C’è un teatro che non aspetta di essere cercato: parte, cammina, incontra. Si muove lungo i bordi, attraversa periferie, cortili, scuole e centri di quartiere. «Teatro Libera Tutti!» è il progetto che Pandemonium Teatro ha elaborato a partire dall’esperienza maturata negli anni di presidio culturale in alcuni quartieri di Bergamo e ad Alzano Lombardo e che da anni abita i margini trasformandoli in luoghi di relazione, bellezza e possibilità. Qui, l’arte non è un privilegio, ma un diritto diffuso, da coltivare nel quotidiano. Non si recita per il pubblico, ma con il pubblico: bambini e bambine, giovani, genitori, insegnanti, anziani e abitanti. Insieme, si costruiscono presìdi culturali dove prima c’erano distanze.
«Teatro Libera Tutti!» è un gesto politico e poetico, che combatte la solitudine e l’isolamento con uno strumento capace di aprire tutte le porte: la libertà dell’immaginazione. Nei prossimi mesi, questo cammino si arricchirà di nuovi appuntamenti: spettacoli, saggi, laboratori, incontri e incursioni artistiche, con un occhio attento a chi vive ai bordi del centro. Perché il teatro, quando è davvero di tutti, sa dove andare. E soprattutto, sa restare.
I progetti
Il primo passo di questo cammino si muove dentro il cuore di un quartiere che Pandemonium Teatro conosce bene: Loreto. Il «Tour di Loreto» è un progetto partecipato che prenderà forma tra il 2026 e il 2027 e che trae forza dalla memoria collettiva. Non uno spettacolo, ma un vero e proprio percorso: tre tappe – al Santuario del Quartiere, nel Parco della Roggia e al Centro Culturale di Loreto – scandiranno una narrazione diffusa, costruita insieme agli abitanti del quartiere, protagonisti di questo racconto. Tutti coloro che attraversano il rione saranno invitati a condividere ricordi, esperienze e visioni, che tramite un laboratorio narrativo e teatrale diventeranno parola viva, corpo, voce.
Alla direzione artistica ci saranno due figure che del teatro partecipato hanno fatto una vocazione: Tiziano Manzini e Albino Bignamini. «Il Tour ha tre finalità che si intersecano imprescindibilmente: rendere protagonisti di azioni teatrali giovani e adulti; far raccontare vicende legate alla storia e agli spazi del quartiere; mostrare ad un pubblico di spettatori il lavoro svolto dal gruppo valorizzando nel contempo il quartiere stesso come palcoscenico urbano», spiega Manzini.
«Il Pescatore di Storie – quartiere di Redona» è un’iniziativa che mira a raccogliere, tramandare e valorizzare le storie degli abitanti, per ricostruire l’identità di una periferia cittadina, quella di Redona, che ha visto mutamenti profondi nel corso degli anni. Si inizierà alla fine del 2025, ma la magia prenderà vita prima, nelle strade e nei cortili, dove le storie risuonano nei gesti quotidiani e nei ricordi di chi ha visto il quartiere trasformarsi. Albino Bignamini, sarà immerso in questo ambiente con il suo approccio unico: «La memoria di un quartiere è un patrimonio inestimabile, che merita di essere raccolto, preservato e valorizzato. Gli abitanti, con le loro storie, sono i custodi di questa ricchezza, ma è attraverso la rielaborazione artistica che la memoria può acquisire una nuova vita». Con una tenda, due sedie, un divanetto e un tavolino per il tè, l’artista inviterà i passanti a condividere i ricordi che legano il loro passato a quello del quartiere. Nel 2026, «Il Pescatore di Storie» troverà la sua conclusione in un evento finale, un’opera teatrale che coinvolgerà direttamente gli abitanti di Redona. Il progetto culminerà, inoltre, con la pubblicazione di un libro che raccoglierà le storie e i racconti più significativi.
Il settimo anno del laboratorio «Timidi Ribelli» segnerà un nuovo capitolo di un percorso che è un rifugio dove il teatro diventa uno spazio sicuro per crescere, esplorare e ribellarsi a quella frenesia che spinge a competere e a nascondere la vulnerabilità. «Timidi Ribelli» è un atto di resistenza gentile, un invito a essere sé stessi senza paura di essere giudicati, un laboratorio teatrale aperto a tutte e tutti, senza distinzione di età, esperienza o background.
Ogni anno, il laboratorio si rinnova, ma la sua essenza rimane la stessa: un luogo di incontro, scambio e gioco. Qui il teatro si fa potente strumento di espressione e crescita personale. Il percorso si concluderà con i saggi, che si terranno a maggio al Teatro di Loreto di Bergamo, l’occasione per vedere i frutti di mesi di lavoro, per applaudire i piccoli e grandi ribelli che si esibiranno di fronte a un pubblico che celebrerà il coraggio di mettersi in gioco.
Accanto a «Timidi Ribelli», proseguirà anche «Timide Officine Ribelli», un’attività che prende forma dal crescente bisogno di adolescenti e giovani di esprimersi attraverso il teatro. Un collettivo teatrale autogestito che coinvolge ragazze, ragazzi e giovani supportati dagli artisti di Pandemonium Teatro. Il progetto mira a favorire l’autonomia e l’empowerment in un ambiente inclusivo e collaborativo. «Essere un collettivo implica porsi interrogativi come parte di una pluralità. Una pluralità di età diverse – dai 13 ai 30 anni – in dialogo, nella quale le differenze sono una ricchezza e uno stimolo di ricerca. Come un’assemblea, il collettivo discute di temi politici e sociali e si chiede come restituire la propria visione alla città attraverso il linguaggio del teatro», spiega Federico Piscitello artista di Pandemonium Teatro.
Il progetto «Cori Cittadini» nasce invece dall’esperienza condivisa durante «VajontS 23», un’iniziativa di Marco Paolini che ha visto la partecipazione di una comunità coesa e appassionata. Nel corso dell’ultimo anno, il progetto ha dato vita a due performance pubbliche in occasione di giornate significative per la memoria collettiva: il 20 novembre, per la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e il 27 gennaio, per il Giorno della Memoria; una terza giornata è prevista inoltre il 25 aprile. Ogni data è un’opportunità per riflettere e per attivare la partecipazione diretta della comunità.
Ai «Cori Cittadini» sono chiamati a partecipare tutti i cittadini, dai 13 anni in su, che abitano il quartiere o che lo vivono in modo simbolico, che si sentono legati a un luogo e a una storia. Ogni incontro, ogni performance è il risultato di un processo collettivo, dove gli artisti di «Pandemonium Teatro» affiancano i partecipanti nella scrittura e nella messa in scena di testi. «I Cori rappresentano un’occasione preziosa per poter sperimentare un metodo di lavoro artistico raro. Ci permette di fare teatro a regola d’arte, ma liberi da quelle questioni pratiche e commerciali che normalmente riguardano la pratica quotidiana», spiegano gli artisti Walter Maconi e Federico Nava.
Il prossimo appuntamento sarà «Per (non) diventare fascisti – Liberazione in coro», in programma il 25 aprile 2025 alle 21 al Teatro di Loreto. Condotto da Flavio Panteghini il coro darà voce a «Istruzioni per diventare fascisti» di Michela Murgia: un testo che interroga il nostro presente, smaschera i meccanismi del potere autoritario e pone domande scomode su responsabilità, libertà e memoria. Perché il fascismo non è solo un ricordo del passato, ma una possibilità che incombe su ogni tempo. Prenotazione consigliata (info e prenotazioni: 035.235039 e [email protected]).
La «Festa dei Nonni e delle Nonne» è un progetto che ha preso forma nel 2024 con l’intento di valorizzare il ruolo degli anziani del quartiere, attraverso un percorso teatrale che li ha visti protagonisti nel raccontare leggende e storie che ascoltavano da piccoli, in un affascinante incontro tra generazioni. Le narrazioni sono state portate in scena il 2 ottobre scorso con uno spettacolo rivolto ai bambini. Nel prossimo anno il progetto proseguirà con un altro spettacolo, in cui gli anziani saranno protagonisti. L’obiettivo è creare un legame tra passato e presente, mostrando che il narrare è un atto universale che trascende l’età e favorisce la connessione tra le persone. Un progetto che celebra il ricordo e crea anche ponti intergenerazionali, riconoscendo il prezioso contributo degli anziani alla collettività.
Le «Assemblee Bambine» si inseriscono infine in un percorso di coinvolgimento attivo che «Pandemonium Teatro» ha sempre promosso, come nelle altre attività destinate alle diverse generazioni. Il percorso si svilupperà tra il 2025 e il 2026 e i bambini coinvolti avranno la possibilità di partecipare a discussioni che stimoleranno la curiosità e la consapevolezza civica. «Il progetto si muove nel solco dell’attivismo pedagogico, riconoscendo al bambino un ruolo attivo nel proprio percorso educativo. Non più spettatore, ma protagonista, capace di pensare, scegliere e partecipare in modo consapevole. “Assemblee Bambine” accoglie i temi proposti dai bambini con cura e attenzione, creando uno spazio che alimenta il loro spirito di esplorazione e promuove la nascita di una cittadinanza attiva e responsabile», racconta Flavio Panteghini.
Ogni azione di «Teatro Libera Tutti!» offre uno spazio di incontro e partecipazione per tutte le generazioni, rafforzando il legame tra passato e futuro. Con iniziative che spaziano dalla narrazione al teatro civile, la compagnia Pandemonium Teatro contribuisce a costruire una comunità più coesa, invitando ciascuno a raccontarsi, a riflettere e a diventare protagonista del proprio territorio.