le loro impressioni prima della gara.
«L’anno scorso non ci aspettavamo di vincere a Monza, anche se eravamo migliorati negli ultimi Gran Premi – ricorda Paolo Magni, presidente del Ferrari Club più grande al mondo – Non abbiamo visto l’intera gara perché eravamo dietro ai cancelli della pit-lane, pronti per l’invasione di pista con il nostro Scudo Ferrari. Solo ogni tanto arrivavano notizie da casa sull’andamento degli ultimi giri. Correre verso il podio e vedere sopra Charles Leclerc è stata una gioia immensa. Siamo tornati indietro di cinque anni, quando la Ferrari vinse il Gran Premio d’Italia sempre con Leclerc. È stata una festa strepitosa, non ricordo di aver mai visto un’invasione di pista così massiccia. Ed è molto bello quando tutti i tifosi vanno sotto lo Scudo per fare foto e filmati. Non è detto che al Gran Premio di casa la fortuna giochi ancora a nostro favore, mai dire mai».
Lo Scudo giallo con il Cavallino Rampante è il simbolo del club orobico, una bandiera grande 17 metri per 21 e autografata da tantissimi piloti di Formula 1. È conosciuta in tutto il mondo grazie alle immagini riprese dall’alto in occasione dei Gran Premi di Monza, Imola o Montecarlo. Fu l’allora presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, a suggerirne la realizzazione. L’inaugurazione dello Scudo, avvenuta a Maranello il 13 novembre 2011, viene ricordata come uno dei momenti più coinvolgenti nei trent’anni di storia del club orobico. Sparito al termine del Gran Premio di Imola, dove era stato esposto alla curva della Tosa, è stato ritrovato una decina di giorni dopo. «Tu chiamale emozioni – commenta nel ricordare l’episodio Giulio Carissimi, presidente onorario e fondatore del sodalizio – Frequento la gara fin dagli anni ’60 e l’emozione è sempre grandissima, da pelle d’oca quella dell’anno scorso. Temo che quest’anno non si ripeterà, la McLaren è troppo forte e anche Mercedes e Red Bull daranno filo da torcere. Non mancherà il nostro supporto e l’invasione di pista si farà lo stesso, ma non con lo stesso entusiasmo».
«Oltre alla partecipazione con lo Scudo Ferrari – aggiunge Giulio – noi ci attiviamo per agevolare l’ingresso dei soci e abbiamo in gestione una tribuna completamente riservata alle persone diversamente abili. E questo è uno dei nostri fiori all’occhiello, poiché ci occupiamo di ben 400 persone disabili il venerdì, sabato e domenica. Li accogliamo al parcheggio e li facciamo accomodare in tribuna, dove offriamo acqua minerale e frutta fresca. La direzione dell’Autodromo Nazionale di Monza ha rinnovato la fiducia affidandoci questo incarico che, pur gravoso, ci riempie di orgoglio. Il servizio è gratuito ed è reso possibile da una squadra di soci volontari, selezionati in base alle loro attitudini e sensibilità».
L’impegno per l’inclusione, insieme all’attenzione riservata ai soci e a un ricco calendario di eventi, sono gli elementi chiave del successo del Ferrari Club di Caprino, che si conferma il club ufficiale Ferrari con il maggior numero di soci al mondo. Con 1.375 iscritti nel 2024, 300 in più rispetto all’anno precedente, detiene il primato da 18 anni consecutivi e si colloca davanti a club di importanti metropoli come Toronto e Shanghai. «Il Ferrari Club nasce nel 1995 da una mia passione e negli anni c’è stata una crescita continua come numero di iscritti e qualità di eventi – prosegue il presidente onorario – Ad esempio siamo l’unico club che ogni anno organizza un tributo a Michael Schumacher. Cerchiamo di accontentare il possessore di Ferrari e coinvolgere l’appassionato vero e proprio con eventi non solo dedicati ai raduni. Come gare di kart, escursioni in quad o gite in fabbrica, ovviamente a Maranello».
Nel frattempo, nelle stanze della sede di piazza Vittorio Veneto 2 a Caprino Bergamasco, fervono i preparativi per festeggiare il 30esimo anniversario di fondazione con uno speciale evento all’interno del raduno «Le Rosse a Caprino». L’appuntamento da segnare in agenda è doppio: il 13 e il 14 settembre… con Ferrari di ogni modello ed epoca.