Raccontare l’impresa per immagini, il suo territorio, le persone, le complessità di un piccolo laboratorio artigianale o i processi di una grande industria o, ancora, l’impegno di una no profit. La sfida è restituire sullo schermo un mosaico di realtà che parla di ricerca, formazione, innovazione, ma anche di occupazione, di ambiente e di idee, un mondo che «MADE Film Festival», ideato dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzato da Lab80 Film, porta anche per questa sua terza edizione a Daste, l’ex centrale elettrica di via Daste e Spalenga.
Appuntamento mercoledì 12 alle 19 allo Spazio Eventi di Daste con Fabio Volo, ospite d’onore che animerà la serata di apertura del festival con un’intervista-performance in cui racconterà il suo percorso di autoimprenditorialità, dal forno di famiglia a Brescia fino alla radio, al cinema e alla letteratura culturale. «”MADE” ha un valore strategico e culturale molto forte – spiega Giovanni Zambonelli, presidente della Camera di commercio di Bergamo – perché nasce dalla precisa constatazione che le imprese non sono soltanto luoghi di produzione, ma comunità fatte di persone, di idee, di passioni e di memoria. E queste storie meritano di essere raccontate con linguaggi nuovi, capaci di coinvolgere, emozionare e generare conoscenza».
Quattro anime visive e un ricco programma di incontri
Durante i tre giorni del festival nella sala Lo Schermo Bianco di Daste i corporate movies della mostra concorso si alterneranno a film classici e contemporanei dedicati all’impresa e al lavoro. Oltre a ciò, ci sarà un momento di networking B2B tra creativi e aziende, in programma giovedì 13 novembre alle 10, e quattro talk esploreranno il rapporto tra cinema, imprenditorialità e territorio. Infine ci sarà anche «MADE IN – Audio Visual Residency Program», una residenza d’artista che ogni anno ospita un giovane regista emergente per raccontare in immagini un’azienda bergamasca.
Arrivano dall’Italia, ma anche da Austria e Vietnam, i 21 film selezionati per la mostra concorso «MADE Competition», lo spazio dedicato ai cortometraggi d’impresa in cui la Camera di Commercio di Bergamo assegnerà il «Premio MADE Film Festival 2025» al miglior corporate movie. Sarà invece la Camera di Commercio di Brescia a riconoscere il «Premio Futura» al regista che meglio avrà saputo raccontare i temi legati alla sostenibilità e all’ambiente declinati nel mondo dell’impresa.
Mercoledì 12 alle 20.30 il pubblico potrà partecipare all’anteprima di «GAMeC x MADE IN», con «Spin and Break Free», una produzione originale di Cecilia Bengolea ispirata ai movimenti rotatori e meccanici dei macchinari storicamente utilizzati per la filatura di lino e canapa, intrecciando la memoria del lavoro tessile con le Free Dances degli anni Trenta. Dalle produzioni contemporanee si spazierà poi alle retrospettive storiche, con «MADE Classics», che mercoledì 12 alle 21 proporrà uno dei capolavori dell’epoca d’oro del cinema industriale italiano, «Roma ore 11»: un film del 1952 firmato da Giuseppe De Santis e dedicato al tema della disoccupazione femminile. In programma anche un focus sul cinema d’autore, che giovedì 13 alle 21.30 porterà a Daste «Anywhere anytime» di Milad Tangshir: protagonista della pellicola è Issa, un giovane rider nella Torino contemporanea.
Accanto al cinema, spazio anche al confronto e alla divulgazione con «MADE Talks», un percorso curato da Storyfactory, che proporrà tre laboratori e un dibattito dedicati al tema dei corporate movies. Il primo incontro si terrà giovedì 13 novembre alle 14 con «Dall’idea, all’azione», una conferenza dedicata al film aziendale come strumento di comunicazione e cultura. Doppio appuntamento invece venerdì 14 con «Oltre lo schermo», che alle 11.30 approfondirà il tema del film aziendale come strumento di business, mentre il pomeriggio alle 14 sarà la volta di «Impresa in scena», dedicato al valore sociale del corporate movie. In chiusura alle 15 si terrà «Play and strategy», un laboratorio interattivo dedicato all’approfondire i contenuti emersi nei tre incontri. L’iscrizione è obbligatoria sul sito ufficiale, la partecipazione è gratuita.
Una residenza d’artista per raccontare Albini Group
Lo sguardo sul «saper fare» del mondo industriale di «MADE Film Festival» si arricchisce con «MADE IN», una residenza artistica studiata per restituire la memoria storica del mondo delle imprese e la cultura del lavoro attraverso la creatività. Protagonista dell’edizione 2025 è Albini Group, storica realtà del tessile d’alta qualità con sede in Val Seriana. Un’eccellenza internazionale a cui il regista Giulio Pettenò ha dedicato «La trama», un cortometraggio dove sono le immagini e i suoni a raccontare senza parole l’azienda, tra il rumore dei macchinari, i gesti degli operai e i loro sguardi.
Il film sarà proiettato in anteprima a Lo Schermo Bianco di Daste giovedì 13 alle 19 e il regista interverrà in sala. «Quello che emerge dalla narrazione, tra i macchinari e gli ambienti sono gli operai, anche se non sono sempre al centro del progetto ritroviamo le loro mani, gli sguardi e le presenze, per raccontare come l’uomo sia ancora e per ora imprescindibile» ha spiegato il regista, selezionato in oltre 70 festival internazionali compreso quello di Locarno per il suo primo documentario «Grand Hotel».
Durante la sua residenza artistica, inoltre, Pettenò ha trovato un filo rosso che unisce il mondo di un’’impresa come Albini Group con quello dell’arte: «Lavorando al film ho potuto scoprire quest’azienda, con il suo enorme archivio di tessuti e ho trovato dei punti di contatto con il cinema. Anche loro hanno reparti di ricerca, ideazione, sperimentazione e poi di realizzazione del prodotto. Se da Albini si arriva al tessuto, al cinema si ha la pellicola alla conclusione del processo». «Crediamo che l’arte, come il nostro lavoro, nasca da uno sguardo curioso e da un desiderio di interpretare la realtà in modo nuovo – ha spiegato Stefano Albini, presidente di Albini Group – Aprire le porte della nostra azienda a un giovane regista significa condividere il nostro mondo con chi può raccontarlo attraverso un linguaggio diverso, capace di coglierne l’anima più autentica».
