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Tutte le strade per Città Alta, sia per chi è allenato che per chi vuole salire comodo

Guida. In bici, a piedi, in auto, con i mezzi pubblici. Ci sono molti modi per salire in Città Alta: scalette storiche, funicolari, bus e nuove regole per le auto. Quale scegliere oggi e qualche idea per il futuro della viabilità

Lettura 6 min.
Scaletta dello Scorlazzino

Con l’arrivo dell’estate, Città Alta si conferma una delle mete più suggestive per una passeggiata tra vicoli, mura storiche e scorci panoramici. Ma accedervi non è sempre immediato: la posizione rialzata, le limitazioni al traffico privato e le scelte recenti sulla mobilità ne influenzano l’accessibilità. Ecco allora una breve guida per orientarsi tra le diverse modalità di accesso, pensata per renderne la fruizione più semplice, magari scoprendo soluzioni alternative e angoli poco conosciuti.

Oltre al viale delle Mura ci sono sei scalette

Camminare per Città Alta è un’esperienza che ci porta indietro nel tempo, tra vicoli e scorci panoramici. Le mura veneziane, costruite nel XVI secolo per difendere l’estremo occidentale della Repubblica di Venezia, abbracciano il centro storico con i loro cinque chilometri di bastioni, intervallati da quattordici baluardi e interrotti da cinque varchi: le porte di Sant’Agostino, San Giacomo, Sant’Alessandro, San Lorenzo e il passaggio della Castagneta, che apre verso i colli bergamaschi. Se siete a piedi, potete scegliere tra sei scalette che collegano direttamente i quartieri bassi a Città Alta: sono gli storici scorlazzini, antichi sentieri che collegavano la città alla campagna. Sul lato est, via della Noca si arrampica da Pignolo fino alla Porta di Sant’Agostino; più a sud, due vicoli, la Salita della Scaletta e la scaletta di San Carlo, conducono direttamente a Porta San Giacomo, partendo dalla funicolare bassa (Viale Emanuele II) e dal quartiere di Sant’Alessandro (via Sant’Alessandro). Sul lato occidentale, le scalette di Santa Lucia, via Paradiso e Fontanabrolo si inerpicano verso via Tre Armi, mentre sul versante nord una mulattiera, il Roccolino, unisce Valverde a Colle Aperto. Questi percorsi, immersi nel verde e all’ombra delle mura, sono un invito a scoprire angoli spesso meno battuti, perfetti per entrare nel borgo lontani del traffico.

In funicolare che viaggia da 135 anni

Se invece volete godervi una vista impagabile senza fatica, la funicolare è il mezzo ideale per salire in Città Alta. Realizzata a fine Ottocento dall’ingegnere emiliano Alessandro Ferretti, tra le prime funicolari italiane, ancora oggi regala un’esperienza affascinante. Partendo da viale Vittorio Emanuele II, risale le mura fino a sbucare in piazza Mercato delle Scarpe, grazie a un impianto a due linee con carrozze da 50 persone ciascuna. A 135 anni dalla sua prima corsa, la funicolare resta un efficiente mezzo di trasporto urbano, che traghetta migliaia di persone offrendo una vista mozzafiato sulla Pianura Padana. Durante l’estate il servizio è attivo dalle 6:55-7:36 alle 00:05-1:20 con corse ogni 13 minuti circa al costo di 1,70 euro. Dal 22 maggio scorso, per evitare lunghe attese nelle giornate di maggior afflusso, è stata istituita una corsia prioritaria riservata agli abbonati, alle persone con disabilità o in gravidanza, e ai viaggiatori abituali muniti del Priority Pass Funicolare, acquistabile presso l’ATB point di Porta Nuova al costo di 24,50 euro (10 euro per la tessera + 14,50 per 10 corse).

La funicolare
La funicolare

Due linee di bus per godersi il Viale delle Mura

Meno suggestivo ma spesso più pratico, soprattutto se non si parte a ridosso delle mura, il bus rappresenta un’alternativa comoda per raggiungere Città Alta. Attualmente sono due le linee di trasporto pubblico attive. La linea 1 collega l’aeroporto con Colle Aperto, passando per la stazione ferroviaria e Porta Nuova, ed è quindi molto frequentata dai turisti. L’autobus percorre tutto il perimetro delle mura, da Porta Sant’Agostino a Porta Sant’Alessandro. Il servizio è attivo dalle 5:20-6:29 alle 00:54-1:26 (in salita) e dalle 5:26-6:57 all’ 1:24-1:36 (in discesa), con corse ogni 15-20 minuti circa. La linea 3 normalmente consente l’accesso a Città Alta da Nord, collegando l’ostello di Monterosso (ora chiuso) a Piazza Mercato delle Scarpe, dopo aver percorso le mura da Porta San Lorenzo a Porta San Giacomo. Fino al 15 luglio, però, a causa di lavori in via Maironi da Ponte, il percorso è temporaneamente modificato, e l’accesso a Città Alta avviene da Viale Emanuele II come per la linea 1. I bus della linea 3 operano dalle 7:25-8:10 alle 23:28-19:47 (in salita) e dalle 7:47-7:55 alle 20:55-23:50 (in discesa), con 14-17 corse giornaliere.

In auto, da lasciare in uno dei tre parcheggi

Città Alta, come molti centri storici italiani, è stata costruita in un’epoca in cui l’auto non esisteva: per questo non si presta ad essere attraversata con il mezzo privato. Il centro storico è infatti completamente interdetto alle auto, salvo per chi possiede appositi permessi. La cinta muraria è invece accessibile nelle fasce di apertura delle ZTL, attive dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 19:00 nei festivi, e in estate, anche dalle 21:00 all’1:00 da giovedì a sabato. Fino a maggio 2024, chi non aveva autorizzazione a posteggiare negli stalli gialli riservati di Città Alta poteva comunque parcheggiare nei posti blu a pagamento lungo le mura e in alcune piazze, come Mercato del Fieno, negli orari di apertura delle ZTL. Dal 5 maggio 2024 però, con l’apertura del Parcheggio della Fara e la conversione di tutti i 700 stalli blu sulle mura in stalli gialli, non è più possibile parcheggiare in superficie, ma solo nei parcheggi della Fara (405 stalli), Tre Armi (45 stalli) e Sant’Alessandro (70 stalli), gestiti da società private Best in Parking e Car Fly, con tariffe che variano tra 3 e 3,50 euro l’ora. L’accesso a queste strutture è sempre consentito, anche durante gli orari di chiusura della ZTL, ma solo da viale Vittorio Emanuele II attraversando la Porta di Sant’Agostino. Dal 1° luglio, solo nei giorni feriali tra le 6:00 e le 18:00, la tariffa del parcheggio della Fara passerà da 3,30 a 2,50 euro all’ora se pagata tramite l’app Bmove.

In bicicletta, per chi ha le gambe allenate

Per vincere il dislivello di circa 100 metri che separa Città Alta da Città Bassa in bicicletta serve un po’ di allenamento o, quanto meno, buona volontà. Non è impossibile, ma la salita può risultare impegnativa per chi non è abituato. Il percorso più comodo e graduale, seppur più lungo, corre lungo viale Emanuele II fino al varco di Sant’Agostino, per poi proseguire lungo le mura fino a Colle Aperto. Su entrambi i lati della carreggiata è presente una corsia ciclabile tratteggiata. Questo è il tracciato ufficiale della direttrice ciclabile B del Biciplan comunale e rappresenta anche l’inizio della Ciclovia della Cultura, che collega Bergamo a Brescia. Tuttavia, è anche la strada più trafficata, poiché è l’unica utilizzabile dalle auto senza permessi particolari. Il consiglio è quindi di percorrere altre vie d’accesso, magari più ripide e con fondo più accidentato, ma meno trafficate e più suggestive. È il caso di via Maironi da Ponte, che collega Valverde a Porta San Lorenzo, o di via Sant’Alessandro, che porta direttamente a Porta San Giacomo e da lì a Piazza Mercato delle Scarpe.

Per un giro turistico fuori porta, sono numerosi i percorsi splendidi e poco trafficati che collegano i colli bergamaschi a Città Alta, ad esempio da Madonna della Castagna a Colle Aperto passando per San Vigilio, oppure da Madonna del Bosco e Astino per via Sudorno. Per chi volesse arrivare a Città Alta sui pedali ma con poco sforzo, il Comune di Bergamo ha attivato un servizio di bike sharing con 20 bici a pedalata assistita, al costo di 2 euro per la prima mezz’ora. Queste biciclette si trovano esclusivamente nelle stazioni di ricarica di Colle Aperto e Viale Vittorio Emanuele II. Esistono poi le classiche bici muscolari, prelevabili nelle 38 stazioni BiGi sparse per tutta la città, utilizzabili a 1 euro per la prima mezz’ora. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito comunale.

Quale viabilità per la Città Alta del futuro?

Come molti centri storici, anche Città Alta ha registrato negli ultimi anni un progressivo aumento di turisti. La vicinanza con l’aeroporto di Orio al Serio ha quasi triplicato, nell’ultimo decennio, il numero di presenze, con un picco record di oltre 1,2 milioni di visitatori nel 2024, dopo la pausa forzata causata dal Covid.

Questo intenso flusso, oltre a influenzare il tessuto economico e sociale, ha inevitabilmente un impatto significativo sulla viabilità. Nei giorni festivi, per esempio, si formano lunghe code su Viale Vittorio Emanuele in attesa della funicolare, mentre la Corsarola diventa così affollata da far ipotizzare l’introduzione di un senso unico. Il nuovo parcheggio della Fara, occupato quasi esclusivamente da auto turistiche, è emblematico di una trasformazione urbana che favorisce la turistificazione a scapito dei cittadini e compromette per decenni la possibilità di una reale chiusura al traffico, indispensabile per la conservazione delle mura e dell’identità stessa di Città Alta. Per non penalizzare i residenti, sono state introdotte alcune misure, come la corsia prioritaria per la funicolare, il servizio di bike sharing con pedalata assistita e la riduzione della tariffa del parcheggio nei giorni feriali.

Inoltre, per contenere il traffico lungo le mura, è stato vietato lo scavalco da Porta Sant’Agostino a Porta San Lorenzo. Resta però il nodo centrale del traffico: non è possibile tutelare efficacemente le mura, patrimonio dell’umanità, se si consente la sosta all’interno delle stesse. A tal proposito, ICOMOS, l’organismo internazionale per la tutela dei siti UNESCO, aveva più volte sottolineato l’importanza di evitare di agevolare la sosta turistica. La tendenza ormai consolidata nelle città storiche è quella di riservare l’accesso ai mezzi a motore esclusivamente ai residenti, garantendo a tutti gli altri una mobilità pubblica efficace e sostenibile. Ascensori, rampe mobili, navette e biciclette sono strumenti indispensabili per rendere Città Alta accessibile senza penalizzare cittadini e fasce sociali meno abbienti mentre le auto devono restare fuori. Lo sapeva bene il grande urbanista Le Corbusier, che parlando di Bergamo diceva: «Qui niente macchine. Qui la splendida città senza ruote. Quando entro da un amico lascio il mio ombrello alla porta. I visitatori della vecchia Bergamo possono benissimo lasciare le loro ruote alla porta».

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