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Scegliere a tredici anni. La scuola come bussola nel tempo dell’incertezza

Articolo. Si avvicina anche quest’anno il momento della scelta della scuola superiore per tanti ragazzi di terza media. Nell’epoca dell’immediatezza pur nella vastità di proposte, l’Istituto Donadoni di Bergamo trasforma questa antitesi in concreta occasione di accompagnamento per alunni e famiglie di tutta la Provincia: sabato 15 novembre, con la prima edizione del «Campus Orientativo»

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C’è un tempo sospeso, tra la fine delle medie e l’inizio delle superiori, in cui ragazze e ragazzi si trovano davanti a una porta che sembra troppo grande per loro. Un varco da attraversare con la leggerezza dell’età che hanno e, allo stesso tempo, con la consapevolezza di chi deve già decidere chi diventare. Scegliere oggi non è semplice. L’offerta formativa si è moltiplicata, si è fatta settoriale, specialistica, i nomi stessi delle scuole sono diventati più complessi, più tecnici, pieni di sigle e con un linguaggio lontano dalla quotidianità: STEM, ITS, licei internazionali, opzioni biomediche, percorsi ESABAC, indirizzi socio-economici e tecnologici.

Ogni possibilità promette competenze, opportunità e percorsi di eccellenza, ma dietro alle infinite brochure con proposte sempre più innovative e al passo con i tempi, resta la stessa domanda, pronta a chiedere a ragazzi di tredici anni di guardarsi dentro, di immaginarsi adulti, di provare a capire chi vogliono diventare. Molti, in questa età sospesa, stanno ancora imparando a conoscersi, a capire cosa li appassiona, cosa li spaventa, da quali strade sono incuriositi e quali risorse li attraversano. Accanto a loro ci sono le famiglie che oscillano tra il desiderio di proteggere e la tentazione di decidere al loro posto, evitando però di influenzare con le proprie aspettative le scelte dei figli. È una fase delicata, fatta di entusiasmi e smarrimenti, di confronti con i compagni, di attese e di paure.

È qui che la scuola – quella della quotidianità, delle relazioni con i docenti, delle ore di lezione come laboratorio di conoscenza – può diventare guida, bussola, voce che accompagna e prova a indirizzare. Un esempio concreto arriva dalla città di Bergamo, dove la scuola secondaria di primo grado «Eugenio Donadoni» ha organizzato per sabato 15 novembre, dalle 15 alle 18.30, nella sua sede di via Tasso 14, un «Campus orientativo» dedicato tutti gli studenti e alle famiglie delle classi terze di città e provincia. Sarà una sorta di open day centralizzato, un punto fermo per provare a individuare una rotta nel mare delle proposte. «L’idea è nata perché tra ottobre e novembre gli alunni sono bombardati da proposte orientative che, arrivando tutte insieme, spesso generano confusione. Con questo campus vogliamo offrire la possibilità a ragazzi e famiglie di iniziare a fare sintesi per scegliere con più consapevolezza», racconta Rita Micco, dirigente scolastica dell’Istituto Donadoni.

L’orientamento non è solo la ricerca di un indirizzo di studi, ma un processo di conoscenza di sé e del mondo. Le linee guida ministeriali sull’orientamento scolastico e formativo (Decreto Ministeriale n. 328 del 22 dicembre 2022) sottolineano come questo percorso debba cominciare già dalla prima media, per poi intensificarsi negli anni successivi. Il Ministero parla di «orientamento progressivo e personalizzato»: un cammino che aiuti ogni studente a scoprire i propri interessi, a comprendere le proprie potenzialità e a sviluppare un progetto di vita, non solo scolastico o professionale. «Il percorso di orientamento – continua Rita Micco – parte già dagli ultimi anni della scuola primaria; è importante costruire occasioni in cui gli alunni sperimentino chi sono e chi vorrebbero diventare».

In molte scuole, tra cui la Donadoni, questo processo è parte integrante della vita didattica. Non un percorso a margine, ma una trama di esperienze: laboratori, incontri con professionisti, attività di autoconoscenza, momenti di ascolto condiviso, percorsi di educazione alla scelta.

Il «Campus orientativo» della Donadoni

È proprio per dare concretezza a questa visione che la Scuola Donadoni ha deciso di organizzare per il primo anno il «Campus Orientativo». Tutti i ragazzi delle classi terze e le loro famiglie, anche di altre scuole della città o della provincia, potranno incontrare i rappresentanti di dieci istituti superiori di Bergamo: dai licei – classico, scientifico, linguistico e artistico – agli istituti tecnici e professionali. Le scuole presenteranno i propri percorsi formativi, i laboratori, le opportunità, i progetti che caratterizzano ciascun indirizzo. Ma l’obiettivo non è soltanto “pubblicizzare” le offerte: è creare un dialogo reale, uno spazio in cui gli studenti possano fare domande, confrontarsi, immaginarsi in un contesto diverso e comprendere le sfumature di percorsi che, letti solo su carta, spesso restano astratti.

Saranno presenti: l’istituto superiore «Belotti», il liceo linguistico «Falcone», il liceo scientifico «Lussana», il liceo artistico «Manzù», l’istituto superiore «Mario Rigoni Stern», il liceo scientifico «Mascheroni», l’istituto tecnico «Quarenghi», il liceo delle scienze umane «Paolina Secco Suardo», il liceo classico «Sarpi», l’ITCTS «Vittorio Emanuele II». «Ringrazio di cuore la disponibilità dei miei colleghi dirigenti – spiega la dirigente, sottolineando l’importanza del lavoro di rete – Senza di loro questa iniziativa non sarebbe possibile; invitare gli istituti superiori a presentare la loro offerta formativa ha una duplice valenza: in primo luogo i ragazzi possono stabilire un contatto diretto con le scuole; secondariamente, anche le famiglie, che potrebbero condizionare la scelta dei figli, avranno la possibilità di fare domande dirette in un contesto a loro più famigliare». La professoressa Maria Guagnano, funzione strumentale Orientamento dell’Istituto Donadoni, ha poi aggiunto: «Credo sarà significativa anche la presenza di alcuni alunni delle scuole superiori, magari nostri ex studenti; il dialogo diretto tra ragazzi può diventare testimonianza autentica e senza filtri, molto utile per la scelta ». Sono parole che restituiscono il senso più profondo del progetto: un percorso di orientamento che non si limita a fornire informazioni, ma che crea relazioni, genera fiducia, allena al dialogo e alla scelta condivisa.

Accanto ai ragazzi, in questo cammino, ci sono le famiglie. Ed è proprio con loro che la scuola deve costruire un’alleanza educativa forte per trasformare la scelta della scuola superiore da momento di preoccupazione in occasione di crescita comune. I genitori sono chiamati a un ruolo delicato: accompagnare senza sostituirsi, ascoltare senza indirizzare troppo, fidarsi del percorso educativo che la scuola propone. Il ministero, nelle sue linee guida, parla di «corresponsabilità educativa» tra scuola e famiglia: nessuno può scegliere da solo, ma ognuno – docente, genitore, studente – può contribuire a costruire una scelta più consapevole.

Lo sottolinea anche la dirigente Micco: «È vero che l’ultima parola nella scelta della scuola superiore spetta alle famiglie, ma è importante avere fiducia nell’operato di chi tutti i giorni vive con i ragazzi la dimensione dell’apprendimento e dello sviluppo delle competenze. A inizio anno scolastico, i genitori sottoscrivono un “patto educativo”: è necessario seguire il medesimo orizzonte per andare nella giusta direzione». In questo senso, il «Campus Orientativo» della Donadoni non è solo un evento: è un simbolo. Un’occasione che accoglie i dubbi e le esitazioni come parte naturale del processo di scelta, un luogo in cui si sperimenta una scuola che educa alla fiducia e all’ascolto, non alla performance.

Scegliere non è mai solo scegliere

Forse, in fondo, orientare significa proprio questo: restituire ai ragazzi la fiducia che si può procedere anche senza sapere tutto e che ogni strada è un modo per conoscersi meglio. E se è vero che la scuola non può decidere per loro, può però insegnare il valore della scelta come atto di libertà, di responsabilità, di crescita. La classe terza della scuola secondaria di primo grado è prima di tutto un’occasione per imparare a scegliere, non solo che cosa scegliere. «Da insegnante – conclude la professoressa Guagnano – credo che l’orientamento sia prima di tutto conoscenza e consapevolezza per trovare la propria direzione. L’augurio è che ogni nostro alunno possa sapere esattamene dove si trova per poi capire dove andare».

Così, il pomeriggio del 15 novembre, tra le aule del «Campus Orientativo» della Donadoni, si muoveranno ragazzi e genitori, curiosi e un po’ intimoriti. Ascolteranno, chiederanno, forse cambieranno idea più volte. Ma ciascuno, nel suo piccolo, farà un passo verso il futuro. E la scuola, come sempre, sarà lì: non a dire quale strada prendere, ma a ricordare che ogni direzione può diventare un cammino.

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