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Una visita da non perdere ai tesori dei Palazzi Visconti di Brignano

Articolo. Domenica 11 maggio, dalle 10 alle 17, è in programma un’apertura straordinaria del macrocosmo visconteo. All’interno del Palazzo Nuovo si potrà scoprire il teatro più piccolo d’Europa

Lettura 4 min.

La storia ha incastonato in luoghi inaspettati gioielli di storia, arte e architettura di una bellezza che non è semplicemente rara ma unica, come nel caso dei Palazzi Visconti di Brignano Gera d’Adda, che domenica 11 maggio saranno visitabili in una giornata di apertura straordinaria, grazie all’impegno e all’entusiasmo del Gruppo Fai Giovani di Bergamo e alla sinergia tra Gruppo Greenthesis, proprietario di Palazzo Nuovo, la Pro Loco e il Comune di Brignano Gera d’Adda.

Dalle ore 10 alle 17, sarà possibile scoprire quello che a tutti gli effetti è riconosciuto come un macrocosmo visconteo di straordinario valore in terra non solo bergamasca ma anche lombarda, composto da due corpi di fabbrica comunicanti: Palazzo Vecchio, di proprietà comunale, e Palazzo Nuovo, aperto in via del tutto eccezionale in quanto di proprietà privata e solitamente non accessibile al pubblico. Il primo, costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII, fu la dimora dei Visconti che governarono sulla Gera d’Adda e diede i natali a quel Francesco Bernardino III Visconti che si identifica con il temuto Innominato de «I Promessi sposi». Il Palazzo Nuovo, invece, fu edificato tra il XVII e il XVIII secolo su progetto dell’architetto Giovanni Ruggeri, tra i talenti dell’architettura del Settecento lombardo, che tra sontuosi apparati decorativi, giardini, belvedere e raffinatissimi coffee-houses, plasmò forse la più sontuosa tra le ville di delizia in Lombardia.

Il primato per cui il complesso di Palazzo Visconti è più noto risiede certamente nei circa 9.000 metri quadrati di dipinti murali che ne fanno la «Villa di delizia» più affrescata della Lombardia: gli oltre 60 ambienti che compongono i due edifici nobiliari compongono, infatti, una sorta di museo dell’affresco grazie a una grandiosa campagna decorativa che, dagli inizi del XVII secolo fino alla metà del XVIII, vide coinvolti alcuni dei migliori interpreti del Barocco e del Rococò attivi in Lombardia, dai fratelli Giovanni Antonio e Fabrizio Galliari al veneto Mattia Bortoloni. Mani diverse e secoli diversi, ma un unico, preciso obiettivo: la celebrazione, più precisamente l’autoesaltazione, della stirpe viscontea che si cala sfacciatamente tra gli dèi e le storie della mitologia greco-romana.

Un Teatro alla Scala in miniatura

Chi parteciperà all’apertura straordinaria, tuttavia, nel Palazzo Nuovo si imbatterà con non poca sorpresa in un altro, ancor più curioso record, quello del teatro più piccolo d’Europa, che per l’occasione ospiterà sul palcoscenico il costume indossato al Teatro alla Scala di Milano nella «Parisina» di Pietro Mascagni (con libretto di Gabriele d’Annunzio), eseguita per la prima volta nel 1913.

Abbiamo chiesto alla storica dell’arte Beatrice Bolandrini, autrice di studi e pubblicazioni sulle decorazioni affrescate dei Palazzi di Brignano, di presentarci questo vero e proprio cameo: «Il teatrino in Palazzo Visconti è stato spesso percepito per la sua raffinatezza compositiva come una sorta di emulazione in vesti ridotte del celebre e maestoso edificio lirico milanese, il Teatro alla Scala . Come è risaputo Brignano Gera d’Adda, seppure in provincia di Bergamo, è sempre stato considerato un’enclave dello Stato di Milano, grazie alla presenza secolare della dinastia Visconti. Le fonti documentarie e bibliografiche ci tramandano che già nel Seicento furono diversi gli esempi di edifici nobiliari al cui interno trovavano posto piccoli teatri lignei, simbolo dell’elegante piacere della rappresentazione scenica voluta dalla nobiltà lombarda, ma la grande stagione del teatro è innegabilmente quella settecentesca».

Anche la fisionomia del nostro teatrino non fa eccezione: «Il teatrino Visconti – prosegue la studiosa – non compare negli accurati inventari di famiglia settecenteschi, e del resto riporta incise all’interno delle raffinate decorazioni lignee alcune iniziali che non trovano affatto riscontro tra gli esponenti della dinastia viscontea. La struttura, presumibilmente acquistata dagli eredi di Annibale Visconti – deceduto con la moglie Claudia Erba Odescalchi Litta nei primi mesi del 1747 – venne riadattata in questi ambienti al pianterreno. La complessa architettura lignea, sottoposta a restauro conservativo agli inizi degli anni Duemila per scongiurarne l’aggressione dei tarli, presenta caratteristiche di grazia e leggiadria che rimandano inequivocabilmente ad un attardato e florido Rococò. L’impostazione a ferro di cavallo, tipica di molti teatri del diciottesimo secolo, prevede una piccola platea ed eleganti palchetti sopraelevati raggiungibili da un’angusta scaletta angolare. Nel vano limitrofo sono state posizionate le quinte e il palcoscenico vero e proprio, la cui conformazione ne denota la perizia progettuale e l’armonia compositiva, ottimizzando gli spazi a disposizione degli attori e garantendo la fruizione da parte del pubblico».

Ma che cosa dobbiamo immaginare sulla scena del teatrino di Palazzo Visconti? «Come è noto nel pieno Settecento, le rappresentazioni teatrali su varia scala, dall’erudizione al piacere intellettuale, si propagano in differenti ambientazioni, dai teatri alle sedi private all’interno dei Palazzi della nobiltà, e non ci stupisce affatto, visto il contesto, pensare che tutto ciò avvenisse anche a Brignano. Purtroppo – conclude Bolandrini – non sappiamo che tipologia di rappresentazioni andassero in scena nel teatrino di Palazzo Nuovo, ma ci piace pensare al contesto erudito in cui questo piccolo gioiello venne collocato, in un luogo in cui si sono avvicendati freneticamente alcuni tra gli artisti più significativi del panorama di primo Settecento, a cominciare da quei Galliari noti anche per le loro raffinate scenografie che hanno abbellito numerosi teatri europei».

Come organizzare la visita

  • Quando: Domenica 11 maggio dalle 10 alle 18.15. Partenza ultimo gruppo alle 17.
  • Dove: Palazzo Visconti di Brignano Gera d’Adda, sia Palazzo Vecchio che, in via del tutto straordinaria, Palazzo Nuovo
  • Prenotazione: La prenotazione è vivamente consigliata, fino ad esaurimento posti, entro le 23 di sabato 10 maggio sul sito ufficiale del FAI . Sarà possibile partecipare alle visite senza prenotazione solo qualora vi siano posti ancora liberi.
  • Ritrovo: All’ingresso del Palazzo Vecchio (via Vittorio Emanuele II, intersezione con via dell’Innominato, Brignano Gera d’Adda) dieci minuti prima dell’inizio di ciascuna visita.
  • Come: Visita di un’ora e un quarto circa a cura della Pro Loco Brignano Gera d’Adda per Palazzo Vecchio e di volontarie e volontari FAI per Palazzo Nuovo. Le visite partiranno ogni 20 minuti dalle 10.
  • Contributo: Evento a contributo da versare alla prenotazione a partire da 12 euro per iscritti FAI, 16 euro per i non iscritti. Le visite sono aperte a tutti.
  • Agevolazioni: L’evento è organizzato dal Gruppo Giovani: sarà possibile iscriversi al FAI in loco (o rinnovare l’iscrizione) alla quota di benvenuto di 15 euro per chi ha da 18 a 35 anni.
  • Informazioni importanti: Gli animali non sono ammessi all’interno di Palazzo Visconti. A causa della natura del bene solo Palazzo Vecchio sarà accessibile alle persone con disabilità motoria. All’interno della proprietà non sarà possibile scattare foto o effettuare riprese video.

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