93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Con «MADE IN» l’arte si proietta nel mondo della cultura d’impresa

Articolo. La residenza artistica del «MADE Film Festival» ha visto impegnati quattro artisti che attraverso il loro lavoro hanno evidenziato le sfaccettature del contesto manifatturiero locale. La proiezione delle opere e la consegna dei riconoscimenti sono in programma sabato 23 settembre alle 20.30 presso «Lo Schermo Bianco» di Daste

Lettura 5 min.
Giovanni Montagnana, ’Diva’

Uno sguardo inedito sul mondo della manifattura per raccontare sfumature, eccellenze e complessità. A Bergamo, grazie a « MADE Film Festival », delle nuove opere audiovisive racconteranno così la bellezza del “saper fare”, un patrimonio di valori che il cinema valorizzerà ancor più grazie alla sua capacità intrinseca di trasmettere messaggi di carattere sociale ed economico.

«Abbiamo ideato questa manifestazione – spiega il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Carlo Mazzolenicon l’intento di promuovere e valorizzare la cultura di impresa e del lavoro, una mission che è profondamente inserita nell’impegno che quotidianamente mettiamo in campo. È importante trasmettere agli imprenditori il valore di acquisire competenze di racconto del proprio lavoro, in una società come la nostra in cui la comunicazione ha assunto grande importanza».

All’interno dell’articolato programma della rassegna, che prende il via oggi con i saluti istituzionali e con le prime proiezioni, spicca infatti una sezione dedicata all’arte e, in particolare, alla produzione di opere audiovisive originali. La presentazione e la premiazione dei lavori promossi nell’ambito «MADE IN» , la prima residenza artistica del festival che ha dato la possibilità ai partecipanti di creare un’opera capace di valorizzare il mondo manifatturiero locale, si terrà domani sera (sabato 23 settembre) alle 20.30 alla sala cinematografica «La Schermo Bianco» di Daste, con i riconoscimenti che saranno consegnati da Confindustria Bergamo. Una perla che arricchirà ancor più la giornata dedicata alle proiezioni del festival.

Gli artisti

Gli artisti selezionati hanno realizzato, nel corso della scorsa primavera, un’opera audiovisiva originale a partire dal materiale d’archivio messo a disposizione dai partner del progetto. Il primo protagonista è il regista e montatore Davide Minotti, giovane 34enne di Frosinone, che ha realizzato un corto di 14 minuti dal titolo «L’architetta Carla»: «Carla, un’architetta ai primi passi, è chiamata a supervisionare i lavori in un cantiere in campagna. Si confronta con una squadra di ingegneri edili, incaricati di riprodurre i modelli strutturali in laboratorio. Ne scaturisce un dialogo impossibile: da una parte c’è Carla, che sogna di vedere il mondo e abbattere muri, più che alzarli; dall’altra gli ingegneri, chiusi in laboratorio come in un’altra dimensione».

Secondo nome selezionato è quello di Giovanni Montagnana, giovane filmmaker pluripremiato in concorsi nazionali e internazionali. Nel 2021 il suo cortometraggio «Heimat» ha infatti vinto il «Premio Zavattini», punto di riferimento italiano per lo sviluppo delle pratiche di found footage, indetto da AAMOD in collaborazione, tra gli altri, con Home Movies e Istituto Luce - Cinecittà. «Heimat» è stato selezionato in numerosi festival italiani ed internazionali, ottenendo diversi riconoscimenti come «Best Italian Cinema Now» alla Venice Film Week, «Best Documentary» al Montecatini International Short Film Festival, «Best Documentary» al Teheran International Short Film Festival e «Best Found Footage Film» al Doc.Berlin Documentary Film Festival.

Per «MADE IN» Montagnana ha creato «Diva», un corto di 18 minuti basato su una favola moderna: «La favola di Elsa, giovane ragazza dei primi anni Sessanta, che, scoperta per caso ad un provino, comincia a girare l’Italia del Boom come indossatrice. Situazioni ed incontri, dentro e fuori dalle passerelle, metteranno alla prova i suoi valori e le sue speranze».

Il terzo artista, il milanese Niccolò Beretti, ha invece offerto un focus di 17 minuti su l’«Idealismo legleriano», partendo dalla storia di Federico Alfredo Legler, detto Fredy e dirigente del Cotonificio Legler, l’azienda di famiglia. «1968. Mentre Fredy Legler preconizza “una riduzione della manodopera tessile del 90%”, il suo cotonificio brevetta un tessuto “antipiega” che, uscito dalla fabbrica, non necessita di ferro da stiro. Se la “variabile umana” viene estromessa non solo dalla produzione ma anche dal consumo, nulla più trattiene il prodotto-tessuto dal dispiegare la sua animata fantasmagoria. Idealismo legleriano è un palinsesto di pellicole 16mm aziendali, film di famiglia, campioni di tessuto, documenti a uso interno e incisioni settecentesche».

Ultimo artista che compone la prima residenza artistica di «MADE IN» è Joe Juanne Piras, 35enne sardo che con il suo cortometraggio «Silent Tear» ha documentato il processo creativo che ha condotto l’artista inglese Rachel Whiteread all’ideazione del progetto espositivo «Rachel Whiteread... And the animals were sold», visitabile fino al 29 ottobre al Palazzo della Ragione di Bergamo. Il regista, in particolare, segue e racconta il percorso delle pietre utilizzate per la realizzazione delle sculture, attraverso i luoghi della loro estrazione fino ai laboratori in cui vengono lavorate per diventare le opere dell’artista. Particolare attenzione è rivolta agli elementi che interagiscono con la pietra, ovvero il ferro dei macchinari e l’acqua costantemente presente in ogni fase del processo, attraverso inquadrature ravvicinate in cui la pietra emerge come protagonista indiscussa, mentre la presenza umana è completamente assente.

Il sonoro che accompagna il cortometraggio aggiunge un ulteriore livello di significato lavorando in maniera discreta per evocare da un lato il respiro, divenuto in tempi pandemici un aspetto cruciale della nostra quotidianità, dall’altro il mondo silenzioso delle pietre, quasi a voler attribuire ad esse una voce.

Il «MADE Film Festival»

«MADE IN» è una delle cinque sezioni che compone la prima edizione di «MADE Film Festival», l’iniziativa ideata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Lab 80 film, in collaborazione con GAMeC, Museo delle Storie di Bergamo, Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo. La manifestazione, che intende promuovere la cultura d’impresa e il mondo manifatturiero, si svilupperà su tre giorni, da oggi fino a domenica (da venerdì 22 fino a domenica 24 settembre) presso la sala cinematografica «Lo Schermo Bianco» di Daste Bergamo. Il programma sarà ricco e articolato, con proiezioni, approfondimenti e incontri tutti rigorosamente ad ingresso libero e gratuito.

Il calendario di momenti che compongono il festival – tutti ad ingresso libero e gratuito – sarà concentrato in particolare su «MADE Competition», il concorso per Corporate Movies che offrirà al pubblico la visione di 27 opere, provenienti da tutta Italia. Il programma completo delle proiezioni con tutti i dettagli relativi alle pellicole è disponibile sul sito ufficiale del festival.

MADE Talks

Non solo proiezioni ma anche MADE Talks, approfondimenti e dibattiti sullo storytelling del mondo del lavoro. Due panel in programma: «Benfatto, an artisan story – case study» (sabato 23 ore 14), progetto realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Confartigianato Imprese e «Audiovisivo e Purpose: Raccontare l’Anima delle Imprese» a cura di Story Factory (sabato 23 ore 15).

«Benfatto, an artisan story» è un progetto multimediale di promozione dell’eccellenza artigiana Made in Italy. Al centro del panel, le modalità di promozione del patrimonio umano, creativo e produttivo delle piccole e medie imprese italiane a livello internazionale; verrà preso ad esempio il progetto «Benfatto», un progetto esemplare che dimostra come, attraverso il coinvolgimento diretto di eccellenti realtà nell’ambito dell’artigianato Made in Italy, si possa non solo promuovere prodotti e tecniche di produzione, ma anche valorizzare i territori, condividere storie e aneddoti, e rivelare l’essenza autentica di coloro che con passione mantengono vive le tradizioni secolari.

Il panel «Audiovisivo e Purpose: Raccontare l’Anima delle Imprese» presentato da Storyfactory analizzerà, attraverso casi concreti, il ruolo dell’audiovisivo nella narrazione della mission e dell’anima aziendale, le sfide e le opportunità nella creazione di contenuti audiovisivi autentici, e la condivisione di best practice e strategie di successo nell’uso dell’audiovisivo per coinvolgere il pubblico.

«Una formula chimica innovativa, un contratto di lavoro che definisce i ruoli e che sposta i poteri di forza, una tecnologia cambia vita, non sono cultura d’impresa? – commenta Antonio Calabrò, Senior Vice President di Pirelli per la Cultura e Direttore della Fondazione Pirelli, sponsor dell’iniziativa La definizione di cultura nel mondo contemporaneo deve essere continuamente allargata, non è più solo strettamente legata all’arte ma include anche scienza e “saper fare”, la cultura d’impresa, appunto. Le imprese devono imparare a raccontarsi meglio di come hanno fatto fino ad ora: noi imprenditori siamo gente del fare ma il fare non esclude il parlare. Per quanto riguarda i 27 film in concorso, mi ha colpito l’alto livello di tecnologie che vengono raccontate e l’intelligenza, la fatica e la volontà di trasformazione».

Questo fine settimana aprite quindi il vostro sguardo sulla cultura del “saper fare”, un patrimonio di valori condivisi dalla grande alla piccola industria, dalla media impresa alla fabbrica, passando per il piccolo laboratorio artigianale.

Approfondimenti