Appena si dice insetti impollinatori il primo pensiero va alle api mellifere. In realtà ci sono tanti altri protagonisti indispensabili alla biodiversità. Come il bombo, l’ape legnaiola, molti tra sirfidi e farfalle e altri ancora. La loro sopravvivenza è sempre più minata dalla diminuzione degli habitat naturali e dal consumo di suolo, dall’uso di pesticidi e dalle conseguenze del cambiamento climatico. E se gli impollinatori entrano in crisi, anche le piante che dipendono da loro ne risentono negativamente.
Nella gestione di un contesto urbano come Bergamo c’è una buona notizia per gli insetti impollinatori. Avranno infatti presto una “casa” di tutto rispetto: il bioparco nella Valle della Biodiversità, la sezione di Astino dell’Orto Botanico.
Il programma
L’inaugurazione del nuovo parco apistico è in calendario per martedì 3 giugno (alle 16) all’Orto Botanico «Lorenzo Rota», angolo via Astino – via dell’Allegrezza a Bergamo. Ad aprire il pomeriggio sarà un momento istituzionale, in cui prenderanno la parola la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, e l’assessora alla Transizione ecologica e al verde pubblico, Oriana Ruzzini.
«Essere una città amica delle api vuol dire fare sistema intorno a questi piccoli animali da cui dipende la nostra alimentazione – ha dichiarato Ruzzini – Senza insetti impollinatori si stima che il 35% delle nostre derrate alimentari verrebbe meno. Le api sono fondamentali per salvaguardare la biodiversità e mantenere l’ecosistema urbano in salute. L’amministrazione in questi mesi ha compiuto scelte politiche importanti e passi coraggiosi: aumentare del 200% lo sfalcio differenziato, eliminare il glifosate (un erbicida ampiamente utilizzato in agricoltura e in aree extra-agricole per eliminare le erbe infestanti, ndr) e ridurre l’uso degli erbicidi chimici, eliminare la programmazione dei trattamenti adulticidi contro la zanzara tigre e puntare invece su quelli larvicidi. Tutte queste azioni si tengono in una visione di città sempre più ecologica e sostenibile. Il parco apistico è una realtà a coronamento di un progetto più ampio».
Prati naturali, aiuole fiorite con piante appetibili per gli impollinatori, ma anche sedute concepite come bee hotel dove gli insetti hanno possibilità di nidificare e pannelli esplicativi. Sono tante delle installazioni che i visitatori potranno ammirare passeggiando all’interno delle varie sezioni del bioparco.
«È importante che gli abitanti siano sempre più consapevoli dell’importanza del verde e degli ecosistemi urbani, sia per una corretta fruizione degli spazi, sia per contribuire direttamente alla qualità degli stessi anche in chiave ecosistemica – ha detto Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico – Gli insetti impollinatori sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e sono ottimi indicatori ambientali. Più ce n’è, meglio è. Come pure i fiori, maggiore è la loro diversità, maggiore è la qualità ecosistemica. Inoltre fiori e impollinatori intrattengono rapporti affascinanti, di coevoluzione e coesistenza, e il nuovo settore dell’Orto Botanico ha lo scopo di dimostrarlo anche con i pannelli illustrati con la collaborazione dell’Accademia di Brera di Milano ». Ricordiamo che il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Lombardia e del sostegno di Rotary Club di Bergamo «Terra di San Marco».
Interverranno nel corso del pomeriggio anche, l’architetto paesaggista Filippo Piva e i sostenitori del progetto. A seguire, verso le 17, i visitatori avranno la possibilità di conoscere la struttura e gli spazi con una visita guidata. La partecipazione è gratuita, si ricorda di indossare calzature comode. L’evento in caso di maltempo si terrà negli spazi della Cascina Convento.
Parola al progettista
«L’input progettuale consisteva nel creare un parco didattico impegnato nel racconto della biodiversità delle piante autoctone e di quelle coltivate – spiega l’architetto paesaggista Filippo Piva, con già alle spalle un’esperienza di realizzazione di un bioparco a San Marino –, con l’obiettivo di inserire un settore che raccontasse il connubio tra piante e insetti e portasse all’attenzione il tema degli impollinatori come tema fondante per la biodiversità».
Il parco è stato inserito in una sezione incolta e in pendio della Valle con una storia di balze terrazzate tipiche di quell’area della bergamasca: « Per ricreare le balze con pali in castagno abbiamo utilizzato tecniche di ingegneria naturalistica – prosegue Piva, titolare di PampaStudio di Serravalle, San Marino –, unite a collezioni botaniche di piante mellifere. In altre parcelle del parco ci sono poi sezioni di piante attrattive per il mondo agricolo come il grano saraceno, le officinali, le erbacee, perenni e arbustive, funzionali al percorso dedicato alla didattica».
«Città, Api, Piante e Persone»
Non è un caso che il nuovo settore sia stato denominato «Città, Api, Piante e Persone»: nel progetto infatti c’è spazio per ognuna di queste. Le api nel parco avranno un loro habitat: «C’è spazio per l’allevamento, con arnie per le api domestiche, ma anche spazi riservati alle api selvatiche con i bees hotel e agli insetti meno conosciuti, grazie ai bugs hotel che verranno aggiunti nel tempo», aggiunge Piva.
Ampio spazio di questo progetto è dedicato alla conoscenza. I visitatori avranno la possibilità di avvicinarsi a questo mondo grazie a un percorso dedicato a scoprire la pratica di allevamento, antichissima, tra l’uomo e le api: « Abbiamo immaginato una narrazione per far conoscere ai visitatori il rapporto antichissimo tra l’ape mellifera e l’uomo – spiega Piva – che risale agli egizi, e se ne vede traccia anche in alcune pitture rupestri. Per farlo abbiamo messo in sequenza cronologica alcune arnie di api che ne raccontano l’evoluzione, dal passato fino ai giorni nostri».
Il concerto e la raccolta fondi
Il suono delle api («The sound of the bees») è il titolo del concerto a cura di Dimidian, un duo con Massimo Milesi al sassofono e Giacomo Papetti al basso acustico), che si terrà a conclusione della giornata (alle 18) negli spazi del «CIID», Il Copenhagen Institute for Interaction Design alla Cascina Convento.
Il progetto Dimidiam è un lavoro prettamente jazzistico che vuole riprendere alcune modalità della musica da camera. La prima caratteristica è la vocazione acustica, ossia la ricerca di un suono il più possibile naturale e non mediato dall’elettronica. Alla base di questa scelta c’è la volontà di trasmettere un messaggio ecologista. La naturalità del suono si ritiene rappresenti la bellezza insita nella complessità degli ecosistemi.
L’evento musicale è offerto dal Rotary Club di Bergamo «Terra di San Marco», tra i sostenitori del parco apistico: «Il nostro Club – dichiara Paolo Savoldi, past president e responsabile della commissione Ambiente, Sostenibilità ed Inclusione – non solo ha partecipato al progetto europeo “BeePathnet” da cui tutto ha preso avvio, ma ha attivato l’iniziativa partecipando alla coprogettazione, finanziando il masterplan che ha poi consentito all’Orto Botanico del Comune di ottenere nel breve finanziamenti pubblici e privati per realizzare l’opera di cui siamo particolarmente orgogliosi: i temi ambientali da alcuni anni sono area di interesse dei Rotary nel mondo». Inoltre, «è previsto anche uno step successivo, a cui noi teniamo molto, il quale si pone l’obiettivo di rendere la Valle della Biodiversità e possibilmente l’intera area di Astino accessibile ed in ogni caso maggiormente inclusiva per persone anziane e/o con disabilità di vario tipo».
La serata è a ingresso libero con contributo facoltativo. Clicca qui per tutte le news pubblicate sul sito ufficiale dell’Orto Botanico di Bergamo.