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Gli appuntamenti di «Bergamo Jazz» tra passato, presente e futuro

Articolo. Bergamo si prepara ad accogliere uno degli eventi musicali più attesi dell’anno: il «Bergamo Jazz Festival». Sotto la direzione artistica del sassofonista statunitense Joe Lovano, la manifestazione si appresta a celebrare la sua 45esima edizione, dal 21 al 24 marzo 2024

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Danilo Perez (Foto Tito Herrera)

«I n The Moment of Now» è il tema scelto dal direttore artistico Joe Lovano per questa edizione, un invito a immergersi nell’attualità della musica jazz, rispettandone al contempo la profonda storia e lasciandosi trasportare dalle sue infinite possibilità creative. « Bergamo Jazz Festival » si distingue per la sua naturale propensione internazionale, offrendo una finestra aperta sul mondo della musica jazz, facendosi punto di incontro tra diverse tradizioni musicali e culturali. In questo contesto, il festival si propone di essere non solo un momento di intrattenimento, ma anche un’occasione per celebrare la musica jazz nel suo presente, con uno sguardo rivolto al futuro e un riconoscente rispetto per il passato.

Tra gli artisti di spicco di questa edizione, ci sono nomi considerati leggendari come John Scofield, Abdullah Ibrahim, Dave Burrell, Bobby Watson e Danilo Perez, insieme a progetti speciali come quello dell’«Art Ensemble of Chicago» con Don Moye. Accanto a loro, una varietà di talenti, tra cui Miguel Zenón, Fabrizio Bosso e Moor Mother, contribuiranno a rendere anche questa edizione del Festival un’esperienza per gli appassionati di tutto il mondo. Con l’organizzazione della Fondazione Teatro Donizetti, il sostegno del Comune di Bergamo, del MIC-Ministero della Cultura e di sponsor privati, il festival si svolgerà tra Teatro Donizetti e Teatro Sociale, ma anche in vari altri luoghi disseminati per la città.

Giovedì 21 marzo

Alle ore 17, il Teatro Sant’Andrea ospiterà la performance solista di Dave Burrell , veterano pianista in grado di fondere passato e attualità. Successivamente, alle ore 20.30, presso il Teatro Sociale, si terrà un doppio concerto. Nella prima parte della serata, si esibirà un trio composto da Danilo Pérez al pianoforte, John Patitucci al basso e Adam Cruz alla batteria. Pérez, pianista panamense, mescola influenze sudamericane e africane con maestria e sensibilità. Patitucci, noto bassista di Brooklyn, è celebre per le sue collaborazioni con Chick Corea. Cruz, batterista newyorkese, ha suonato con numerosi artisti di fama internazionale.

A seguire, sarà la volta del quartetto di Fabrizio Bosso, una formazione italiana consolidata e affiatata. Bosso, uno dei trombettisti più brillanti del momento, guida il gruppo con il suo solismo vibrante e lirico. Accanto a lui, il pianista italo-inglese Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci formano un ensemble coeso ed energico.

Venerdì 22 marzo

Il programma della giornata si apre alle 17 presso l’Auditorium in piazza della Libertà con il concerto del duo composto da Moor Mother e Dudù Kouate . Poetessa, compositrice, cantante, performer, attivista, alchimista elettronica, Moor Mother è uno dei nuovi e carismatici nomi della attuale scena musicale e artistica afroamericana. Nella sua musica si colgono elementi diversi, dal jazz al blues, dal soul all’hip-hop alla sperimentazione afro-futurista. Con lei il percussionista Dudù Kouate, attivo in numerose formazioni internazionali.

La prima serata al Teatro Donizetti inizierà alle ore 20.30 con il chitarrista John Scofield. Alla quinta apparizione a «Bergamo Jazz», sempre con gruppi diversi – la prima nel 1991 con il quartetto in cui militava Joe Lovano e l’ultima nel 2013 in trio con Larry Goldings e Greg Hutchinson – John Scofield propone un viaggio personale tra la musica a stelle e strisce.

Presenterà il progetto «Yankee Go Home», alla riscoperta del rock e del folk americano, filtrato dalla sensibilità jazzistica del leader e dei suoi partner: il pianista Jon Cowherd, il contrabbassista Vicente Archer e il batterista Josh Dion.

Nella stessa serata, salirà sul palco il quartetto del sassofonista portoricano Miguel Zenón, celebre per il suo jazz impregnato di aromi e ritmi latini. Al suo fianco ci saranno il pianista venezuelano Luis Perdomo, il contrabbassista Hans Glawischnig e il batterista Dan Weiss. Miguel Zenón ha già calcato il palcoscenico del Teatro Donizetti nel 2010, oggi ritorna come punta di diamante della scena latin jazz. Nato e cresciuto a San Juan, Porto Rico, Zenón si è affermato come uno dei principali contraltisti della sua generazione. Nella sua musica si mescolano influenze provenienti da tutte le Americhe.

Sabato 23 marzo

La terza giornata del «Bergamo Jazz 2024» inizierà la mattina alle ore 11 presso l’Accademia Carrara, con il concerto della flautista e vocalist franco-siriana Naïssam Jalal insieme al contrabbassista francese Claude Tchamitchian. Nel pomeriggio, alle ore 17, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà, la cantante di origine albanese Elina Duni si esibirà insieme al chitarrista inglese Rob Luft nel progetto « Songs of Love and Exile ».

La serata al Teatro Donizetti vedrà in apertura il sassofonista Bobby Watson . Il veterano del linguaggio jazzistico di matrice Bop si esibirà il suo quintetto, composto da musicisti di vasta esperienza come il contrabbassista Curtis Lundy e il batterista Victor Jones, insieme a giovani talentuosi come il pianista Jordan Williams e il trombettista Wallace Roney Jr. Nonostante abbia superato i 70 anni, Watson continua a essere una presenza vivace e influente nel mondo del jazz contemporaneo.

A seguire sarà la volta del progetto speciale di «Bergamo Jazz 2024», ideato in concomitanza con il 50esimo anniversario del concerto che l’«Art Ensemble of Chicago» tenne al Donizetti il 20 marzo del 1974. Famoudou Don Moye ritorna sul palcoscenico del Donizetti per rendere omaggio ai suoi compagni dell’«Art Ensemble of Chicago», tra cui Lester Bowie, Joseph Jarman e Malachi Favors, pilastri di una delle formazioni più longeve e creative nella storia del jazz. Attraverso il suo personalissimo rituale sonoro, Don Moye reinterpreta e plasma la musica dell’ensemble, arricchendola con la sua esperienza e coinvolgendo giovani musicisti che abbracciano la causa della «Great Black Music».

Il gruppo allestito da Don Moye per questa occasione speciale include il bassista Junius Paul, il violinista Eddy Kwon, il pianista e trombonista Simon Sieger, la poetessa e musicista elettronica Moor Mother, nota anche come Camae Aiewa, e Dudù Kouate, percussionista e polistrumentista.

Domenica 24 marzo

La giornata al «Bergamo Jazz Festival» inizierà con il duo sax-pianoforte di Emanuele Cisi e Salvatore Bonafede , che si esibiranno al Teatro Sant’Andrea alle ore 11. Nel pomeriggio, alle ore 15 nella Sala Piatti, sarà il turno del quartetto italo-francese guidato dalla contrabbassista Federica Michisanti, pluripremiata nel «Top Jazz 2023» di «Musica Jazz». Il quartetto sarà affiancato dal clarinettista Louis Sclavis, insieme al violoncellista Salvatore Maiore e al percussionista Michele Rabbia.

Al Teatro Sociale alle ore 17, sarà la volta di Ana Carla Maza al violoncello e alla voce, accompagnata da Norman Peplow al pianoforte, Marc Ayza alla batteria e Jay Kalo alle percussioni. Il suo ultimo lavoro, «Caribe», uscito nell’autunno del 2023, è il risultato di una fusione di influenze latine, con testi in francese e spagnolo. Maza porta sul palco un’energia contagiosa, autentica e femminile.

L’ultimo appuntamento nel principale teatro cittadino vedrà il ritorno di Abdullah Ibrahim , celebre pianista sudafricano che si esibì al Donizetti nel 1975. Ibrahim, emerso alla fine degli anni Cinquanta con il suo trio e successivamente con i Jazz Epistles, scelse l’esilio in Europa e negli Stati Uniti per sfuggire alla discriminazione razziale nel suo Paese. Rientrato in Sudafrica nel 1990 su invito di Nelson Mandela, Ibrahim ha continuato a incarnare una musicalità profondamente radicata nella propria cultura, esplorando temi universali.

A seguire, chiude la giornata il Modern Standards Supergroup composto da Ernie Watts, Niels Lan Doky, Felix Pastorius e Harvey Mason. Ernie Watts, con la sua vasta esperienza nel jazz, rock e pop, contribuisce con la sua presenza distintiva. Harvey Mason, rinomato batterista associato agli Headhunters di Herbie Hancock, porta solidità e dinamismo alla formazione. Niels Lan Doky, con le sue molte collaborazioni nel jazz internazionale, offre una prospettiva musicale ricca. Felix Pastorius, figlio del leggendario Jaco Pastorius, porta il suo talento unico al quartetto.

«Scintille» e non solo

La rassegna « Scintille di Jazz » è la vetrina per i talenti emergenti nel contesto di «Bergamo Jazz Festival», supportata dalla special partner Intesa Sanpaolo. Con la consulenza artistica di Tino Tracanna, il “festival nel festival” prevede una serie di concerti distribuiti in vari locali della città. Si inizia giovedì 21 al Circolino di Città Alta con il duo della cantante Simona Parrinello e del pianista Gianluca Di Ienno. Venerdì 22, il trio del batterista Antonio Fusco si esibirà nel suggestivo scenario del Cellarium di Via Pignolo, mentre sabato 23 sarà il turno del quartetto del sassofonista Raffaelo Fiengo a Daste. Il Dieci10 di via Quarenghi ospiterà due concerti: venerdì 22 il trio del batterista bergamasco Filippo Sala e sabato 23 H-Owl Project proveniente da Matera. Tutti i concerti sono ad ingresso libero fino a esaurimento posti, ma è consigliata la prenotazione.

Il programma di «Bergamo Jazz Festival» si arricchisce anche di altre iniziative, tra cui la sonorizzazione del film di Ernst Lubitsch «Ich möchte kein Mann sein» da parte del pianista Massimo Colombo e la proiezione di «Lovano Supreme» di Franco Maresco. Gli studenti avranno anche l’opportunità di partecipare agli incontri didattici curati da CDpM Europe. Infine, il 30 aprile, si celebrerà l’«International Jazz Day», con un evento al tramonto sulle Mura di Bergamo con il pianista Simone Graziano .

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