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Mouhamadou Lamine Seck, «nei miei quadri racconto la quotidianità e porto una parte della mia cultura africana»

Articolo. Dall’11 al 19 novembre, la Sala Polivalente G. Conca di Spirano ospiterà la mostra «Risveglio», dedicata alle opere di Mouhamadou Lamine Seck e organizzata dall’associazione Impiastreet

Lettura 4 min.
Lamine Seck (Jacobia Dahm)

Quando una singola persona si racconta attraverso la propria arte, fare sintesi è difficile. Ci si imbatte in storie di viaggi, di disavventure e di incontri che mettono a nudo i sentimenti e le aspirazioni del protagonista, rivelandone ogni sfaccettatura caratteriale.

In questo specifico caso la persona è Mouhamadou Lamine Seck, senegalese nato a Dakar nel 1971 con una lunga storia artistica alle spalle e tanto da raccontare. A Spirano, l’11 novembre, Seck presenterà una nuova mostra dal titolo «Risveglio», dedicata alla sua rinascita nella pittura dopo un lungo periodo di pausa.

L’artista

Ho avuto l’occasione di andare a trovare Lamine nella sua abitazione, per scambiare con lui qualche parola sulla mostra e, più in generale, sul suo percorso artistico. Rimango subito stupito dalla quantità di quadri in lavorazione, dai cavalletti e dai colori disseminati per tutta la camera principale, più simile ad un atelier che a un salotto. «Ho cominciato a disegnare da piccolo, nella casa di mia nonna a Dakar, utilizzando gessetti e legno carbonizzato. Grazie al sostegno di mio padre, anche lui pittore, ho potuto sviluppare in completa libertà il mio stile e, a quindici anni, ho vinto il mio primo concorso di pittura. Sono stato premiato dall’allora ministro della cultura e la mia foto è comparsa su un giornale locale. Quello è stato il momento in cui, per la prima volta, ho pensato di poter diventare un pittore».

Preso dalla curiosità, chiedo a Lamine di raccontarmi quale è stato il suo percorso di vita e cosa lo ha portato in Italia. «Sono arrivato in Italia nel 1996. Inizialmente sono stato ospitato da una famiglia senegalese ma, dopo circa un mese, sentivo il desiderio di una maggior indipendenza e mi sono trasferito a Parre, all’inizio della val Seriana. Qui ho vissuto per qualche anno facendo il venditore ambulante, un’esperienza piuttosto dura in cui ho patito parecchio il freddo ma che mi ha permesso di imparare l’italiano e di capire meglio le persone che avevo intorno. In questo periodo ho conosciuto Christiane Perato, una signora francese che, quando ha saputo della mia passione per la pittura, ha voluto vedere a tutti i costi i miei lavori. È stata lei ad organizzare la mia prima mostra personale all’allora Caffè Letterario di Bergamo. Ancora oggi le sono molto grato».

Discutendo con Lamine dei vari aspetti della sua vita artistica scopro che, dal 2000 in avanti, i suoi quadri hanno trovato spazio in esposizioni organizzate in vari punti del globo, tra cui spiccano Milano, Parigi, Marsiglia e Vancouver. Dopo la crisi economica, però, Lamine ha dovuto prendere la decisione di accantonare l’arte mettendosi alla ricerca di un posto di lavoro stabile. «Gli ultimi anni per me sono stati abbastanza spenti dal punto di vista artistico. Non avevo più stimoli e le poche opere che producevo erano per lo più un passatempo privato. Uno degli obiettivi della mostra “Risveglio” è appunto quello di potermi rimettere in gioco». Mentre pronuncia quest’ultima frase, leggo negli occhi di Seck la volontà di ritrovare il lato sociale di quella vena artistica che lo ha accompagnato per tanti anni durante i suoi viaggi per il mondo.

Lo stile

Chiacchierando con Lamine, ci capita di soffermarci spesso sul significato e sulla realizzazione delle varie opere che saranno esposte durante la mostra. «Nei miei quadri cerco di raccontare la mia quotidianità e, contemporaneamente, porto una parte della mia cultura africana. Lo stile pittorico che ricerco è il neo espressionismo informale, anche se, con il passare degli anni, mi sono reso conto di dare sempre maggior importanza all’astrattismo a discapito del figurativo».

Nell’osservare le tele, rivedo in alcune opere quelli che mi sembrano rimandi a Basquiat. Chiedo quindi se effettivamente ci siano delle influenze. «Lo stile è sicuramente simile, ma questo deriva dal fatto che per entrambi il punto di partenza è stato lo stile pittorico africano». La mole di colori e materiali grezzi presenti nella sua casa-laboratorio mi incuriosiscono. Non posso fare a meno di chiedere a Lamine dettagli sull’effettivo procedimento che porta alla creazione dei quadri.

«Realizzo le tele partendo da materiali di scarto. Solitamente il telaio è composto da pezzi di legno ricavati da vecchi mobili, mentre per la tela vera e propria utilizzo sacchi di iuta che tratto con gesso in modo da renderne liscia la superficie. Per quanto riguarda la tecnica di pittura, prediligo colori accesi e il mio approccio è molto materico. Mi piace utilizzare il colore in gran quantità e sentirne la consistenza. Mi lascio guidare molto dall’istinto e spesso questo mi porta a cancellare o a modificare più volte determinati elementi a seconda del mio stato d’animo».

Saluto Seck ringraziandolo per la splendida chiacchierata, pensando a quanto il suo fare arte sia lo specchio del suo carattere. Una persona dall’animo umile (esattamente come i materiali di partenza delle sue opere), capace di trasmettere in modo semplice l’enorme ricchezza culturale accumulata in anni di viaggi e di esperienze.

Gli organizzatori

Lamine Seck è il protagonista della mostra «Risveglio» ma, ad organizzare il tutto, è l’associazione Impiastreet, nata a Spirano nel 2017 con lo scopo di incentivare e supportare la street art e, in generale, tutto ciò che è arte nel territorio.

«Impiastreet nasce dopo un viaggio in Germania in cui io e altri ragazzi ci siamo innamorati dell’ambiente della street art berlinese al punto da chiederci se anche in Italia fosse possibile replicare in qualche modo la cosa». Queste le parole di Roberto Cremaschi, socio fondatore e presidente dell’associazione. «Il nome Impiastreet deriva dal dialettale “impiastrare”, ovvero sporcare, imbrattare. È il nostro modo per legarci al territorio in cui vogliamo operare, poiché l’arte di strada è necessariamente legata al territorio in cui viene realizzata. Negli ultimi anni abbiamo indetto concorsi a livello nazionale che ci hanno permesso di decorare, tra i vari, l’esterno della palestra comunale e il campo sportivo di Spirano».

Sapendo quanto una parte dell’opinione pubblica veda di cattivo occhio i graffiti, chiedo a Cremaschi se ci fosse stato qualche problema nel rapportarsi con il comune per i vari progetti. «Non solo non abbiamo mai avuto nessun problema ma, anzi, ogni progetto è sempre stato ben accolto dal comune e dalla comunità del paese».

In tutto questo, non mi era chiaro come la mostra di Lamine Seck potesse essere coniugata con l’arte di strada. «La collaborazione con Lamine è stata dettata dal caso, poiché abita vicino al mio posto di lavoro. Incontrandolo per strada, spesso ci fermavamo a discutere d’arte nelle sue varie forme e, un giorno, mi ha parlato della sua passione per la pittura. Anche se Impiastreet nasce per valorizzare la street art, il nostro intento principale è quello di promuovere l’arte nel nostro territorio, per cui il passaggio dalla semplice chiacchierata alla volontà di realizzare una vera e propria mostra è stato breve».

L’inaugurazione e gli orari della mostra

L’inaugurazione della mostra «Risveglio», patrocinata dal Comune di Spirano, si terrà nella Sala Polivalente G. Conca di Spirano, in via Misericordia 1, l’11 novembre alle 17. La mostra sarà poi visitabile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 e sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 19 fino al 19 novembre.

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