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Ovest Ludica, metti una partita a «Kites» in una stazione ferroviaria

Articolo. Al primo piano della stazione ovest di Treviglio, un’associazione culturale ha creato uno spazio dedicato al gioco da tavolo. Questo spazio si chiama Ovest Ludica e ospita oltre trecentocinquanta giochi, tutti a disposizione degli utenti

Lettura 6 min.

«Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione». È una citazione tradizionalmente (ed erroneamente) attribuita a Platone a cui credo nessuno possa dare torto. Basti pensare alle classiche partite a «Monopoli» delle feste natalizie in cui il più generoso degli zii si rivela essere il più spietato degli strozzini non appena entrato in possesso della casella «Parco della vittoria», oppure a «Risiko» e a quel cugino particolarmente espansivo che, durante la partita, decide di chiudersi a riccio nella Kamchatka tenendo in stallo per ore l’intera famiglia e rischiando di far raffreddare l’arrosto.

Ma c’è di più. Io credo che il gioco da tavolo, nelle giuste condizioni, riesca a farci scoprire le vere potenzialità di ambienti a noi ben noti a cui di solito non diamo importanza. Mi riferisco in particolare alla stazione ovest di Treviglio, un punto di riferimento per moltissimi abitanti della bassa bergamasca che, da qualche anno, ha visto rinascere gli spazi inutilizzati del primo piano grazie al progetto Ovest Ludica, gestito dall’associazione culturale Ting Lab.

La nascita di Ovest Ludica

Lascio l’auto nel parcheggio della stazione ovest, suono il campanello della porta sul lato sinistro dello stabile e varco l’accesso di quello che penso sia uno degli ambienti da gioco più accoglienti che io abbia mai visto. Ai lati della stanza sono posizionati scaffali con tantissimi giochi da tavolo, manuali e libri mentre, tra i tavoli, alcuni ragazzi stanno sistemando le pedine su di una plancia a tema spaziale.

Ad attendermi trovo Antonio Ciocca, il presidente di Ting Lab che, dopo le presentazioni di rito, mi porta nella stanza adibita ad ufficio in cui possiamo chiacchierare senza disturbare i giocatori. La prima cosa che chiedo è, ovviamente, come sia stato possibile inserire una ludoteca all’interno di una stazione ferroviaria.

«Ovest Ludica nasce come emanazione fisica di Ting Lab, ovvero la nostra associazione culturale. Siamo presenti sul territorio di Treviglio dal 2015, quando abbiamo cominciato ad organizzare il “Treviglio in Gioco”, una manifestazione dedicata al gioco da tavolo di varia natura che punta a portare la cultura ludica nelle piazze del paese in maniera totalmente gratuita. Nel 2020 ci è stata data dal comune la possibilità di essere ospitati nei locali in cui ci troviamo in questo momento e abbiamo deciso di dedicarli totalmente al gioco».

In ogni angolo di Ovest Ludica si scorgono giochi, manuali e libri recentissimi, oltre che in ottimo stato. Scatta quindi l’ovvia curiosità del collezionista e cerco di informarmi sulla quantità di giochi presenti nelle varie sale. Antonio sorride e mi risponde con una punta di sano orgoglio da presidente. «Abbiamo da poco fatto l’inventario e posso dirti che, ad oggi, Ovest Ludica ha sugli scaffali più di trecentocinquanta giochi da tavolo, oltre a una ventina di giochi di ruolo e, cosa di cui vado personalmente molto fiero, circa centocinquanta testi sul game design e sulla didattica ludica. Non sono richiestissimi, poiché sono dedicati ad un pubblico mirato, ma poco tempo fa siamo riusciti ad aiutare una ragazza nella sua tesi incentrata sul gioco di ruolo grazie ad alcuni testi che considerava praticamente introvabili».

L’esperienza di gioco: «Kites»

Sarò onesto nel dire che sono consapevole di aver interrotto un’intervista ma, dopo che il presidente di un’associazione ludica ti fa notare che sei circondato da trecentocinquanta giochi da tavolo, come puoi resistere dal chiedere di fare una partita? Ecco quindi che in pochi secondi viene aperto «Kites», gioco cooperativo rapidissimo in cui vengono usate sei clessidre colorate per rappresentare il volo di altrettanti aquiloni. I giocatori devono utilizzare a turno le carte in proprio possesso per girare le clessidre, in modo da non interrompere mai lo scorrere della sabbia. Recluto anche Michela, la mia compagna che in quel momento stava scattando le fotografie che trovate in questo articolo. Nella prima sessione di gioco riusciamo a gestire il volo degli aquiloni per oltre tre minuti, tutto sommato non male per essere la prima partita.

Riproviamo e alziamo il nostro record a quasi cinque minuti di gioco continuativo. Con un po’ di spocchia, definisco il gioco «carino, seppur abbastanza facile». Antonio sorride beffardo, rivelando di non aver ancora inserito nel mazzo le carte «Temporale» e «Aeroplano» che, rispettivamente, obbligano a girare tutte le clessidre e impediscono ai giocatori di comunicare per un turno.
Cominciamo quindi la terza partita con i nuovi inserti e rimaniamo con tre aquiloni a terra dopo circa quarantacinque secondi. Riproviamo e arriviamo forse a un minuto, capendo che la dinamica di gioco è decisamente più complessa del previsto. Ringraziando quindi per l’intensa e divertentissima sessione di gioco, torniamo alla nostra intervista.

La gestione di Ovest Ludica

Mentre Antonio riposiziona «Kites» al suo posto, ho modo di osservare meglio la stanza ufficio in cui siamo seduti. Salta subito all’occhio la lavagna con tabelle orarie e appunti di riunione, oltre che faldoni di ogni tipo. Memore delle mie esperienze passate come vicepresidente di un club videoludico, pongo quindi la domanda che fa tremare anche il più solido dei collettivi, ovvero «Come vi finanziate?».

«Ci è stato dato il permesso di utilizzare queste stanze ma, ovviamente, ci sono parecchi costi. L’arredo lo abbiamo acquistato grazie a una campagna crowdfunding, mentre le utenze vengono pagate con i tesseramenti. Ai nuovi arrivati è concessa una giornata conoscitiva a titolo gratuito, ma per i tesserati la ludoteca è aperta quattro volte a settimana, ovvero mercoledì e venerdì sera dalle 21.00 alle 23.30 e il sabato e la domenica pomeriggio dalle 15 alle 18.30. Di solito ogni giornata è tematica tranne Il venerdì, dedicato al gioco libero. Una volta al mese organizziamo anche una domenica dedicata ai ragazzi dai quattordici ai diciotto anni. Per i più piccoli c’è comunque la possibilità di partecipare, ma insistiamo affinché giochino in compagnia dei propri genitori perché crediamo molto nel gioco usato come strumento per rafforzare i legami familiari».

«Infine – continua Antonio – offriamo anche un servizio di giochi in prestito. Questa idea è nata come una risposta al desiderio di giocare da tavolo nel periodo della pandemia. Siccome non potevamo organizzare eventi dal vivo, aiutavamo i tesserati a trascorrere le giornate di lockdown prestando i giochi della ludoteca. All’inizio avevamo paura che i titoli in prestito tornassero rotti o comunque rovinati ma, grazie alla passione e alla cura dei nostri utenti, fino ad ora è sempre ritornato tutto in condizioni perfette».

Perché giocare da tavolo?

Fino a questo momento ho sempre posto la questione «ludoteca» trattandola da appassionato, con le idee ben chiare riguardo all’utilità di simili strutture ma, giustamente, un osservatore esterno potrebbe avere effettivamente dei dubbi sull’effettiva necessità di strutture dedicate al gioco da tavolo. Ho deciso quindi di concludere la mia chiacchierata con Antonio chiedendo appunto «perché giocare da tavolo?».

«Giocare da tavolo serve principalmente per abbattere le barriere di timidezza che ci circondano e permette di creare legami duraturi a qualsiasi età. A dispetto delle nostre aspettative iniziali di un’utenza media molto giovane, attualmente più della metà dei nostri tesserati ha un’età superiore ai trent’anni e spesso, proprio grazie al gioco hanno cominciato a coltivare amicizie che si sono sviluppate anche al di fuori della ludoteca».

Ringrazio Antonio per la disponibilità e ritorno nella stanza principale dove i ragazzi stanno ancora giocando. Mi rendo conto di essere arrivato nel pomeriggio «under diciotto», per cui chiedo il permesso di fare una domanda a tutti i ragazzi, ovvero «perché ti piace giocare da tavolo?».

Scopro così che Valentina, di tredici anni, gioca perché il padre è appassionato di giochi da tavolo e, con il tempo, le ha passato questa passione. Elder, di sedici anni, mi parla di come sia cresciuto in un ambiente in cui entrambi i genitori giocavano da tavolo e quindi sin da piccolo si è trovato a poter sperimentare vari giochi al punto di trasmettere questa passione al diciassettenne Leonardo, anche lui presente.

Gabriele, di dodici anni, si dichiara come «da sempre appassionato di Risiko» e mi parla di come verso i dieci anni abbia cominciato a cercare cose più moderne mentre Lilith, di tredici anni, ha iniziato a giocare in famiglia e continua «perché è divertente» che, nella sua semplicità, credo sia la migliore delle risposte possibili. Anche il ventitreenne Davide mi parla del suo inizio con i giochi classici come «Monopoli» per poi passare a giochi più moderni e infine Karen, vivace volontaria di Ovest Ludica, mi racconta di come si sia appassionata ai giochi da tavolo perché erano ciò che riceveva in regalo a Natale.

Salutando i presenti e avviandomi verso l’auto, il pensiero torna all’idea di Antonio sull’abbattere le barriere della timidezza grazie al gioco. Nel pomeriggio passato ad Ovest Ludica ho effettivamente conosciuto molte persone tra adulti e bambini semplicemente mettendo il gioco al centro dell’attenzione. Mi sono messo a giocare con un intervistato nel bel mezzo dell’intervista, percependone le passioni ben più distintamente che in tutto il resto della discussione.

Non posso quindi che consigliare vivamente un giro in Ovest Ludica, anche solo per capire come uno spazio freddo e vuoto possa tornare a nuova vita con un po’ di buona volontà e voglia di divertirsi. Se invece il desiderio è quello di incontrare i membri di Ting Lab (oltre che quelli di altre associazioni ludiche di cui abbiamo parlato sempre qui su Eppen) in qualche evento sul territorio, consiglio vivamente l’evento «Tutti in Gioco» organizzato dal CSI alla Cittadella dello Sport in via Monte Gleno 2 a Bergamo il 20 e 21 gennaio.

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