Una passeggiata in natura: chi non ne ha mai beneficiato? È il primo pensiero che ci balza in mente quando siamo in sovraccarico: «Basta! Esco a prendere una boccata d’aria fresca!» Ma dietro a questo impulso, quasi primordiale, ci sono basi scientifiche ormai riconosciute, e un’enorme potenzialità che spesso prende il nome di naturetherapy, letteralmente «terapia della natura», metodologia ideata da Alessandro Vittorio Benetti, che si avvale della possibilità dell’essere umano di vivere in modo responsabile e consapevole lo «spazio natura». Unisce il potere rinvigorente di una passeggiata all’aria aperta a esercizi di respirazione, meditazione e di attenzione al corpo e all’ambiente. Un connubio potente, dove ogni passo diventa un atto di connessione profonda con la Terra e con se stessi.
Domenica 15 e domenica 29 giugno, la naturetherapy approderà a Bergamo, precisamente a Pumenengo, con ritrovo presso il Ponte Celso Gandini sul fiume Oglio. Il Parco Oglio Nord, infatti, ha organizzato gli appuntamenti «Due passi lenti per connettersi», due passeggiate guidate con la metodologia naturetherapy che si riveleranno l’occasione perfetta per sfuggire alla frenesia della settimana. Saranno infatti due pomeriggi di camminate lente, seguendo il ritmo del proprio corpo, mentre esperti terapeuti naturali accompagneranno i partecipanti nella suggestiva cornice lungo il fiume.
Gli eventi sono pensati per rallentare e ascoltare ciò che l’ambiente comunica, al di là del semplice spostamento fisico: vivere ogni passo come un profondo collegamento con gli elementi (alberi, acqua, aria) e presentando attenzione a ciò che la natura racconta, come il canto degli uccelli, il profumo della terra e il gorgogliare dell’acqua lungo le rive.
Rallentare e respirare
Stando alle parole di Jose Antonio Correia, professore di Psicologia Ambientale presso l’Università Autonoma di Madrid, siamo «vittime di un vero e proprio analfabetismo riguardo alla natura» e dovremmo ricominciare a trascorrere più tempo passeggiando nel verde, per lasciarci incantare dalle meraviglie della natura e recuperare e la pace Interiore che ne consegue. Non solo in Europa: queste tecniche ricorrono anche nelle culture orientali , dove è famoso il Shinrin-yoku , o “bagno nella foresta”, una pratica giapponese promossa negli anni ’80 come risposta concreta allo stress crescente della vita moderna. In un periodo in cui il Giappone stava affrontando un forte aumento di problemi legati alla salute mentale e fisica dovuti al lavoro eccessivo e all’urbanizzazione, si iniziò a incoraggiare le persone a trascorrere più tempo nei boschi come forma di prevenzione sanitaria. Con il passare degli anni, lo Shinrin-yoku è stato oggetto di numerosi studi scientifici che ne hanno confermato i benefici.
Un elemento chiave delle passeggiate secondo la metodologia naturetherapy è la respirazione consapevole: l’azione più semplice e naturale per favorisce la calma dopo una settimana intensa al lavoro? Un periodo stressante? Il tram tram di tutti i giorni? In uno studio sperimentale, l’Università di Harvard ha verificato che i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress, che gioca un ruolo importante nella risposta dell’organismo allo stress, preparandolo a reagire a situazioni di pericolo o minaccia) sono risultati significativamente più bassi dopo una camminata nel bosco, rispetto a chi ha camminato in un semplice ambiente chiuso. In altre parole, prendersi del tempo per muoversi, immersi nella natura, aiuta a restituire un senso di centratura che difficilmente si prova nella frenesia urbana.
Cinque sensi in cammino
Un altro aspetto fondamentale della naturetherapy è l’attenzione sensoriale: si cammina esercitando tutti i cinque sensi. Fermarsi e ascoltare il rumore del fiume Oglio, lo sciabordio dell’acqua, il canto degli uccelli tra gli alberi: focalizzarsi su questi suoni porta immediatamente il corpo nel presente e allenta le preoccupazioni.
Un’altra attività è il contatto tattile con la natura. Immaginate di appoggiare una mano sulla corteccia ruvida di un albero, di accarezzare il muschio morbido al suolo o di saggiare con le dita l’umidità di una foglia: entrare in contatto con gli elementi naturali ci fa percepire la loro vitalità. Raccogliere tra le dita un po’ di foglie secche o di terra smossa ci fa sentire l’energia del bosco sotto i piedi. Anche l’olfatto ha un ruolo importante: respirare il profumo del muschio, dell’erba bagnata o della corteccia stimola ricordi positivi (spesso legati dell’infanzia), portando un lieve effetto calmante sul sistema nervoso. In questo modo camminare diventa un’esperienza meditativa e ricca di stimoli, non solo un esercizio fisico.
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che la natura è «la nostra più grande fonte di salute e benessere». Esporre il corpo alla ricchezza di microbi e di aria pulita degli ambienti naturali addestra il sistema immunitario, riducendo infiammazioni croniche e rafforzando le difese contro virus e malattie. Più in generale, trascorrere tempo nella natura migliora la concentrazione, il sonno e persino la creatività, come dimostrano diversi studi. Tutti questi effetti positivi confermano che una semplice passeggiata guidata secondo la metodica naturetherapy è molto più di un’escursione ricreativa: è un vero e proprio intervento naturale per il benessere psicofisico.
Più passiamo ore all’aria aperta e più allunghiamo la nostra aspettativa di vita. Con l’arrivo dell’estate, le giornate si allungano e il clima mite ci invita a stare all’aria aperta. Le vacanze possono trasformarsi nel momento ideale per ricaricare corpo e mente. Lontani dagli impegni di lavoro, possiamo finalmente concederci il lusso di dedicare tempo a noi stessi. Quest’estate regalatevi (o regalate a chi amate) questo momento di connessione con la natura: la vostra mente e il vostro corpo vi ringrazieranno.