Negli ultimi anni la città ha abbracciato una vera “rivoluzione verde”, celebrata dal premio Città Verde 2023. Dal 2019 sono stati messi a dimora quasi 10.000 nuovi alberi, compensando la rimozione di circa 1.100 esemplari malati o instabili. Oggi Bergamo conta oltre 36.000 alberi censiti: uno ogni tre abitanti, con 22 metri quadrati di verde pro capite. Numeri che allineano la città agli obiettivi europei per contrastare smog, caldo estremo e perdita di biodiversità.
Il polmone verde di Bergamo è variegato: 85 specie diverse, sorvegliate da GreenSpaces, un software che monitora in tempo reale posizione, salute e storia di ogni pianta. Una tecnologia che trasforma la cura in scienza, rendendo possibili interventi rapidi e mirati.
Anche altrove la natura riconquista le città: Milano sogna tre milioni di alberi con ForestaMi, Lione ridisegna i viali come corridoi d’ombra, Vienna raccoglie pioggia per dare respiro ai cortili scolastici. Bergamo si inserisce in questo coro europeo con una voce che intreccia innovazione e tradizione, qualità della vita e custodia del paesaggio.
Alberi e prati sono la linfa vitale
Non è solo decoro: alberi e prati filtrano l’aria, assorbono CO2, abbassano la temperatura del suolo di 4-5 gradi rispetto all’asfalto, mitigano l’isola di calore e regalano respiro alle città. Per questo anche nel nuovo regolamento edilizio recentemente approvato dal consiglio comunale e adottato, si introduce l’importante concetto di “valore ecosistemico” del verde, mentre prima si menzionava solo il valore ornamentale.
Tra le pratiche più lungimiranti spicca lo “sfalcio differenziato”, ispirato al Terzo Paesaggio di Gilles Clément. Bordi stradali, scarpate, aiuole, vengono lasciate fiorire più a lungo: rifugi preziosi per api, farfalle e piccola fauna. Così nasce un paesaggio più libero e selvatico, capace di rendere la città più resiliente ai cambiamenti climatici. Perché questa nuova bellezza spontanea sia accolta e capita, il Comune adotta un’adeguata cartellonistica e promuove campagne di sensibilizzazione ed educazione, attraverso l’Orto botanico Lorenzo Rota e il Fab, Gruppo Flora Alpina Bergamasca, coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini in un patto collettivo con la natura.
L’estetica che unisce funzionalità e poesia
Riconoscere la biodiversità come valore significa superare l’idea di giardini scolpiti e siepi rigide. Serve educare lo sguardo a cogliere la ricchezza di forme spontanee, habitat inattesi, intrecci di colori che nutrono la fauna locale. È un’estetica che unisce funzionalità e poesia, invita alla sostenibilità e all’amore per l’ambiente, coinvolgendo tutti nella cura del verde come bene comune.
Ogni angolo verde racconta una storia diversa e richiede un approccio su misura, attento alle caratteristiche di ogni luogo e al bene della comunità, umana e vegetale. Nei parchi storici come Caprotti o la Rocca, la priorità è conservare la memoria e la maestosità degli alberi secolari, con interventi delicati e mirati. Nei parchi di quartiere o periurbani, come Goisis e la Trucca, si sperimentano orti scolastici, aree per impollinatori, spazi di socialità all’aperto che rafforzano il legame tra natura e cittadini. Anche rotatorie, viali e parcheggi non sono più zone di passaggio anonime, ma tessere verdi che migliorano aria, paesaggio e vivibilità. La manutenzione del verde è una forza silenziosa ma vitale, che agisce con modalità diverse e complementari: taglia, semina, pota, irriga, pianta, protegge e rigenera, garantendo salute e bellezza giorno dopo giorno, seguendo sempre più la logica della sostenibilità e della lotta allo spreco idrico coltivando erbacee perenni e arbusti fioriti della macchia mediterranea, anziché piante stagionali che a fine ciclo sono da sostituire.
E se diventassimo volontari del verde?
Noi stessi, come cittadini, siamo chiamato a rispettare il verde pubblico e a prendercene cura. Possiamo donare e manutenere alberi, adottare aiuole, sponsorizzare aree verdi, e possiamo anche iscriverci al registro del volontariato civico del Comune per contribuire alla cura degli spazi.
Bergamo è il secondo capoluogo in Lombardia per superficie vegetata”, ci dicono i dati Ispra. Il 52% della nostra città è area verde. Meglio di noi solo Como, con il 53%. Brescia è al 35, Milano al 31%. «È una fortuna – dice l’Assessora alla transizione ecologica, ambiente e verde, Oriana Ruzzini - di cui dobbiamo essere consapevoli, frutto anche di scelte politiche del passato, a tutela dell’area del Parco dei Colli e ora anche delle Piane Agricole. Una fortuna ma anche un gran lavoro che necessita di energie e risorse, pubbliche e private, oltre che una sfida educativa e culturale. Il verde è vita e salute: cittadinanza e amministrazione, pubblico e privato, sono chiamati a fare squadra per il futuro della città»
Le specie vanno scelte con saggezza, privilegiando quelle autoctone che rafforzano l’ecosistema locale. Possono essere affiancate da essenze esotiche ben adattate, come ginkgo biloba o liquidambar, capaci di resistere allo stress urbano e arricchire il paesaggio. È fondamentale studiare con attenzione terreno, esposizione, distanze da strade e infrastrutture. La salute delle piante va monitorata costantemente, intervenendo tempestivamente in caso di malattie o squilibri. Occorre contenere le specie invasive, come la Robinia pseudoacacia, per proteggere la diversità indigena. Piantare bene oggi significa seminare salute per il domani.
Una mappa per passeggiare tra parchi, orti, giardini e sentieri in città
Per invitare cittadini e visitatori a scoprire il cuore verde della città, nel 2024 nasce «Bergamo Verde»: una mappa cartacea e digitale, agile compagna di passeggiate tra parchi, orti urbani, giardini tematici e sentieri naturalistici. Un invito a esplorare, respirare, rallentare.
Cuore pulsante di ricerca e cultura è l’Orto Botanico Lorenzo Rota, tra le mura antiche di Città Alta e la quiete di Astino. Mille specie vegetali, laboratori, mostre, visite guidate, progetti con scuole e università. Nei mesi estivi diventa crocevia di eventi culturali e scientifici: un invito aperto a grandi e piccoli per ritrovare il legame profondo tra città e natura. Per scoprire tutte le iniziative basta visitare il sito ufficiale.
Prendersi cura del verde è seminare qualità della vita, socialità, respiro urbano. È frutto di una regia attenta che unisce visione politica, competenze tecniche e partecipazione attiva dei cittadini. La Bergamo di domani si costruisce pianta dopo pianta, radice dopo radice: una città più sana, più bella, più sostenibile. Un luogo in cui la natura non è margine, ma cuore pulsante di comunità.