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«Millegradini» 2023: cinque (più due) luoghi da non perdere

Articolo. Dalla Sala delle Macchine della Funicolare alla Chiesa del Monastero di Santa Grata, passando per cannoniere e “incursioni fotografiche”. Se anche voi non vedete l’ora, il 16 e il 17 settembre, di camminare su e giù per le scalette alla scoperta dei più bei tesori che la nostra città ha da offrire, ecco la guida che fa per voi

Lettura 3 min.
(Marialuisa Miraglia)

Questo è solo un assaggio perché cinque luoghi, lo sappiamo, sono davvero pochi. Nei giorni della «Millegradini» sarà possibile visitarne oltre cinquanta: musei, orti botanici, chiese, monasteri, scuole. Come vi abbiamo già raccontato in questo articolo, la camminata culturale non competitiva più amata dai bergamaschi inizierà ufficialmente sabato 16 settembre: ognuno potrà impostare il proprio itinerario a piacimento, scegliendo i siti da visitare da questo elenco.

Domenica 17 settembre, oltre alla modalità di visita “libera”, ai fedelissimi della «Millegradini» verrà data anche la possibilità di camminare in gruppo, seguendo due diversi percorsi tracciati: un percorso di 11 km e uno di 16 km. Il ritrovo è in piazzetta Don Spada alle 9. Fate attenzione: domenica sarà anche il giorno delle gare organizzate da ASD Runners Bergamo e dal CSI con la collaborazione dei Mountain Mates. Entrambe le competizioni si disputeranno lungo un percorso più impegnativo, della lunghezza di 17 km. Trovate tutte le info necessarie qui!

Ecco dunque una prima guida ai luoghi da non perdere. Non dimenticate, nei giorni della manifestazione, di portare con voi il cartellino ritirato all’atto dell’iscrizione : vi consentirà di accedere a tutte le location gratuitamente oppure a un prezzo agevolato. Ad accogliervi nei vari siti ci saranno volontari di enti, associazioni, agenzie educative e gruppi spontanei della città.

Sala Macchine della Funicolare

Piazza Mercato delle Scarpe, 1
Comincio con una chicca che ho avuto modo di scoprire personalmente durante l’edizione del 2021: la Sala Macchine della Funicolare di Città Alta. Non tutti sanno che la funicolare che collega il centro di Bergamo con piazza Mercato delle Scarpe risale addirittura al 1887. Nella prima versione, era mossa da una macchina a vapore, con impianto a due carrozze. Nel 1917 i macchinari e le stazioni di arrivo vennero ammodernate e le rotaie da una passarono a due.

Nella Sala delle Macchine sarà possibile aggirarsi tra cavi e ingranaggi e fare un tuffo nella storia della nostra città. C’è pure un modellino, per poter meglio “testare” ogni manovra.

Chiesa del Monastero di Santa Grata

Via Arena, 18
Ci metto la mano sul fuoco: Suor Maria Teresa è già lì pronta ad aspettarvi. Il monastero femminile di Santa Grata, in via Arena in Città Alta, è tra le più antiche e costanti presenze benedettine in Lombardia: leggenda vuole che risalga addirittura ai tempi di Santa Grata stessa, quindi il IV secolo circa.

Nei giorni della Millegradini, non mancate di fare un salto nella Chiesa del Monastero (anche chiamata «in Columnellis», per distinguerla da quella detta «inter Vites» di via Borgo Canale). L’interno, ad un’unica navata con tre cappelle su entrambi i lati, è riccamente decorato: una decorazione a stucco dorato ricopre ogni parte della navata, della volta e del presbiterio. La volta del presbiterio ospita sei splendidi affreschi del 1623 di Pietro Baschenis, mentre le tre campate della volta accolgono gli affreschi dei fratelli Recchi raffiguranti la storia del monastero. Una meraviglia per gli occhi.

Cannoniera di S. Giovanni

Viale delle Mura, 7
Restiamo in Città Alta con un altro tuffo nel passato, questa volta all’epoca della dominazione veneziana. La Cannoniera di San Giovanni, preziosa testimonianza della vita e della tecnica militare a Bergamo, si componeva originariamente di due distinte cannoniere poste su due livelli e munite di quattro pezzi d’artiglieria: quella di superficie, o “in barbetta”, non esiste più, mentre quella sotterranea, o “in casamatta”, era posta a difesa del bastione denominato «Santa Grata».

Opportunamente recuperata e restaurata, quest’ultima cannoniera è oggi accessibile percorrendo una scalinata metallica. Date un occhio alle aperture quadrangolari all’interno delle pareti: vi si inserivano le bocche da fuoco.

Dormitorio Galgario

Via del Galgario, 1
Come ogni anno, la «Millegradini» non sarà solo l’occasione per (ri)scoprire i molti tesori artistici e culturali della nostra città, ma anche per conoscere alcuni progetti sociali che vedono impegnati molti bergamaschi. Per questo vi consigliamo di non perdervi la visita al Galgario. Si tratta di un luogo situato in un ex convento del Duecento parzialmente ristrutturato, tra Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo: un dormitorio aperto agli uomini in situazione di grave emarginazione, ma anche e soprattutto uno spazio aperto alla cittadinanza, dove la povertà viene vissuta come un terreno di confronto e di scambio.

Il Galgario ospita inoltre, lo spazio diurno «Punto Sosta», dedicato alle persone in situazione di grave marginalità, e dal 2022 lo «Spazio Irene»: ogni lunedì mattina il Galgario si trasforma in un luogo tutto al femminile, in cui le donne senza fissa dimora possono dedicarsi alla cura di sé.

Il trio: Accademia Carrara, GAMeC, Spazio CAM

Via San Tomaso / Piazza Giacomo Carrara
Se ci fosse un luogo bergamasco specificatamente votato alle arti sarebbe via San Tomaso. In un raggio di pochi metri quadrati, è davvero possibile viaggiare nel tempo. Torniamo allora al Quattrocento di Pisanello e Mantegna o all’Ottocento di Hayez e Pellizza da Volpedo entrando in Accademia Carrara (il costo del biglietto è ridotto). Nel Cortile e del Salone d’Onore, gli iscritti alla «Millegradini» potranno partecipare a brevi approfondimenti gratuiti sul museo.

Torniamo al presente con la GAMeC, che con i suoi 1500 metri quadrati di spazi espositivi accoglie l’arte contemporanea in tutte le sue forme. Non mancate, infine, di fare una tappa presso lo Spazio CAM, forse meno conosciuto rispetto ai “dirimpettai”, ma altrettanto meritevole di una visita. Vi avevamo raccontato già qualcosa in questo articolo: si tratta di un luogo nato ormai otto anni fa come studio di fotografia, oggi associazione culturale e sede di corsi di fotografia e di illustrazione. Gli ingressi alla GAMeC e allo Spazio CAM sono gratuiti nei giorni della manifestazione.

Per vedere l’elenco completo dei luoghi toccati dalla manifestazione scarica il questo PDF.

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(Foto Collaboratore Eppen)
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