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«Educazoo» alle Cornelle: com’è una “giornata tipo” di un animale?

Articolo. Nel Parco Faunistico Le Cornelle si cela un’esperienza unica: Educazoo, il programma che offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nel mondo degli animali e scoprirne i segreti e le abitudini. Nelle date 11 maggio, 18 maggio, 19 maggio, 25 maggio e 1° giugno i naturalisti del Parco parleranno di foche, elefanti, siamanghi, ghepardi, rinoceronti, orici, tapiri e animali della selva

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Sapevate che gli elefanti trascorrono fino a otto ore al giorno a mangiare? E che le scimmie adorano i biscotti? Il mondo degli animali è ricco di curiosità inaspettate e divertenti ed è pronto ad aprire le sue porte con gli appuntamenti dell’Educazoo.

Vi racconto un’altra curiosità prima di passare la parola agli esperti del Parco Faunistico «Le Cornelle», che vi aspettano nelle date di sabato 11 maggio, sabato 18 maggio, domenica 19 maggio, sabato 25 maggio e sabato 1° giugno, per parlare di foche, elefanti, siamanghi, ghepardi, rinoceronti, orici, tapiri e animali della selva. Ecco la curiosità: dare da mangiare agli animali nei recinti può generare problemi psichici alla specie. Ebbene sì, non si tratta solo di un discorso dietetico e di rischio di spettacolarizzare dell’animale, perché «l’animale che chiede il cibo è un’immagine profondamente sbagliata», come dice il direttore sanitario del Parco Maurizio Oltolina.

La proibizione di dare del cibo agli animali nei recinti segue un discorso legato alla nascita di stereotipie, ovvero comportamenti ripetitivi, senza scopo. Gli animali passerebbero la giornata a chiedere cibo al pubblico e ciò genererebbe molte turbe psichiche in loro. Il modo corretto in cui si devono nutrire è attraverso la ricerca del cibo. Gli esperti del Parco nascondono gli alimenti e, come avviene in natura, l’animale trascorre molto tempo alla ricerca del cibo. Questo stimola in loro un coinvolgimento fisico e cognitivo.

Il progetto Educazoo si svolge spesso in concomitanza con giornate speciali per la tutela del mondo animale, come il World Lion Day (10 agosto) o il World Elephant Day (12 agosto). Durante queste visite organizzate si ha l’opportunità di condividere momenti della quotidianità degli animali sotto la guida esperta di un naturalista, che illustra passo passo come si svolge una giornata tipo di ogni esemplare e rivela tante piccole curiosità.

Un Parco a misura di animale

Il Parco Faunistico Le Cornelle è stato fondato nel 1981 a Valbrembo grazie all’iniziativa di Angelo Ferruccio Benedetti, il cui scopo era creare uno spazio dove gli animali potessero interagire con gli esseri umani, godendo di libertà e protezione. Situato lungo la sponda orientale del fiume Brembo, il Parco si estende su una superficie verde di 126.000 mq ed è accessibile esclusivamente a piedi. Ospita circa 120 specie di animali, tra mammiferi, uccelli e rettili provenienti da tutto il mondo. I principali valori del Parco sono la conservazione, la ricerca e l’educazione, con particolare attenzione alla protezione delle specie animali minacciate di estinzione. Il Parco fa parte dell’EAZA (European Association of Zoos and Aquaria), che promuove standard elevati nella gestione degli zoo e degli acquari, nonché nella ricerca scientifica e nel benessere degli animali.

Nell’immaginario collettivo le gabbie dello zoo assomigliano a vetrine, in cui gli animali, isolati dai loro ambienti naturali, vivono costretti a subire gli sguardi indiscreti degli spettatori. Nella realtà, il Parco Faunistico è un luogo di ricerca e di sviluppo scientifico. Gli animali godono di un ambiente 100% naturale e adatto a loro, in cui sono gli umani a essere ospiti. I visitatori, infatti, possono osservare e scoprire molto sulle vite degli animali, ma sempre nel rispetto e nella dovuta distanza. Ad esempio, gli animali possono sottrarsi al pubblico in qualsiasi momento, arrampicandosi sugli alberi o nascondendosi nei recinti.

I programmi di conservazione della specie

Gli animali a rischio estinzione, come i rinoceronti, sono all’interno di programmi di conservazione gestiti a livello europeo. In questi piani, gli animali in cattività hanno un ruolo importante. Essi possono fungere da “salvataggio genetico della specie” nel caso in cui i suoi simili in natura rischino l’estinzione. In passato, i programmi di conservazione hanno salvato diverse specie. Un esempio sono il bisonte europeo e l’ibis eremita, che si erano estinti, ma grazie alla salvaguardia di alcuni elementi della specie negli zoo, è stato possibile il loro reinserimento in natura.

Questi programmi agiscono su due livelli: in-situ ed ex-situ. In-situ significa «nel luogo»: gli zoo proteggono la specie nel suo paese d’origine. Ex-situ si riferisce agli esemplari lontani dai paesi d’origine, che sono presenti negli zoo europei. Lo scopo principale è condiviso: assicurare la continuità della specie tramite un sufficiente numero di esemplari.

Nuove specie da salvare

Gli ultimi arrivi del Parco Le Cornelle sono: due esemplari di buceri abissini e quattro cuccioli di suricati. I buceri abissini (Bucorvus abyssinicus) sono una specie a rischio di estinzione e il Parco li accoglie con la finalità di salvaguardarli. Sono una tipologia di uccello che sviluppa un forte legame con i suoi keeper ed è dotato di ottima intelligenza. L’uccello mangia piccoli vertebrati e insetti, fa il nido nelle cavità degli alberi e tiene con sé la prole per molti anni, una sorta di infanzia prolungata. È a rischio d’estinzione a causa della caccia e della graduale scomparsa del suo habitat naturale.

Fisicamente il Bucero Abissino ha il piumaggio nero, con la pelle intorno agli occhi e sulla gola di color blu intenso nelle femmine, e blu/rosso nei maschi. Il suo becco è lungo e ha un caratteristico “casco”, ovvero una protuberanza sulla testa. La sua estetica è davvero originale e lo rende un animale raro da vedere e difficile da dimenticare.

Il suricato, invece, è un animale più noto al pubblico, soprattutto se si pensa a quante volte è stato riprodotto dal punto di vista multimediale. Ricordate Timon de «Il Re Leone?». Il suricato stimola un’innata simpatia nel visitatore, amplificata dai nomi che sono stati scelti per i nuovi quattro cuccioli: Ginger, Nuvola, Rico e Martin. Il Parco è entusiasta della loro nascita e, mentre noi ripassiamo il mantra «vivere senza pensieri», Hakuna Matata!», i cuccioli si uniscono a una famiglia allargata di 17 esemplari, composta dai genitori, fratelli, sorelle e persino zii.

I suricati hanno personalizzato il loro habitat, dopo che nel 2019 era stato modificato per adattarlo alle loro esigenze etologiche. Hanno scavato gallerie e creato un’apposita camera “nido” per dare alla luce i cuccioli. Dopo poco la loro nascita, i “suricatini” sono spuntati dal nido e hanno iniziato ad esplorare l’ambiente circostante.

Il progetto Educazoo

Educazoo è un progetto finalizzato a sensibilizzare i visitatori riguardo alle specie in via di estinzione. Risponde alla funzione educativa del Parco e, unito alle schede informative dei recinti, mira a divulgare in primis la conoscenza delle specie e in secondo luogo messaggi ampi ed attuali, che possono interessare tutti, come la corretta cura dell’ambiente.

Il progetto Educazoo approfondisce tramite presentazioni le caratteristiche zoologiche e comportamentali delle specie e le condizioni dei loro habitat. In questo modo gli animali fungono da ambasciatori per divulgare messaggi molto più profondi, legati alla conservazione della specie e alla corretta cura dell’ambiente. Con Educazoo, il Parco non solo educa, ma ispira anche azioni concrete per la conservazione delle specie e dell’ambiente. Venite a fare parte di questa incredibile avventura, dove ogni incontro con un animale è un passo verso un futuro più sostenibile e consapevole!

Per maggiori informazioni basta visitare il sito.

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