Non sarà proprio una vacanza, ma un appuntamento imperdibile sì! Oggi infatti vi presentiamo un evento atteso da tutti gli appassionati della Vespa, icona dello stile italiano che accompagna e unisce intere generazioni. Prendete carta e penna e segnatevi sull’agenda la data di sabato 6 settembre: alle 13.30 a Cazzano Sant’Andrea tornerà infatti l’atteso raduno « Cazzano in Vespa », i cui proventi saranno destinati alle iniziative di solidarietà del Gruppo Alpini di Cazzano Sant’Andrea.
Il mito della Vespa
La Vespa, che nel 2026 compirà ottant’anni, è un mito intramontabile del design italiano. Nasce nel 1946 da un’intuizione di Enrico Piaggio e dal genio di Corradino d’Ascanio, ingegnere aeronautico e autore del primo elicottero italiano. Un progetto destinato a rivoluzionare la mobilità su due ruote: la Vespa è la prima moto a scocca portante, senza la struttura tubolare che sulle altre motociclette costringe a sedersi a cavalcioni. La posizione di guida è comoda, anche per chi indossa la gonna, e si è protetti dallo scudo anteriore. Il motore viene chiuso in uno scomparto laterale per evitare che l’olio sporchi i vestiti e, a richiesta, si può avere la ruota di scorta.
Il successo è immediato, in Italia come all’estero. La Vespa non solo contribuisce a motorizzare il nostro Paese negli anni del boom economico, ma diventa un simbolo di stile, innovazione ed eleganza. E per i giovani degli anni ’80 della Val Gandino, che a settembre torneranno a sciamare sulle loro coloratissime Vespe, era soprattutto un simbolo di spensieratezza e di libertà.
«Siamo un gruppo di nostalgici che tornano in sella alle moto della loro gioventù – spiegano gli organizzatori – La Vespa ha un’anima, era la nostra libertà. Non importava dove si andava, ci sentivamo liberi e sfrecciavamo senza casco con il vento in faccia. La Vespa era un mezzo economico ma, con alcune modifiche per renderla più veloce, poteva sfidare le moto più potenti».
«Vespe truccate, anni 60, girano in centro sfiorando i 90» cantava del resto il già citato Cesare Cremonini nel singolo «50 Special» dei Lunapop. Era il 1999, ed erano già passati tre lustri dall’uscita di produzione del mitico cinquantino. Simbolo ancora oggi di estate e di vacanze, la 50 Special si poteva guidare senza targa e senza patente anche a 14 anni. Il motore era un monocilindrico a due tempi in grado di sviluppare un cavallo e mezzo e la velocità massima, a norma di codice, era di 40 chilometri orari. Con il codice della strada entrato in vigore nel 1992 venne posto un severo limite ai motorini truccati, ma fino ad allora era possibile elaborare gli scooter per viaggiare a velocità superiori.
Tutto questo rappresenta la visione maschile delle motociclette, ma non bisogna dimenticare lo slancio dato dalla Vespa all’emancipazione femminile. Le campagne pubblicitarie degli anni Cinquanta e Sessanta hanno contribuito a rafforzare l’immagine della donna moderna e indipendente, raffigurando ragazze o donne sorridenti alla guida della loro Vespa, apprezzata per la versatilità e la facilità d’uso. In un’epoca in cui la figura femminile era ancora relegata a ruoli secondari, la Vespa diventa simbolo di autonomia e cambiamento culturale. Guidarla significava affermare la propria indipendenza, rompere schemi e superare barriere sociali, anche nei piccoli centri italiani.
Nella sua lunga carriera la Vespa è stata declinata in numerose versioni e proposta in diverse cilindrate. Il raduno «Cazzano in Vespa» potrà essere l’occasione per divertirsi a individuare i modelli più iconici, quelli che hanno segnato una tappa importante nella storia delle due ruote, e quelli che magari hanno lasciato ricordi indelebili nella nostra giovinezza. La Vespa 50 Special ad esempio, presentata nel 1969 e rimasta in produzione fino al 1983, si riconosce per il faro anteriore rettangolare con cornice in acciaio inox, per la sella “gobbetto” e per l’inserto copri-sterzo in plastica sulla parte frontale dello scudo, oltre che per l’assortimento di colori vivaci.
La Vespa 150 GS, il cosiddetto «Vespone», è uno dei modelli più ambiti dai collezionisti. Prodotta in cinque serie dal 1955 al 1961 e disponibile nel solo colore grigio metallizzato, raggiungeva i 100 chilometri orari. È la prima Vespa sportiva e nasce dalle esperienze nelle competizioni. Altri modelli storici importanti sono la Vespa 125 Primavera del 1968 e la Vespa 200 Rally del 1972, la Vespa PX del 1977 (la prima Vespa con le frecce, ovvero gli indicatori di direzione sullo scudo, e la più venduta) e la ET4 del 1996 (prima Vespa con il motore a quattro tempi). Oggi, con il ritorno del vintage e della mobilità sostenibile, la Vespa continua a vivere una seconda giovinezza. Modelli elettrici, versioni ibride e personalizzazioni d’autore convivono con l’estetica classica che da sempre affascina appassionati e collezionisti. E nei raduni come quello di Cazzano si rinnova ogni anno una passione che va ben oltre il semplice mezzo di trasporto: è un modo di vivere, un linguaggio condiviso, un viaggio nella memoria collettiva.
Il raduno
L’appuntamento è per sabato 6 settembre con ritrovo presso l’ufficio postale di Cazzano Sant’Andrea per le procedure di iscrizione e accreditamento. Si partirà alle 15 in direzione Peia per la benedizione dei mezzi e, a seguire, ci sarà un giro turistico attraverso il territorio delle «Cinque Terre» della Val Gandino e del lago d’Endine, con sosta e rinfresco a Endine Gaiano presso il K – Beach bar. Ma la festa non si concluderà qui. Al rientro a Cazzano Sant’Andrea, previsto intorno alle 18, i bar del paese accoglieranno i Vespisti con buffet e tavolate in strada, aperitivi, musica e cena.
La manifestazione gode del patrocinio del Comune di Cazzano Sant’Andrea, del Distretto Le Cinque Terre della Val Gandino e di Promoserio. Per le iscrizioni al raduno (10 euro + 12 euro per maglietta celebrativa) è possibile contattare Walter Campana al 347.6864815.