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«Le Tre P»: il dono sale sul palco per i 25 anni della Fondazione della Comunità Bergamasca

Articolo. Sabato 15 novembre, alle 11 al CULT di Bergamo, andrà in scena la produzione firmata da Fabio Comana, frutto della collaborazione, tra Erbamil, Teatro Prova e Pandemonium Teatro, con il sostegno della Fondazione stessa

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Un incontro della Fondazione della Comunità Bergamasca

Un anniversario non è soltanto un traguardo, ma anche un’occasione per guardarsi indietro e ritrovare il filo che unisce le storie, le persone, i gesti quotidiani. Così la Fondazione della Comunità Bergamasca, nel celebrare i suoi venticinque anni di attività, sceglie di farlo attraverso un linguaggio che appartiene a tutti: quello del teatro. Sabato 15 novembre, alle 11, il CULT! - Auditorium di Piazza della Libertà di Bergamo ospiterà la prima di «Le Tre P», una produzione teatrale firmata da Fabio Comana e interpretata da Walter Maconi, Olga Mantegazza, Giusi Marchesi, Sara Pagani e Andrea Rodegher. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione tra Erbamil, Teatro Prova e Pandemonium Teatro, con il sostegno della Fondazione stessa. Dopo il debutto cittadino, il progetto toccherà diversi centri della provincia, con tappe ad Albino (20 novembre al nuovo Cineteatro), Treviglio (27 novembre al TNT – Teatro Nuovo Treviglio), Zogno (28 novembre al Cinema Trieste, presso l’oratorio S. Giovanni Bosco) e Villongo (5 dicembre al Cineteatro L’Isola). Lo spettacolo sarà a ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.

Venticinque anni di impegno e partecipazione

Nel 2000, quando la Fondazione venne creata su impulso di Fondazione Cariplo, l’obiettivo era ambizioso: costruire una rete di solidarietà stabile e capillare, capace di accompagnare la provincia di Bergamo nella crescita sociale e culturale. Venticinque anni dopo, quella rete è diventata una trama che unisce cittadini, enti e imprese in un percorso condiviso. «Non celebriamo soltanto un anniversario – sottolinea Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca – ma venticinque anni di fiducia, impegno e partecipazione. È la storia di una comunità che ha saputo condividere risorse, visioni e responsabilità per costruire qualcosa che resta, generando valore e coesione sociale. Guardando a questi venticinque anni possiamo dire che è stato tempo buono: tempo di fiducia, di legami e di futuro costruito insieme».

Dietro queste parole si riconosce l’identità stessa della Fondazione: un’istituzione che non distribuisce semplicemente risorse, ma crea connessioni. In un territorio dove la generosità è spesso discreta e silenziosa, la Fondazione agisce come ponte tra chi desidera donare e chi, nel concreto, realizza progetti di utilità sociale, culturale o ambientale. E per raccontare questo lungo cammino, la Fondazione si è affidata al teatro con lo spettacolo diretto da Fabio Comana che vuole essere un viaggio dentro le mille sfumature del donare, con la scena che alternerà momenti di quotidianità a riflessioni corali: dalle piccole cortesie di tutti i giorni ai regali di circostanza, fino a quelle forme di altruismo autentico che nascono da un bisogno profondo di relazione.

Il titolo racchiude la filosofia che da sempre orienta il lavoro della Fondazione. Le tre «P» stanno per «Persone», «Partecipazione» e «Progetti»: tre parole che non restano concetti astratti ma diventano, sulla scena, esperienza concreta. Ogni «P» rappresenta un passaggio del gesto del donare: c’è chi dà tempo e ascolto, chi mette a disposizione competenze, chi crea opportunità. C’è anche l’ambiguità del dono “interessato”, la generosità che nasconde un tornaconto, o quella che nasce per convenzione. Ma, come ricorda il testo, anche da queste contraddizioni può nascere consapevolezza. Questa idea attraversa tutta la costruzione dello spettacolo, che riflette in forma poetica la filantropia di sistema incarnata dalla Fondazione: un modo di fare dono che unisce individui, enti e imprese in una rete di fiducia, generando progetti capaci di produrre crescita e benessere condivisi. Il progetto è anche un simbolo del legame tra le tre compagnie coinvolte, che hanno scelto di collaborare mettendo in comune linguaggi e sensibilità diverse.

La mattinata del 15 novembre sarà aperta dagli interventi di Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca, Giampiero Benigni, rappresentante per Bergamo della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, e Federica Bruletti, segretaria generale della Fondazione. Porterà il proprio saluto Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo. Più che un evento celebrativo, sarà un momento di restituzione alla città: il pubblico verrà coinvolto nella narrazione e verrà invitato a riflettere sul proprio modo di partecipare alla vita della comunità. «Le Tre P» sarà quindi più di uno spettacolo: sarà un modo per dire grazie e per riaffermare che il dono – quando nasce dall’ascolto e dalla partecipazione – è la forma più concreta di costruzione del futuro. E forse è proprio questa la lezione più preziosa che lo spettacolo porta con sé: che donare non è mai un gesto a senso unico, ma un movimento che ritorna, moltiplica, ricuce. Che la comunità, come il teatro, esiste solo quando qualcuno si mette in gioco.

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