La prima panchina gigante, di un bel rosso fiammante, è stata realizzata nel 2010 dal designer Chris Bangle a Clavesana, in provincia di Cuneo. Visto il grande successo dell’idea e l’espandersi della tendenza, il designer e la moglie Catherine hanno creato la fondazione Big Bench Community Project , una no profit che promuove la realizzazione delle panchine e la promozione dei luoghi che le accolgono, valorizzando il turismo e le eccellenze artigianali e supportando le comunità locali. L’idea è tanto semplice quanto vincente: una panchina è un oggetto facilmente realizzabile, che accoglie diverse persone e permette di godersi il panorama da un punto di vista speciale. Promuove quindi la condivisione di un momento di relax, di pausa, e il gusto di una bellezza da assaporare lentamente, fermandosi ad osservare con calma scorci che altrimenti non sarebbero stati valorizzati.
Dal 2010 in poi si può proprio dire che le panchine giganti siano “spuntate” un po’ dappertutto. Il sito di Big Bench Community Project restituisce una mappa molto dettagliata e riporta numeri in costante aggiornamento: ad oggi, in tutto il mondo, sono 407 le panchine esistenti e 71 quelle in costruzione, ciascuna contrassegnata da un numero progressivo. Per molti le panchine giganti sono diventate una vera e propria collezione da completare, tanto che esiste anche uno speciale passaporto da timbrare ad ogni nuova panchina raggiunta. Attenzione, però: esistono anche panchine giganti che non fanno parte del circuito Big Bench, e questo significa che in realtà le sedute con vista sono molte di più di quelle conteggiate dal progetto. Inutile dire che tutte le panchine giganti, che facciano parte del Big Bench Community Project o meno, sono situate in luoghi spettacolari. In questa guida abbiamo selezionato quelle da non perdere sul territorio di Bergamo, ma l’invito è quello di continuare ad esplorare!
Panchina gigante 53, tra Fonteno e Riva di Solto
Dipinta di verde e blu come le montagne che la circondano e il lago su cui si affaccia, la panchina si trova in località Dor, in un punto panoramico che permette di abbracciare con lo sguardo il Sebino e la Corna Trentapassi. Questa panchina gigante può essere raggiunta sia da Fonteno che da Riva di Solto, allungando il percorso in base alle proprie necessità. Il tragitto da Fonteno è infatti più semplice e parte da Piazza Ongaro Parroci, per poi salire lungo via Papa Giovanni seguendo le indicazioni e raggiungere la panchina in circa mezz’ora.
Da Riva di Solto il percorso è più impegnativo, con un dislivello in salita di 427 metri per 8 chilometri, e si completa in circa un’ora e mezza. Dal paese si prende il sentiero CAI 567, che costeggia la Valle di San Rocco e offre già qualche scorcio molto bello sul Lago d’Iseo, fino alla frazione Zangolo. Qui si tiene la sinistra al bivio e si sale fino all’abitato di Xino, dalla cui piazza, costeggiando le vecchie vasche dell’acqua, si sale fino ad arrivare alla strada che porta alla piazza di Fonteno, per poi proseguire sul primo percorso. In ciascuno dei due casi, la vista una volta giunti a destinazione non delude! Inoltre, la panchina è circondata da una zona di prato che è ideale per rilassarsi o per uno spuntino panoramico.
Panchina Gigante 176, Vigolo
Sul Sebino si affaccia anche la Big Bench di Vigolo, colorata di turchese e rosso. Oltre al panorama sul Lago d’Iseo, dalla panchina si gode anche della vista sul centro storico medievale del paese, sul Monte Bronzone e sulla vallata ai suoi piedi. La Big Bench di Vigolo si raggiunge in circa mezz’ora percorrendo l’antica mulattiera dalla piazza del paese.
Big Bench 294 del «Doppio Lago», Gandino
Bianca, costruita da artigiani della zona utilizzando legno locale, questa panchina gigante è detta del «Doppio Lago» perché, stando seduti comodamente su di essa, si gode di un panorama mozzafiato sul Lago d’Iseo e il Lago di Endine. Lo sguardo in realtà spazia anche sulle Orobie e sulla Val Seriana, sulla Val Camonica e sulla Val Cavallina. La panchina si trova sulle alture del Monte Sparavera, nel territorio di Gandino, ed è stata installata nel 2023 grazie a Mario Giudici, alla Pro Loco Gandino e al distretto Le Cinque terre della Val Gandino. Il progetto si inserisce infatti tra gli itinerari che attraversano la Val Gandino toccando i territori di Gandino, Cazzano S. Andrea, Leffe, Casnigo e Peia, ovvero le sue «cinque terre».
La Big Bench del «Doppio Lago» è raggiungibile con il sentiero 547 che parte da Peia e sale alla vetta del Monte Sparavera, passando per la località Monticelli, un percorso piuttosto impegnativo che richiede circa due ore e mezza di cammino. L’alternativa più semplice è partire dalla zona di Valpiana, già in quota, acquistando il biglietto «gratta e sosta» per accedere alla strada a pagamento. Da qui, prima di raggiungere la cima dello Sparavera e la panchina gigante in circa un’ora, si passa per la Malga Lunga, luogo chiave della Resistenza bergamasca, dove ora è allestito un piccolo museo sulle vicende dei partigiani della «Brigata 13 Martiri di Lovere», che in questo luogo caddero per mano dei fascisti.
Big Bench 32, Rogno
La panchina gigante blu di Rogno è stata la prima ad essere installata nella bergamasca ed è piuttosto facile da raggiungere, con due diversi percorsi. Il primo parte dalla località Piazze, il secondo dal Cimitero di Castelfranco. In entrambi i casi si cammina per circa un chilometro con poco dislivello fino all’area dove si trova la panchina, attrezzata anche con alcuni tavoli da picnic. Il luogo perfetto per un pranzo con vista sulla Val Camonica e, poco più lontano, sul Sebino.
Panchine giganti di Grone, Colli di San Fermo
Il narciso è il fiore simbolo dei Colli di San Fermo e i colori della Big Bench 97, gialla e bianca, rendono omaggio a questo territorio. La panchina gigante si trova nei pressi del Belvedere, nella frazione di Grone: si tratta di un punto panoramico molto suggestivo sul morbido verde delle colline e sulla pianura. La meta è raggiungibile in pochi minuti tramite un sentiero inclusivo partendo da Piazzale Virgo Fidelis, dove sorge l’omonima e particolare cappella dedicata alla Madonna protettrice dei Carabinieri, con la forma del tipico copricapo dell’arma. Dalla Big Bench, seguendo il sentiero verso il ripetitore, è possibile raggiungere anche una seconda panchina. Si trova accanto a una croce che ricorda l’epidemia di Spagnola degli anni Venti, si affaccia sulla Val Seriana ed è stata installata per ricordare le vittime di Covid.
Panchina Gigante 80, Parre
Inaugurata nel 2019, la panchina gigante di Parre è verde e si trova sul Monte Alino, accanto alla strada che sale verso il Monte Vaccaro, dopo aver superato l’Oratorio di Sant’Antonio di Padova. Il sentiero per raggiungerla è il 241 del CAI che parte da via Campella, in paese, e volendo proseguire giunge fino alla cima del Monte Vaccaro. Il percorso fino alla panchina gigante si completa in circa 40 minuti ma è piuttosto ripido, pur trattandosi di una piacevole mulattiera nel bosco. L’alternativa più dolce è la strada asfaltata, con cui è possibile raggiungere la meta in circa un’ora. Presso la chiesina di Sant’Antonio, un ristoro self-service si prende cura degli escursionisti, che poi potranno godersi il panorama spettacolare sulla Val Seriana, accomodandosi sulla panchina 80.
Panchina gigante di Songavazzo
Anche se non fa parte del circuito Big Bench Project, la panchina gigante di Songavazzo merita una visita: non solo per il panorama ma anche per… leggere! Poco lontano infatti è stata costruita la Ca’ di leber, una casetta di legno piena di libri che si possono prendere in prestito per una lettura in totale relax nell’area verde dove si trova anche la panchina gigante. Questo luogo di pace è vicino al centro del paese ed è raggiungibile dalla strada che sale verso il Monte Falecchio. Cosa c’è di meglio di una pausa con vista accompagnati da un buon libro?
Big Bench della Val di Scalve, 96
Anche la Val di Scalve ha la sua panchina gigante. Rossa e gialla, non passa inosservata ed è immersa in un panorama indimenticabile: dalla panchina è infatti possibile ammirare tutta la valle fino alla Presolana. La Big Bench si trova poco fuori dall’abitato di Schilpario. Il sentiero parte da via Soliva e costeggia muretti a secco e pascoli, per raggiungere la panchina in pochi minuti. Poca fatica e molta soddisfazione!
Big Bench 128, San Pellegrino Terme
Azzurra e bianca, la panchina gigante di San Pellegrino è in pendant con il cielo delle giornate serene. Si trova poco sopra la frazione di Santa Croce e offre un panorama memorabile sulla Val Brembana e le montagne che la abbracciano. Il percorso a piedi per raggiungerla è ben segnalato e parte dalla chiesa di Santa Croce e sale per circa un’ora di cammino.
Le panchine della Presolana
Chiunque sia passato negli ultimi anni dal Passo della Presolana ha di certo notato, accanto alla strada, la grande panchina affacciata sulla regina delle Orobie, pur non essendo colorata come quelle del progetto Big Bench. Di certo è molto facile da raggiungere, e la vista non è affatto banale! La Presolana è tanto bella da meritarsi, oltre a questa panchina, una seduta importante da cui ammirarla. È nato così il Trono della Presolana, che offre una prospettiva mozzafiato raggiungibile con una camminata di una ventina di minuti da Fino del Monte. Proprio davanti al Trono è stata installata anche una grande cornice di legno che trasforma il panorama in un quadro.
La panchina del Rifugio Vodala, Spiazzi di Gromo
Una gita al rifugio Vodala dagli Spiazzi di Gromo è sempre piacevole in ogni stagione, che sia con i ramponi ai piedi, sui sentieri o con gli impianti di risalita quando sono aperti. Il rifugio è dotato di una sua panchina gigante con vista sulle Orobie che lo abbracciano, ma offre anche una terrazza panoramica e gustosi piatti, oltre che una serie di attività ed eventi sia in estate che in inverno.
Le grandi panchine colorate, che siano Big Bench o progetti isolati, grazie allo spazio che mettono a disposizione per accogliere tante persone, permettono di condividere tanti bei momenti e impongono di fermarsi, almeno per un attimo, a riempirsi gli occhi di una bellezza che altrimenti non ci si godrebbe abbastanza. Non resta che scegliere quale panchina gigante raggiungere o, perché no, iniziare una vera e propria allegra collezione.
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