A inaugurare la seconda stagione del Teatro Verdi di Bonate Sopra è stato il comico Max Pisu, un nome nazionale, che ha aperto la via di questo piccolo teatro di proprietà comunale, che ha scelto di rinunciare al cinema: un’eccezione in una provincia fatta di cineteatri da oratorio, in cui le proposte culturali spesso gravitano per la maggioranza sulla città. «Abbiamo voluto fortemente il teatro perché è l’unica cosa che si può gustare solo dal vivo o lo fai così, o non è la stessa cosa» spiega il sindaco di Bonate Matteo Rossi.
Anche l’Isola Bergamasca, quindi, ora ha il suo palcoscenico e il suo sipario, che in una sola stagione sono riusciti ad attirare pubblico non solo dai paesi limitrofi, ma anche da più lontano. La ricetta è semplice, ma non scontata: unire giunta comunale e realtà affermate del mondo del teatro, per costruire una proposta che sappia essere di alta qualità e allo stesso tempo accessibile, sia come contenuti, sia a livello economico, con biglietti dal costo calmierato.
Undici gli spettacoli divisi in tre rassegne da questo novembre ad aprile 2026 sotto la direzione artistica di Gabriele Allevi, con la gestione del Teatro de Gli Incamminati e il supporto operativo di deSidera Teatro e Utim. Il risultato è «una stagione di alto livello a fronte di un sistema cultura fanalino di coda, in cui non si spende generalmente molto – spiega il sindaco di Bonate - In questo contesto ci è sembrato che riaprire un teatro in un paese di medie dimensioni fosse dare un segnale importante non solo per noi, ma per tutto il territorio, con un rilancio che partisse dalla provincia e non sempre e solo da Bergamo ».
«Il nostro obiettivo come assessorato alla Cultura è quello di fornire al territorio una proposta culturale che sappia sia essere ludica, ma anche capace di lasciare qualcosa di un po’ più impegnato, condividendo messaggi e spunti di riflessione con il nostro pubblico», ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Bonate Sopra Gabriele Rosa.
Prosa, percorsi sul sociale e teatro bimbi
Dopo il debutto dell’anno due del teatro con Pisu, la stagione di prosa del Verdi proseguirà venerdì 19 dicembre con il duo Fallongo-Caputo, coppia di attori emergenti eppure già amatissimi in tutto lo Stivale, che a Bonate porteranno il loro ultimo spettacolo «Circo Paradiso», la storia commovente di due trapezisti in pensione, che ritorneranno a esibirsi insieme dopo oltre trent’anni.
E mentre tra gennaio e febbraio si alterneranno serate di teatro ragazzi e i percorsi di «Linee Parallele», il 6 marzo la Giornata Internazionale della Donna al Verdi si celebrerà in anticipo con una serata dedicata a Mina: protagonista dello spettacolo «Vorrei una voce» sarà T indaro Granata, che riproporrà i grandi classici della Tigre di Cremona in playback, alternando musica e monologhi le cui radici affondando nei laboratori di teatro del carcere di Messina condotti con le detenute di alta sicurezza. In chiusura di rassegna, con la regia di Giacomo Poretti, a Bonate l’11 aprile arriverà infine «Bobby», un ironico e tenero dialogo tra un pupazzo d’infanzia e un uomo ormai cresciuto. L’inizio degli spettacoli è previsto alle 21, biglietti 15 euro in prevendita su circuito Vivaticket.
«Teniamo moltissimo anche alla stagione per i più piccoli, “Teatro Ragazzi”, a cui dedichiamo sia repliche in cartellone sia appuntamenti per le scuole – spiega l’assessore Rosa – come nel caso di “Presero l’oro e poi tutta la gente”, dedicato agli interventi nazisti nel ghetto di Roma, che proporremo la mattina del 23 gennaio per gli studenti e la sera per la popolazione in occasione della Giornata della Memoria. Abbiamo voluto cercare di smuovere le coscienze con proposte non banali, senza togliere nulla ad altri tipi di teatro più leggero».
In programma per bimbi e ragazzi anche «Nemiciamici» della Compagnia Filodirame, che domenica 22 febbraio proporrà la storia di un bambino e di una bambina che imparano a riconoscersi e a riconoscere le emozioni attraverso il gioco. L’ultimo appuntamento sarà in programma domenica 22 marzo con «Piccoli principi e principesse» della Compagnia Stilema, che strizza l’occhio al capolavoro di Saint-Exupéry «Il piccolo principe». Gli spettacoli prenderanno il via alle 16 con biglietti a 5 euro e omaggio sotto i 4 anni, in prevendita su circuito Vivaticket.
Ultima delle tre anime di Teatro Verdi è la rassegna «Linee Parallele», che proseguirà il 5 dicembre con «Muti» di Silvia Briozzo, uno spettacolo che apre uno squarcio sul tema della violenza sulle donne attraverso la prospettiva maschile. Dopo «Presero l’oro e poi tutta la gente» in occasione della Giornata della Memoria, il percorso proseguirà il 6 febbraio con «Matriosche di polvere», uno spettacolo ambientato nella campagna inglese dei primi del Novecento. «Puntiamo molto sullo spettacolo di Briozzo, vogliamo rompere gli schemi sul tema della violenza sulle donne. Nonostante se ne parli da vent’anni i casi non diminuiscono – commenta l’assessore Rosa - In questo caso abbiamo scelto di parlare a tutti, ma in particolare agli uomini, sperando che sia un’occasione per aprire dialoghi e confronti. Ecco perché eccezionalmente il biglietto d’ingresso sarà gratuito per ogni uomo che vorrà partecipare allo spettacolo ». L’inizio degli spettacoli è fissato alle 21, con biglietti a 5 euro, acquistabili solo alla biglietteria del teatro la sera di spettacolo dalle 20. Prenotazione anticipata non prevista.
Spettacoli per far pensare e fare rete
Forte, intimo, disarmante e necessario. È «Muti», lo spettacolo della regista Silvia Briozzo, che porta in scena tre uomini allo specchio, tra tenerezza e vergogna, desideri e offese, per riflettere sulla sofferenza e della diseguaglianza creata dal sistema patriarcale. «In scena i maschi si mettono in discussione, con le loro fragilità e difficoltà, ma attenzione, non è uno spettacolo contro di loro, è contro una cultura macchiata di violenza, in cui gli uomini stessi soffrono e non si possono concedere di essere loro stessi fino in fondo» spiega la regista, parlando di questa proposta che non fa sconti e che sceglie un linguaggio molto diretto. «Quello che porteremo in scena è uno spettacolo con picchi di presa di coscienza e rabbia, di cadute e discese all’infermo su cosa vuol dire essere maschio – continua Briozzo – Non vogliamo dare un’interpretazione, ma mostrare quegli uomini che si mettono veramente a nudo, facendo sì che questo parli alle persone nel pubblico».
E accanto a questo spettacolo e alla programmazione del Teatro Verdi, intrecciando impegno, svago, riflessione e momenti per le famiglie, stanno già nascendo altre sinergie: «cercare di fare cose virtuose non basta, è importante fare rete – conclude il sindaco – Ecco perché già in queste settimane stiamo dialogando con altre realtà all’interno di quella che abbiamo pensato di chiamare una lega teatrale, che connette chi gestisce gli spazi, sia le compagnie teatrali non dialettali che hanno già un loro circuito. L’idea è informarci reciprocamente sugli spettacoli, per poi costruire una programmazione vera e propria che incrocerà le diverse rassegne, penso che sia la strategia giusta e sono contento che ne facciamo parte».
