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La bellezza di un Natale senza sprechi: meno consumismo e più consapevolezza

Articolo. Le feste possono diventare l’occasione per riscoprire scelte più gentili con l’ambiente e per ripensare alle nostre abitudini d’acquisto

Lettura 3 min.

Il Natale si avvicina e, tra le vetrine illuminate in centro, le luci che brillano in Città Alta e i carrelli ancora pieni dopo il Black Friday , è facile scivolare in quel vortice di consumismo che ogni anno dà appuntamento proprio sotto le feste. Le strade di Bergamo si riempiono di musica, mercatini e profumo di vin brulè, eppure, dietro quell’atmosfera scintillante, possiamo scegliere di vivere questo periodo con uno sguardo diverso. Le festività, infatti, possono diventare un’occasione per ripensare alle nostre abitudini d’acquisto e per recuperare il piacere dei piccoli gesti. Dal fai da te ai mercatini dell’usato, passando per le decorazioni fatte con materiale di recupero, le feste sono un invito a riscoprire la magia dello stare insieme e il gusto di scegliere con consapevolezza.

Doni green per riscoprire l’essenza delle feste

Partiamo dai regali: possono mai mancare a Natale? Che lo vogliamo o no, c’è sempre qualche occasione in cui un piccolo dono è richiesto, come una cena tra colleghe e colleghi, il pranzo con i parenti oppure un pomeriggio con i più giovani della famiglia. Eppure, dietro a quel gesto familiare, si nasconde una realtà meno poetica: secondo i dati Conai (il Consorzio Nazionale Imballaggi) durante le feste si stima un aumento percentuale dei rifiuti urbani soprattutto per carta, plastica e vetro. Per la carta l’incremento può superare anche il 15 per cento, per la plastica e il vetro si oscilla invece tra il 7 per cento e il 10 per cento. Numeri che fanno riflettere, se pensiamo a quante cose – acquistate per impulso o per dovere – finiscono dimenticate in un cassetto dopo pochi giorni. È qui che un regalo più green può davvero fare la differenza. Un’ottima strada è quella dei negozi dell’usato, diffusissimi anche a Bergamo: veri scrigni di tesori inaspettati. Vi si trovano capi quasi nuovi per i bambini e adulti, giochi ancora perfetti, libri illustrati. Regalare usato non significa “accontentarsi”, ma dare una nuova vita a ciò che è già in circolo.

Se invece si ha più di tempo a disposizione, il fai da te resta una delle alternative più calde e sincere: biscotti fatti in casa, una sciarpa confezionata ai ferri, un album di fotografie per una persona a noi cara… Sono oggetti che parlano forte e chiaro: «Ti ho dedicato il mio tempo». In un’epoca in cui tutto è acquistabile con un clic, l’unicità di un dono nato dalle mani riporta il Natale alla sua essenza: le relazioni, la presenza, l’affetto.

C’è poi una terza via, perfetta per chi cerca un regalo sostenibile senza rinunciare alla personalizzazione: il regalo su richiesta. È l’esatto opposto dell’acquisto impulsivo: si chiede direttamente alla persona di cosa ha bisogno. Una pratica semplice, a volte quasi imbarazzante per chi è abituato alla sorpresa, ma che evita sprechi enormi. Che si scelga l’usato, il fatto a mano o il dono “su richiesta”, il risultato è lo stesso: un Natale più leggero e più umano.

Una tavola gentile con l’ambiente

La tavola delle feste è da sempre il cuore pulsante del Natale: basta poco per renderla un po’ più sostenibile e comunque di grande effetto. Anzi, è l’occasione per sperimentare, per uscire dalla propria zona di comfort e per sorprendere gli ospiti con scelte fresche, consapevoli e — perché no — più creative. Se si guarda all’impatto ambientale delle tavole natalizie, la voce più pesante resta la carne: gli allevamenti intensivi richiedono infatti lunghi trasporti, consumo di acqua e di suolo. Introdurre piatti vegetali nel menù può alleggerire l’impronta ecologica del pranzo o della cena.

Quando si parla di sostenibilità, le scelte di frutta e verdura fanno una enorme differenza. Negli ultimi anni, il consumo di frutta tropicale in Italia sta crescendo al ritmo vertiginoso: l’avocado, per esempio, è diventato la star incontrastata dei banconi del supermercato, con un aumento del consumo arrivato fino al 50% secondo i dati ANSA relativi al 2024. La frutta importata comporta emissioni elevate e, talvolta, l’utilizzo di pesticidi in Paesi con normative più permissive di quelle italiane. Per una tavola natalizia davvero sostenibile, vale la pena tornare ai sapori locali: mele, pere, cachi, agrumi. Ingredienti che, oltre a essere più leggeri sull’ambiente, raccontano anche meglio la stagione.

Dopo cene e pranzi di Natale arriva il momento più temuto: teglie ancora mezze piene, il frigorifero che scoppia, e quel vago timore di sprecare qualcosa… Non è solo una sensazione: un recente articolo ANSA rileva che – secondo le stime di Too Good To Go – 600 mila tonnellate di cibo ancora commestibile finiscono nella spazzatura tra il periodo natalizio e quello di Capodanno. Con un po’ di fantasia — o con una rapida ricerca online — gli avanzi si possono trasformare in nuovi piatti. Le verdure cotte diventano frittelle croccanti unendo uova e pangrattato (magari ricavato dal pane raffermo). I formaggi avanzati sono perfetti per una pizza “svuota-frigo”, mentre patate e legumi possono essere remixati in vellutate o polpette. La buona notizia è che basta poco per invertire la rotta!

Decorazioni fai da te, anche per risparmiare

Con le decorazioni l’aria di Natale entra davvero in casa, ma non serve riempire carrelli di nuovi addobbi per creare un’atmosfera magica. Spesso le soluzioni più sostenibili sono le più poetiche. Un’idea semplice ma efficace è partire da ciò che già si ha: recuperare le palline dell’anno scorso, ridipingerle, aggiungere nastri o piccoli dettagli fatti a mano può dare nuova vita a oggetti dimenticati negli scatoloni. Chi ama il fai da te può sbizzarrirsi con materiali naturali reperibili anche nei dintorni di Bergamo. Piccoli gesti che riducono gli sprechi e aiutano anche a risparmiare.

La differenza la fanno le scelte — piccole, quotidiane, quasi impercettibili — che ci permettono di vivere le feste senza cadere nella trappola del “troppo”. Un regalo usato, preparare un piatto vegetale, un addobbo fatto con materiale naturale raccontano un tempo più gentile. Perché lo spirito natalizio non si misura in pacchetti sotto l’albero, ma nella qualità dei momenti che costruiamo insieme. E forse il regalo più bello che possiamo farci è proprio questo: riscoprire che la magia del Natale non sta nel consumo, ma nella connessione.

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