Cinque muri realizzati da cinque grandi nomi dell’arte urbana italiana e internazionale. Cinque grandi pareti che inaugurano «M.UR.A – Museum of Urban Art», dove non sono le Mura Venete a essere patrimonio culturale, ma l’intera città, con i suoi edifici che diventano spazi accessibili a chiunque. Cinque interventi ispirati dalle comunità che li ospitano, grazie a una serie di laboratori creativi in cui le persone di cinque quartieri della città si sono trovate attorno al tavolo con pennarelli, carta e forbici, per offrire suggestioni e spunti che gli artisti hanno poi tradotto in un bozzetto. Da quegli schizzi, tra oggi e il 12 ottobre, nasceranno i cinque grandi murales al centro di «M.UR.A Festival», il primo festival della città di Bergamo dedicato all’arte nello spazio pubblico, che per due settimane proporrà a giovani, adulti e bambini una serie di eventi a ingresso gratuito: da live painting, a laboratori e dj set, fino a proiezioni, conferenze e momenti di festa, oltre a un tour in bicicletta a tema.
«M.UR.A nasce con l’obiettivo di valorizzare la creatività contemporanea e rafforzare il legame tra cultura, territorio e cittadinanza, attraverso un percorso condiviso di riappropriazione e trasformazione degli spazi urbani attraverso l’arte. L’idea è trasformare la città in un museo a cielo aperto, traducendo in pratica un’idea di cultura diffusa e partecipata, non relegata solo agli spazi tradizionali e capace di coinvolgere le persone e il territorio», spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Sergio Gandi.
Da murales e laboratori a musica, talk e cinema
«Un grande muro realizzato dal vivo dai giovani writer di CDS Fam sarà il cuore della giornata inaugurale della manifestazione al Parco Nilde Iotti di via Vivaldi, Borgo Palazzo: appuntamento oggi (domenica 28 settembre, ndr), dalle 14 alle 20 con la presentazione degli artisti ospiti, un laboratorio di serigrafia alle 16 e il dj set di Joe Cagliostro, DJ Plaste e DJ Ganja – spiega Simona Rota di Tantemani, parte dell’organizzazione del festival – Accanto agli eventi in programma, durante le giornate del festival, da domani a sabato 11 ottobre sarà possibile seguire i muralisti al lavoro mentre le loro opere prenderanno forma sui muri dei cinque quartieri della città, accanto all’intervento realizzato nel weekend dal 3 al 5 ottobre dagli storici writer bergamaschi BGM’S sul muro di via Rosolino Pilo nel quartiere di Valtesse», dove si è tenuta la prima convention di graffiti cittadina negli anni Novanta.
«M.UR.A» proseguirà venerdì 10 ottobre alle 21 nella sala Lo Schermo Bianco di Daste con un film a sorpresa dedicato al mondo della street art. Seguirà un incontro con l’artista Martina Ceccarelli del duo A m’l rum da me. La giornata di sabato 11, invece, ci saranno diversi laboratori creativi a partecipazione libera, tutti con inizio alle 16 a Daste: da quello di poster art a un momento di incontro tra il pubblico e gli utenti del laboratorio Tantemani, fino a un’occasione di cimentarsi con la bomboletta spray. Per chi desidererà scoprire le opere del festival in sella alla bicicletta, alle 14.30 si terrà invece la «Murales Ride» (iscrizione obbligatoria gratuita sul sito del festival).
Da segnare in agenda alle 17, per chi ama il rap, lo showcase «Young Rhymes», mentre alle 18.30 si terrà l’incontro dedicato all’arte pubblica, realizzato in collaborazione con GAMeC, a cui parteciperanno artisti e artiste del festival, la storica dell’arte Fabiola Naldi e i direttori artistici del festival Davide Pansera e Paolo Baraldi. La serata sarà inaugurata dalla performance live dei writer di CDS Fam, a cui seguirà il dj set di Cioz, del collettivo Utōpia. Domenica 12 ottobre, invece, l’appuntamento sarà da Hub for Kids in via Serassi con laboratori per bambini, bambine e famiglie. A seguire ci sarà una merenda per i piccoli e un aperitivo per i grandi.
Cinque opere di street art per un festival diffuso
Durante le due settimane di festival, per le strade della città si potranno incontrare artisti e artiste all’opera: il muro dell’Istituto Comprensivo Camozzi, di via Pinetti 25 alla Conca Fiorita, vedrà al lavoro le toscane A m’l rum da me per realizzare un’opera nata dal coinvolgimento degli studenti del quartiere. Sull’Archivio di Stato di Bergamo, in via Bronzetti 26, invece, prenderà forma il lavoro del romano Hitnes, che ha preso spunto dalle suggestioni di CAS e del Laboratorio Tantemani.
Una terza parete per le opere del festival sarà il depuratore di Uniacque di via Fratelli Bandiera 45 a Grumello del Piano, che sarà dipinto dal bergamasco Luca Font, mentre dalla Grecia arriverà Taxis, artista che interverrà sulla succursale del Liceo Falcone di viale Curie 13 a Loreto, con un’opera nata dall’incontro tra gli anziani del CTE di Loreto e i bambini del centro estivo. A Villaggio degli Sposi, l’Istituto Comprensivo Muzio di via Don Bepo Vavassori ospiterà l’artista basca Udatxo, che ha raccolto le suggestioni dell’oratorio e dell’associazione Giovani Onde. A completare gli interventi anche due muri realizzati da writer bergamaschi al giardino Nilde Iotti di Borgo Palazzo e in via Rosolino Pilo a Valtesse.
«Quello che potrà vedere chi passerà davanti ai muri sarà un’ampia gamma di arte urbana, dal muralismo realista, all’astrattismo, ai graffiti storici, a quelli delle nuove generazioni – anticipa Paolo Baraldi di HG80, direttore artistico del festival – Abbiamo fatto molta attenzione nella scelta degli artisti, tenendo conto sia della storia dell’arte urbana nella nostra città, sia delle tendenze contemporanee. Il risultato potrà essere osservato dal pubblico, vedendo gli artisti all’opera. È una cosa molto particolare, dato che la parte creativa avviene all’aperto, per strada, diversamente da altri tipi di arte in cui l’artista è chiuso nel suo studio».
Se il festival «M.UR.A» è alla sua prima edizione, l’idea di dare spazio all’arte pubblica a Bergamo è una tradizione consolidata e ha una sua storia tra murales, convention di graffiti, associazioni e gruppi informali attivi sul territorio. «Anche in occasione di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, abbiamo attivato percorsi per realizzare muri sul territorio comunale, impegnandoci sempre a fare rete e a collaborare con le persone che vivono la città, mettendoci in ascolto – prosegue il direttore artistico Davide Pansera di Tantemani – Scegliere una natura partecipativa per questo lavoro, oggi, nei tempi dolorosi che stiamo vivendo, significa ripartire dal costruire comunità. Non si tratta di una forma egoica dell’artista, ma di un lavoro che nasce dall’incontro e che si traduce in una forma diversa di vivere lo spazio pubblico».
«I cinque muri del festival, infatti, sono solo il punto di arrivo di una serie di laboratori di comunità che si sono tenuti nei quartieri durante i mesi scorsi: spazi di confronto, dialogo e presenza, che hanno coinvolto chi vive il territorio ogni giorno – spiega Arianna Lenzi di HG80, parte dell’organizzazione del festival – Bambini, ragazzi, persone con fragilità, utenti dei CTE, che insieme hanno dato forma ai loro scenari, immaginando mondi possibili, ragionando su come fare comunità insieme, su come prendersi cura della natura e degli altri». Scenari che gli artisti hanno poi distillato nel loro progetto creativo, che si trasformerà in opera d’arte, fermando sugli intonaci dei muri della città anche parte di quei momenti di condivisione e di incontro.